LA 500E LEADER TRA LE BEV CON QUASI 8 MILA IMMATRICOLAZIONI. MA SENZA UNA STRATEGIA SUGLI INCENTIVI IL MERCATO PUÒ FRENARE
di Nicola Carosielli
Prosegue a settembre il trend di crescita delle auto alla spina, anche se sullo sfondo iniziano a palesarsi alcune criticità di medio-lungo termine. Nel mese scorso, comunque, si è registrato il record di immatricolazioni delle auto Bev (elettriche a batteria) che, con 8.466 unità, sono cresciute di quasi i 107% su base annua, spingendo così la quota di mercato complessiva delle Pev (somma delle elettriche a batteria e delle ibride plug-in) al 13,29% su settembre (13.993 unità) e a superare l’8,5% di penetrazione sul consolidato annuale (100.049 veicoli). In questo contesto, la Fiat 500E continua a confermarsi come Bev più venduta d’Italia con 7.838 unità immatricolate da inizio anno e una crescita del 20% rispetto ad agosto. Si consolida al secondo posto anche la Smart Fortwo (4.559 unità e una crescita del 12% su base mensile), mentre sale al terzo posto la Tesla Model 3 con 4.430 veicoli (+29%). Il successo di casa Stellantis abbraccia anche il mondo delle ibride plug-in, dove le due Jeep Compass e Renegade guidano la classifica rispettivamente con 6.732 e 4.723 unità, seguite da Volvo XC 40 (4.100), Renault Captur (3.503) e Bmw X1 (2.606).

È bene precisare che, nonostante i 57 milioni di fondi residui dell’Extrabonus ricollocati il sull’Ecobonus 14 settembre siano terminati in 48 ore, gli impatti sulle immatricolazioni non sono ancora evidenti. Tanto che, secondo stime effettuate da Motus-E, «è disponibile un residuo di spesa, dovuto al ritardo tra la prenotazione dell’ecobonus e l’immatricolazione, che dovrebbe coprire circa tre mensilità aggiuntive per 39.300 Pev in totale». A seconda dei tempi di consegna delle case, influenzati dalla crisi dei semiconduttori e dal vincolo di immatricolazione esteso al 30 giugno 2022, «potremmo assistere a una riduzione delle immatricolazioni rispetto alle attese», sottolineano da Motus-E, spiegando che «a dicembre dovrebbero concentrarsi le consegne in chiusura di trimestre e d’anno» per cui «è plausibile che le immatricolazioni di Bev e Phev a ottobre e novembre rischiano di attestarsi intorno alle 3.000 immatricolazioni su ciascun mese». Questo, dunque, evidenzia come la mancanza di una soluzione strutturale e di un programma di medio termine sugli incentivi stia già frenando la crescita del mercato delle auto elettriche, anche se i suoi effetti saranno visibili sul medio termine. (riproduzione riservata)
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