I risultati delle relazioni semestrali 2022 sono stati fortemente influenzati dalle turbolenze dei mercati finanziari conseguenti il conflitto tra Russia e Ucraina. L’impatto sui risultati economici del settore è, infatti, fortemente correlato con l’andamento del valore dei titoli obbligazionari presenti nel portafoglio delle compagnie di assicurazione che sono stati condizionati dal repentino aumento dei rendimenti dei titoli di Stato (es. il rendimento del BTP a 10 anni è passato dall’1,1% di inizio anno al 3,5% a fine giugno 2022).

Lo rileva l’ANIA presentando i principali risultati economici del settore nel I semestre.

Il settore assicurativo (Rami Danni e Vita complessivamente) ha registrato nel I semestre del 2022 una perdita di 7,8 miliardi (era positivo e pari a 5 miliardi a fine giugno 2021); i settori Danni e Vita hanno mostrato tuttavia andamenti diversi dal punto di vista tecnico, mentre nel settore Danni il risultato tecnico è rimasto positivo (1,4 miliardi) appena inferiore a quanto rilevato nel 2021, nel settore Vita è stato negativo per oltre 14 miliardi dopo che a fine giugno 2021 registrava un valore positivo pari a 2,4 miliardi.

La gestione non tecnica, beneficiando soprattutto dell’apporto positivo del credito d’imposta, è risultata pari a 5,1 miliardi (era 0,6 miliardi a giugno 2021).

Il calo del Il risultato tecnico del settore Vita (che esclude l’effetto tassazione e la parte non tecnica), negativo pari pera oltre -14 miliardi, è la sintesi di un drastico calo dei proventi netti da investimento (diminuiti in un anno di circa 50 miliardi) e solo
marginalmente dalla diminuzione di 3,8 miliardi del flusso netto (premi lordi al netto degli oneri per sinistri). in massima parte imputabile alla crescita degli oneri finanziari (che includono le rettifiche di valore degli investimenti, in forte riduzione per effetto della particolare congiuntura finanziaria) e che rendono pertanto i proventi netti negativi per oltre 32 miliardi a giugno 2022 (mentre erano positivi per quasi 16 miliardi a giugno 2021); vi è stata, invece, a fine giugno 2022 solo una contenuta diminuzione di 3,8 miliardi del flusso netto (premi lordi al netto degli oneri per sinistri) imputabile essenzialmente a una minore raccolta dei premi contabilizzati rispetto allo stesso periodo del 2021.

Il settore delle polizze Linked e dei fondi pensione, che a fine giugno rappresentavano il 37% del comparto Vita in termini di premi, ha realizzato un risultato tecnico appena negativo. In linea con la caratteristica intrinseca di questi prodotti, infatti, i proventi netti –
negativi per 24,3 miliardi – sono stati compensati dal flusso netto positivo per 5,8 miliardi e dall’apporto positivo della variazione di riserva, determinando un risultato tecnico complessivo appena negativo e pari a -0,3 miliardi (comprensivo del saldo delle altre
partite tecniche anch’esse negative e pari a -0,1 miliardi).

Nel complesso le altre polizze Vita (per la quasi totalità rivalutabili), che a fine giugno rappresentavano il restante 63% in termini di premi dell’intero comparto Vita, hanno realizzato un risultato tecnico negativo per 14 miliardi (era dal 2011 che non si
registrava un valore negativo del risultato tecnico per questa tipologia di polizze). Il flusso netto positivo per 3,6 miliardi è stato eroso dai proventi netti negativi per oltre 8 miliardi, dalla variazione di riserva (-5,7 mld) e dalle altre partite tecniche (-3,5 mld) che comprendono oltre alle spese di gestione anche la quota dell’utile trasferita al conto non tecnico.

ANIA sottolinea che i risultati del comparto Vita, a fine giugno 2022 valutati secondo i principi contabili nazionali, differiscono significativamente da quanto emergerebbe se si analizzassero i risultati dei bilanci valutati secondo i principi contabili internazionali. Come risulta anche da un’analisi condotta da Fitch basata su un campione composto da cinque primari gruppi assicurativi (che costituiscono quasi il 65% di tutto il comparto Vita in termini di premi), il risultato prima delle tasse a fine giugno 2022 risulterebbe positivo per 2,5 miliardi in crescita rispetto agli 1,9 miliardi del giugno 2021.

Nel settore Danni, vi è stato un calo del risultato tecnico di 0,6 miliardi (da 2,0 miliardi nel primo semestre del 2021 a 1,4 a fine giugno 2022); la diminuzione è dovuta sostanzialmente all’aumento degli oneri per sinistri che passano da 9,7 miliardi di giugno 2021 a 10,1 miliardi alla fine di giugno 2022 a cui si è aggiunta una riduzione dei proventi tecnici da investimento che passano da 1,0 miliardi a 0,6 miliardi a fine giugno 2022.

Nel complesso il rapporto aumenta di quasi quattro punti percentuali per il totale settore Danni. La crescita dell’indicatore ha riguardato in particolare i rami incendio (+13,2), il ramo r.c. auto (+9,0), il ramo corpi veicoli terrestri (+7,2) e il ramo infortuni (+2,9). Migliora invece l’indicatore nei rami malattia (-11,6), r.c. generale (-2,8) e altri danni ai beni (-2,2) con un conseguente beneficio nei conti tecnici.