Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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«Per l’arbitro assicurativo dovremmo essere finalmente in dirittura d’arrivo». Lo ha detto il presidente dell’Ivass e direttore generale della Banca d’Italia, Luigi Federico Signorini ieri durante la Giornata dell’Educazione Assicurativa 2022 dedicata al tema «Donne e assicurazioni, un gap da colmare».
Le banche europee devono seguire «politiche prudenti» nella concessione dei mutui e fare accantonamenti adeguati sui prestiti immobiliari in una fase in cui i tassi più alti e la frenata economica possono mettere in difficoltà le famiglie. Lo ha sottolineato l’Eba, l’autorità bancaria Ue, in una nota tematica sull’esposizione del settore al comparto real estate residenziale.

Il gruppo assicurativo Allianz, in occasione del 10° Allianz Motor Day, ha analizzato «l’ecosostenibilità» dell’assicurazione auto. Durante l’iniziativa si è discusso su quale fosse il modo giusto per promuovere la mobilità sostenibile, ma soprattutto su come ridurre le emissioni di co2 attraverso una gestione sostenibile dei sinistri. «In questo contesto, trovare opportunità adeguate per riparare piuttosto che utilizzare parti nuove è della massima importanza», ha sottolineato Klaus-Peter Roehler, membro del Board of management di Allianz Se, responsabile del business assicurativo di Germania, Svizzera, Europa Centrale e Orientale, del Global P&c retail & smc e di Global Claims.

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«Il ruolo degli assicuratori – dice Giacomo Gigantiello, amministratore delegato di Axa Italia, che è main corporate partner della Dolomite Conference – sta diventando sempre più strategico, perché siamo chiamati non solo a valutare e gestire i rischi, ma anche a promuovere programmi concreti per mitigarli e aiutare privati e imprese ad adattarsi alle conseguenze del cambiamento climatico». Da una prospettiva di business la prima sfida è di carattere metodologico: i dati storici non sono indicativi delle possibili evoluzioni future e devono essere integrati con scenari climatici di medio e lungo termine. «Per questo – dice – sono richieste nuove competenze sui modelli di rischio, un forte investimento in tecnologia e partnership con tutti gli attori in gioco (istituzioni, imprese, operatori IT e società civile) per lo sviluppo di soluzioni analitiche. La seconda sfida riguarda le politiche di pricing. «Nella sola Ue – fa notare Gigantiello – negli ultimi 35 anni i danni diretti da eventi naturali sono stati oltre 557 miliardi di euro e, senza interventi correttivi, la copertura di alcune tipologie di rischio, soprattutto in contesti particolarmente vulnerabili, potrebbe risultare insostenibile».
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