Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

A cavallo tra un governo e un altro, a Roma capita di incontrare una figura di tecnico, che, come Mario Draghi, sembra un marziano sbarcato sul pianeta della politica. Eppure, anche venendo da un altro mondo, ha molte cose da dire. È il caso di Vittorio Colao, ministro dell’Innovazione tecnologica e della transizione digitale, intervistato da chi scrive nelle antiche sale dell’Istituto Sturzo ad un convegno dell’Università Europea sulle piattaforme digitali. Il resoconto per i lettori di Milano Finanza è parte della lunga chiacchierata, promossa dalla professoressa Valeria Falce, esperta di diritto della concorrenza.
Di fronte alla crisi, all’inflazione che corre e alle famiglie che si impoveriscono tocca alle imprese innanzitutto fare la propria parte: «È il momento della responsabilità sociale delle imprese», dice Carlo Messina, consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, che devono utilizzare gli utili accumulati a favore dei propri dipendenti, anche per evitare «tensioni sociali» nel Paese. Intesa Sanpaolo ha deciso di donare 500 euro una tantum agli 85 mila dipendenti del gruppo, una mossa da 50 milioni di euro.
Risparmio In Italia la consulenza automatizzata costa circa la metà della gestione classica. Si rivolge a un pubblico avvezzo all’online ma che non s’azzarda a fare da solo. Vantaggi e rischi per chi si affida all’algoritmo
Iniziano le grandi manovre per Generali che da un lato guarda alla crescita all’estero e contestualmente è pronta a rivisitare la propria presenza in Italia, riaprendo il dossier Banca Generali. È probabile che questa intraprendenza derivi dalla spinta arrivata nei mesi scorsi da parte dei due grandi azionisti di Generali, la famiglia Del Vecchio e Francesco Gaetano Caltagirone, affinché il Leone fosse più attivo sul fronte delle grandi operazioni a livello internazionale.
  • LifePlan Private a bassa complessità
La polizza rivalutabile di Credem Vita si appoggia alla gestione separata Credemvita II e non prevede opzioni accessorie

  • Generali guarda agli Usa
Generali Assicurazioni sta valutando un accordo con la società di investimento statunitense Guggenheim Partners per rafforzare la propria attività di asset management. È quanto ha riportato Bloomberg, che ha citato fonti a conoscenza dei fatti, secondo le quali il Leone di Trieste ha tenuto colloqui informali su opzioni che vanno dall’acquisizione completa dell’attività di gestione patrimoniale di Guggenheim a una partnership o investimento strategico. Secondo quanto riportato, Generali ha preso in considerazione la possibilità di vendere Banca Generali, amministrata da Gian Maria Mossa, a Mediobanca tra le opzioni per aiutare a finanziare un potenziale accordo. Per questo non ci sarebbero ancora trattative, hanno aggiunto le fonti. Le considerazioni sono in una fase iniziale, i colloqui sono stati altalenanti e potrebbero finire in un nulla di fatto, secondo le fonti. Secondo quanto riportato, Generali potrebbe anche finire per perseguire un altro obiettivo di asset management negli Stati Uniti. Mediobanca, che è il maggiore azionista dell’assicuratore, non ha commentato. Una precisazione è arrivata in serata da Generali Assicurazioni. Su richiesta di Consob in merito alle recenti speculazioni sui media che riportano il coinvolgimento di Assicurazioni Generali in potenziali operazioni, il Leone attraverso un portavoce ha comunicato che «com’è già noto al mercato, valuta in maniera continuativa potenziali opportunità di M&A nel perseguimento del proprio piano strategico. Tuttavia, ad oggi non è stata presa alcuna decisione di procedere con alcun tipo di operazione».

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  • La Borsa scommette sulla vendita di Banca Generali a Mediobanca
Generali apre il dossier americano, e la Borsa riaccende le speculazioni sulla filiera che dal Leone porta a Mediobanca, alla “pedina” Banca Generali e ai grandi soci privati Delfin, Caltagirone e Benetton, ormai prima forza nella banca d’affari milanese come al piano inferiore della partecipata triestina. L’antefatto è che Generali starebbe valutando se comprare, o siglare una partnership strategica, con Guggenheim Partners, società del Colorado focalizzata nel reddito fisso e che gestisce 228 miliardi di dollari (quasi la metà di Generali). Un portavoce dell’assicuratore ha detto: «Su richiesta di Consob in merito a speculazioni circa potenziali operazioni, Generali comunica che, com’è già noto al mercato, valuta in maniera continuativa potenziali opportunità di fusione e acquisizione nel perseguimento del proprio piano strategico. Tuttavia, ad oggi non è stata presa alcuna decisione di procedere con alcun tipo di operazione ». Il piano citato è di un anno fa e prevede 3 miliardi di euro per acquisizioni, con un focus esplicito proprio sul risparmio gestito negli Usa.

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  • Banca Generali verso Mediobanca? La Borsa scommette, corrono i titoli
La finanza si scalda. Generali vorrebbe comprarsi l’asset manager Guggenheim a New York. E per finanziare lo shopping, il Leone potrebbe decidere di vendere Banca Generali a Mediobanca, che due anni fa aveva valutato l’acquisto. In pratica si riaprirebbe un vecchio dossier. La Borsa apprezza le suggestioni, soprattutto se aprono a progetti di respiro in una fase di incertezza per i mercati. Che ieri hanno brindato alle articolate indiscrezioni di Bloomberg, e che hanno spinto Banca Generali, numero uno del listino, del 19,12% e Mediobanca del 5,89%. Più cauto il Leone con +1,26%. Tutto partirebbe appunto da New York dove la storica famiglia Guggenheim potrebbe cedere le sue attività di asset management a Trieste attraverso un accordo a geometria variabile: dalla vendita completa fino a una partnership. Il boccone è di rilievo. Guggenheim gestisce oltre 228 miliardi di dollari di asset. Per Generali si tratterebbe di aumentare del 50% le masse gestite dalla compagnia — 575 miliardi a fine 2021, che arrivano a 710 miliardi se si includono quelle di terze parti. Su richiesta della Consob, Generali ha risposto di «valutare in maniera continuativa opportunità nell’m&a nel perseguimento del piano strategico. Tuttavia, ad oggi non è stata presa alcuna decisione di procedere con alcun tipo di operazione». Certo è che sia il ceo del Leone, Philippe Donnet, sia il numero uno dell’Asset & Wealth management, Carlo Trabattoni hanno più volte dichiarato di essere interessati all’asset management negli Usa, nell’ambito del piano di m&a fino a 3 miliardi del gruppo.

  • Commercialisti: rivedere il perimetro delle responsabilità
Rischi e opportunità del collegio sindacale, nuovo calendario fiscale e riforma del Dlgs 139/2005, la norma che regolamenta la professione del commercialista: sono i temi su cui si è concluso il Convegno dei giovani dottori commercialisti ed esperti contabili – dedicato alla crisi d’impresa – che si è svolto a Roma il 29 e 30 settembre e che ha riunito un migliaio di commercialisti da tutta Italia. In merito al collegio sindacale, da un’indagine della Fondazione Centro Studi Ungdcec emerge che dal 2019 al 2021 le società di capitale attive che presentano patrimonio negativo sono passate da 89mila a 135mila e l’aumento ha interessato soprattutto società prive del collegio sindacale. «Un dato – sottolinea il presidente dell’Unione Matteo De Lise – che dimostra l’importanza strategica di questo organo». Fare il sindaco, però, con l’attuale normativa, sottolinea il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti Elbano de Nuccio, è un rischio perché sono troppe le responsabilità che ricadono sui sindaci e la tutela assicurativa non copre in caso di reati, per questo – spiega de Nuccio – è necessario fare una perimetrazione delle responsabilità.
  • Mps, l’aumento slitta al 17, cambia il peso di Anima e Axa
  • Generali, nel mirino asset manager Usa Sul tavolo torna l’ipotesi Banca Generali
  • Florida devastata dall’uragano Ian: 21 morti
Il bilancio di Ian, tragico in vite umane e devastante in danni, è ancora provvisorio. Ma è già tra i più gravi lasciati alle spalle da un uragano negli Stati Uniti. Il numero dei morti in Florida, epicentro del disastro, è aumentato con il passare delle ore a 21 decessi accertati e appare destinato a salire. Arrivano, intanto, le prime drammatiche indicazioni sul colpo inferto all’economia, decine di miliardi di dollari tra abitazioni, infrastrutture, aziende agricole e industriali distrutte o sferzate da venti, mareggiate e inondazioni. Il presidente Joe Biden ha dichiarato l’uragano una «crisi nazionale». Ian, giunto sulla costa con folate di oltre 240 chilometri all’ora e sfiorando la classificazione massima di Categoria 5, è stato il quinto uragano per violenza nella storia del Paese. La priorità sono adesso soccorsi umanitari e operazioni di salvataggio: due milioni di famiglie e business restano senza elettricità, 33.386 persone sono sfollate in 257 rifugi pubblici e servono subito 5,5 milioni di pasti pronti e 6,6 milioni di litri di acqua potabile. Gli iniziali sopralluoghi delle autorità hanno tuttavia offerto una misura dell’ampiezza dello shock: forse 67 miliardi di danni stando a Enki Research, con proiezioni da 25-50 miliardi in sole proprietà assicurate (Fitch) fino ad un totale di 120 miliardi e oltre.
  • Nord Stream, tragedia ambientale da 40mila tonnellate di gas
  • Pensioni: con il caro vita il prossimo anno la spesa aumenta del 7,9%
Un’impennata del 7,9 per cento. È quella che nel 2023 subirà la spesa per pensioni a causa «dell’aggiustamento all’inflazione registrata quest’anno». È un’indicazione chiara quella sull’impatto della rivalutazione dei trattamenti pensionistici attesa a gennaio, che è contenuta nel quadro tendenziale della Nadef consegnato dell’esecutivo Draghi al Parlamento e al prossimo governo di centrodestra. La lievitazione delle uscite pensionistiche sotto la spinta del caro vita era già stato evidenziato nel Def di aprile, quando la crescita della spesa rispetto ai 296,5 miliardi ipotizzati per il 2022 era stata stimata in un +7,4%. Con l’aggiornamento di quella previsione si è saliti di un altro 0,5% facendo arrivare a 23,5 miliardi la differenza tra la stima 2023 e il risultato di quest’anno.

  • Compagnie. Ancora molta sfiducia dagli assicurati globali
  • Osservatorio Pir Anche ad agosto la raccolta chiude i conti in rosso