Il prodotto di Eurovita offre poche opzioni contrattuali e si appoggia a fondi interni con diversi livelli di rischio

di Fausto Tenini e Alessandro Lazzari * (Assinews)

Eurovita Valore Mix Serie II è un contratto di assicurazione multiramo derivante dalla combinazione di una assicurazione mista a prestazioni rivalutabili e di un prodotto di tipo unit linked. Il premio viene ripartito in questo caso per il 40% nella gestione separata Eurovita Nuovo Secolo e per il 60% nel fondo interno Eurovita Soluzione Bilanciata Azionaria. Ma per coloro che volessero scelte più conservative sono a disposizione anche i fondi Eurovita Soluzione Conservativa e Eurovita Soluzione Protetta. Le prestazioni assicurate sono in parte contrattualmente garantite da Eurovita in quanto viene rivalutata annualmente la componente investita nella gestione separata: è infatti prevista, alla scadenza o in caso di decesso dell’assicurato o di riscatto, la garanzia di un rendimento minimo pari allo 0%. La durata è fissa e pari a 15 anni e il premio unico deve essere di importo non inferiore a 20 mila euro. Si ha facoltà di versare premi unici aggiuntivi ma il cumulo dei premi non potrà essere superiore a 1 milione di euro per singolo contraente. La prestazione in caso di decesso dell’assicurato prevede il pagamento del capitale rivalutato nella gestione separata (con la garanzia prima descritta) e del controvalore dei fondi, quest’ultimo aumentato delle seguenti maggiorazioni: 4 mila euro se l’età al decesso è inferiore o uguale a 70 anni, l’1% del controvalore dei fondi se l’età al decesso è superiore a tale soglia. Tra le opzioni contrattuali la possibilità di riscatto, totale oppure parziale se il capitale residuo non sarà inferiore a 20 mila euro. All’assicurato è riconosciuto il diritto di due switch annuali gratuiti tra i fondi interni disponibili, a partire dal sesto mese dalla data di decorrenza del contratto. Il motore finanziario è spittato su una componente finalizzata a dare stabilità e decorrelazione rispetto alle dinamiche dei mercati finanziari, la gestione separata Eurovita Nuovo Secolo, e su un sottostante ad alta potenzialità e volatilità, il fondo interno, che ha l’obiettivo di dare pepe ai rendimenti. Per il primo elemento è prevista una esposizione massima verso singolo emittente in portafoglio pari al 5% del portafoglio, elevabile al 10% se gli investimenti in titoli corrispondenti ad emittenti e mutuatari nei quali la gestione separata investa più del 5% dei suoi attivi non superano cumulativamente il 40%. Gli investimenti alternativi possono valere al massimo il 10% e gli investimenti di tipo immobiliare realizzati attraverso fondi diversificati. Il tutto si riassume in una performance lorda su base annua fotografata al 2,95%, aggiornata ad agosto 2021, appena sotto il dato a fine 2020. Mentre il fondo interno Eurovita Soluzione Bilanciata Azionaria – Classe C – può mirare alla componente azionaria fino ad un massimo dell’80%, ed è definibile quindi come ad alto rischio. Lo scopo del fondo è di realizzare, su un orizzonte di medio periodo, una crescita del capitale investito attraverso una gestione attiva multimanager. Lo stile di gestione è attivo ma viene comunque indicato un benchmark; rappresentato al 5% dal mercato monetario, dal 25% di obbligazionario in euro, dal 70% di azionario (20% mondiale e 50% europeo). L’alta esposizione all’azionario europeo fa si che le performance storiche siano sostenute, pari al 17,7% a 3 anni e al 34,6% a 5 anni (dati aggiornati al 23 settembre 2021). La volatilità a 5 anni è invece calcolata al 12% circa. Sia per la gestione separata che per il fondo interno viene indicato un periodo di detenzione raccomandato pari a 5 anni, e il Kid evidenzia le performance attese già al netto dei costi per l’intero pacchetto assicurativo, già tenendo conto dei differenti pesi delle due componenti finanziarie. Nel caso di forte stress dei mercati è da mettere in conto una possibile perdita media annua del 6,85%, bilanciata dal +6,64% nel caso più favorevole. Lo scenario moderato, il più plausibile, esprime invece un guadagno medio annuo dell’1,76%. (riproduzione riservata)

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