Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Su due importanti casi finanziari nettamente diversi innanzitutto per importanza uno fondato su indiscrezioni, limitate ammissioni ma anche mancate conferme, l’altro su decisioni rese pubbliche, è calato il silenzio. Si tratta, in particolare, delle notizie su ipotetiche mosse delle Generali, che pure ha confermato – come è stato riportato nel settimanale Milano Finanza in edicola – che sta guardando a Guggenheim Partners per sviluppare l’asset management; l’altro riguarda la proroga al 17 ottobre ( dal 10 originariamente previsto) del decollo dell’aumento di capitale per 2,5 miliardi del Monte dei Paschi di Siena.
La cifra è inferiore a quella prevista, ma alla fine Axa dovrebbe essere pronta a sottoscrivere l’aumento di capitale da 2,5 miliardi che il Montepaschi vuole lanciare nelle prossime settimane. Il gruppo assicurativo francese sarebbe pronto a investire tra i 100 e i 150 milioni nell’operazione a cui lo Stato può partecipare con 1,6 miliardi. Axa non avrebbe però chiesto una revisione degli accordi commerciali che la vincolano a Siena dal 2007 e che sono stati allungati negli anni scorsi sotto la gestione del ceo Marco Morelli
I soci storici di Mediobanca restano compatti in vista dell’assemblea del prossimo 28 ottobre. Ieri si sono riuniti i rappresentanti dell’accordo di consultazione che nel 2018 ha sostituito il vecchio patto di sindacato e che oggi blinda il 10,85% dell’istituto. Se in passato dalla compagine erano usciti azionisti di peso come Unicredit, Fininvest e la famiglia Benetton, questa volta non ci sono state defezioni. Anzi, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, diverse famiglie come Gavio e Lucchini avrebbero arrotondato i propri pacchetti azionari pur senza apportare all’accordo le nuove azioni.
A giugno scorso le tariffe Rc Auto hanno continuato a registrare un calo medio del 2%. Incuranti della spinta inflazionistica provocata dal rincaro energetico e dalla scarsità delle materie prime provocate dalla guerra in Ucraina, le assicurazioni hanno tenuto fermi i prezzi delle polizze, addirittura con qualche ritocco al ribasso. Ma ora sul settore potrebbe abbattersi una tempesta perfetta, capace di spingere le compagnie di assicurazione ad alzare in maniera repentina, d’un sol colpo, i prezzi delle polizze Rc Auto per allinearsi all’inflazione che secondo gli ultimi dati ha superato l’8%, con i prezzi del carrello della spesa cresciuto a doppia cifra (+11,1%) su base annua. Un aumento che non si vedeva dal luglio del 1983. Cosa sta succedendo nell’Rc Auto?

La crisi pandemica e il “caro energia” hanno indotto le imprese a mutare le politiche di welfare adottate all’interno dell’azienda. A questo riguardo, il Rapporto welfare index Pmi 2021 di Generali Italia riporta un’indagine realizzata con più di 6000 interviste a piccole e medie imprese sul comportamento delle aziende italiane dopo la pandemia, da cui è emerso che sono aumentate le azioni di welfare, spesso abbinate ad azioni di responsabilità sociale d’impresa verso i territori di riferimento.
Sulla responsabilità in solido per la cessione dei bonus edilizi la Guardia di Finanza gioca d’anticipo: la limitazione a vantaggio del fornitore che ha applicato lo sconto in fattura e dei cessionari dei crediti, resta circoscritta ai soli crediti per i quali siano stati acquisiti visti di conformità, asseverazioni e attestazioni.

corsera

  • La partita Banca Generali, la valutazione resta il nodo Il pressing degli azionisti
Dopo il rally di venerdì, rallenta la corsa a Piazza Affari di Banca Generali che ieri ha chiuso in calo del 3,99% rispetto al +19,12 della seduta precedente. La spinta al titolo era arrivata dalle indiscrezioni che volevano la controllante Assicurazioni Generali impegnata nella valutazione dell’acquisto dell’americana Guggenheim. Per finanziare la quale il Leone potrebbe valutare la cessione a Mediobanca della stessa Banca Generali. Che, comunque, tra venerdì lunedì ha portato a casa una crescita di circa il 15%. Le indiscrezioni di Bloomberg sull’attenzione del Leone per l’asset manager Usa non hanno trovato conferme da nessuna delle parti in causa. E questo ha fatto limare l’appeal speculativo a Banca Generali (di cui il Leone ha il 50,17%) che in Borsa vale oltre 3 miliardi. Il possibile acquisto di Guggenheim — che tra New York e Chicago gestisce 228 miliardi di dollari di asset e che secondo gli operatori varrebbe circa 3 miliardi— potrebbe essere all’ordine del giorno del prossimo consiglio del Leone, fissato il 12 ottobre. La partita Banca Generali, nel caso si decidesse di entrare in campo, è delicata e per più ragioni. La partecipata del Leone, pur non essendo un asset core del Leone, nel 2021 ha contribuito per 405 milioni al risultato operativo di Trieste, con un rendimento del 6,5% per gli azionisti che ora si avvicina al 9% con le tranche di dividendo annunciate. L’eventuale acquisizione di Guggenheim— che non rende pubblici i dati di bilancio — dovrà insomma dimostrare di creare crescita nel lungo termine e valore.

  • Con il car sharing l’auto diventa una piattaforma di servizi e innovazione
Il fenomeno del car sharing è in continua espansione e negli ultimi anni sta diventando sempre più importante per i costruttori automobilistici prendere atto di questo cambiamento di paradigma e adattarsi alle nuove dinamiche in quanto è una possibilità di business in un contesto di mobilità in continuo divenire. Sono numerosi i casi di brand che stanno sviluppando sezioni basate sul principio di mobilità come servizio che include anche tutte quelle attività di mantenimento del veicolo, permettendo quindi ai clienti di pagare un canone molto più economico rispetto al costo totale del possesso.
  • Auto, noleggio lungo termine preferito all’acquisto
  • Il danno biologico è unico e le sofferenze morali vanno valutate a parte
Non è corretto frammentare il danno biologico in una componente “statica” e in una “dinamico-relazionale”: c’è una nozione unitaria, che comprende sia le alterazioni nella fisiologia della persona sia le loro conseguenze sugli atti della vita quotidiana, che vanno valorizzate all’interno della quantificazione di base dell’invalidità permanente e non liquidate a titolo di “personalizzazione” del danno da tale invalidità. Diversa posta di danno attiene alle eventuali sofferenze morali soggettive: ontologicamente distinte dal danno biologico, vanno valutate a parte. È il principio espresso dalla Cassazione con la recente sentenza 27380/2022 del 19 settembre (su un caso di perdita della capacità di deambulare da parte della danneggiata, a seguito di un importante evento traumatico), che intende fare nuovamente chiarezza sulla morfologia e le coordinate del danno non patrimoniale da lesione fisica. La decisione è da valutare anche nell’ambito degli ultimi sviluppi del confronto fra tabelle “romane” e “milanesi” che dallo scorso anno anima il dibattito giurisprudenziale e scientifico sul danno biologico da macrolesioni.
  • Banca Generali, frenata in Borsa Il mercato non crede al riassetto
  • Eurovita, quattro offerte non vincolanti per acquistare il gruppo
Sono arrivate negli scorsi giorni le offerte non vincolanti per l’acquisizione della compagnia assicurativa Eurovita, che ha bisogno di un aumento di capitale da 250 milioni per riportare in equilibrio i coefficienti di solvibilità. Sul tavolo, secondo i rumors, ci sarebbero alcune offerte non vincolanti: a farsi avanti in particolare sarebbero stati il gruppo finanziario statunitense Cerberus, la controllata di Apax, Gama Life, la compagnia assicurativa francese, Cnp, e infine il fondo Jc Flowers. A chiedere un rapido rafforzamento delle riserve di Eurovita nei mesi scorsi è stata l’Ivass, l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, che ha nel quarto trimestre 2021 aveva avviato un’ispezione volta a verificare la gestione degli investimenti e dei rischi finanziari, indagine che si era poi allargata alla verifica della gestione dei rischi connessi alla cyber security. La proprietà di Eurovita dal 2016 è del fondo di private equity britannico Cinven, che a fronte della richiesta della Vigilanza ha dovuto alzare bandiera bianca. Nei mesi scorsi è così iniziato un processo competitivo curato dagli advisor, le banche d’affari Citi e Deutsche Bank.
  • Settore auto in ripresa, a settembre vendite in aumento del 2,8%
  • Nei conti boom delle pensioni 100 miliardi in più del 2012
Nel 2012 un’Italia che aveva appena introdotto la riforma Fornero per dare un segnale deciso di risanamento ai mercati all’attacco del nostro debito pubblico dedicò alle pensioni 249,5 miliardi di euro, il 15,9% del Pil. In base alla Nadef approvata la scorsa settimana dal governo, quest’anno la spesa sarà di 297,4 miliardi, il 15,7% del Pil. E alla fine del prossimo triennio arriverà a 349,8 miliardi, 100,3 miliardi in più di dieci anni fa. Il peso della previdenza arriverà al 17,6% del Pil, ammesso che guerra e crisi energetica non travolgano la (leggera) crescita prevista dall’ultimo documento ufficiale di finanza pubblica.

Handelsblatt

 

  • Allianz riorganizza il suo consiglio di amministrazione
Allianz ha ristrutturato le responsabilità del suo Consiglio di gestione e ridurrà il numero di membri di due unità alla fine dell’anno. Oltre a Sergio Balbinot, il cui ritiro è stato annunciato un anno fa, anche Ivan de la Sota lascerà il consiglio di amministrazione composto da undici membri. Lo spagnolo, che ha lavorato per ben 30 anni per Allianz, era membro dell’organo di gestione dal 2018. Con la riduzione del consiglio di amministrazione, prende forma l’annuncio fatto dal CEO del Gruppo Oliver Bäte all’Investor Day di dicembre. In quell’occasione annunciò che Allianz sarebbe passata da una holding finanziaria a una holding di gestione. Anche i problemi legati al fallimento della strategia di hedge fund della controllata Allianz GI negli Stati Uniti hanno contribuito ad accelerare il processo di ristrutturazione, secondo quanto riferito da fonti della società.