IL PRESIDENTE DELLA CONSOB RILANCIA LA PROPOSTA DI UNA CONFERENZA INTERNAZIONALE E CHIEDE «TRASVERSALITÀ» ALLE AUTORITÀ
di Andrea Pira
L’Innovazione nel campo della tecno-finanza richiede una riorganizzazione delle autorità di regolamentazione nel segno della trasversalità. «Ritengo che questo sia al centro di una vera collaborazione e quindi di un approccio innovativo alla regolamentazione», ha spiegato ieri il presidente della Consob, Paolo Savona, aprendo i lavori della conferenza in tema di rapporto tra regolatori, Fintech e sostenibilità finanziaria, organizzato nell’ambito del G20 dalla Commissione nazionale per la società e la borsa. L’appuntamento è stato per Savona occasione di rilanciare la proposta di una Bretton Woods dell’innovazione, una Conferenza internazionale «su questioni finanziarie e monetarie» per prendere in carico gli sviluppi tecnologici e agire «in modo proattivo», tema di cui aveva già parlato in un articolo assieme all’economista statunitense Jan Kregel. Per il presidente della Consob, il G20 ha già riconosciuto l’importanza della trasformazione tecnologica e lo stesso ha fatto il G7 riaffermando l’importanza di un «forte coordinamento e cooperazione internazionale sull’innovazione nella moneta e nei pagamenti digitali». Nasce quindi in questo contesto l’esortazione a un quadro normativo internazionale, che affronti per esempio lo sviluppo della criptovalute. Quanto alla cooperazione tra regolatori, l’idea in Consob è che occorra andare oltre «il sistema di silos e di barriere», che oggi esistono sia tra singole autorità nazionali di vigilanza, competenti ognuna per settori specifici, sia tra autorità di Paesi diversi. Per farlo le authority – questa è la proposta di Savona – si riorganizzino per lavorare all’interno di un sistema «hub-and-spoke che si concentri sulla regolamentazione basata sulle attività e sostituisca le competenze basate sull’entità». Trasversalità e coordinamento internazionale sono però soltanto tre degli «ingredienti» per guidare dal punto di vista delle regole lo sviluppo della finanza digitale. Il terzo è la sperimentazione. Assieme alle prove sul campo consente infatti ai regolatori «di comprendere al meglio i processi di innovazione, riducendo con ciò i rischi che derivano dalle nuove tecnologie». In questa direzione si muovono iniziative come i pilot europei o la sandbox, ossia gli spazi regolatori semplificati e protetti per favorire gli sviluppi di novità nei campi finanziario, bancario e assicurativo, nei quali gli operatori possono beneficiare di deroghe per collaudare nuovi servizi e nuovi prodotti, come quello lanciato da Consob, Bankitalia e Ivass lo scorso luglio e che dal prossimo 15 novembre, fino al 15 gennaio, aprirà la prima finestra per presentare progetti ammissibili. È il concetto di «regola sperimentale», al centro del convegno, cui hanno preso parte, tra gli altri il governatore della Banca centrale del Qatar, lo sceicco Abdullah bin Saoud Al Thani; il presidente della Bank of China in Lussemburgo, Haifeng Xu; Matteo Del Fante, amministratore delegato di Poste Italiane.

Consob intanto ha già puntato un faro sullo sviluppo delle cripto-attività che, come segnalato la settimana scorsa dal Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, hanno visto la loro capitalizzazione di mercato triplicare quest’anno, a livello mondiale, a 2.500 miliardi di dollari. Tra le priorità l’introduzione in Italia di norme primarie per definire quali siano le securities italiane. Un modo anche per attrarre operatori nel Paese, rafforzando l’infrastruttura e aiutando in questo modo anche il regolatore. (riproduzione riservata)
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