Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

Domande e risposte su riscatti parziali e totali, portabilità e trasferimenti dei fondi pensione
Dietro la corsa del risparmio gestito ci sono anche loro: le unit linked. Sono polizze vita del cosiddetto ramo III i cui premi confluiscono in fondi comuni o sicav grazie ai quali possono partecipare all’andamento dei mercati finanziari in modo più aggressivo rispetto alle polizze di ramo I. Queste ultime hanno come sottostante gestioni separate composte soprattutto da obbligazioni (per dare la garanzia del capitale), una composizione che con i tassi ai minimi zavorra le performance di questi prodotti che non a caso fanno sempre più fatica a ottenere rendimenti superiori all’inflazione, la cui asticella oltretutto si sta alzando per via dei rincari dei prezzi dell’energia.
La previdenza complementare diviene sempre più fondamentale sostegno prospettico per i lavoratori in generale, e per le giovani generazioni nello specifico. Tra i diversi profili c’è quello della comunicazione diretta con i propri iscritti, sia in ottica informativa che di educazione in senso più ampio. In questa direzione si è indirizzato Telemaco, fondo pensione complementare per i lavoratori delle aziende di telecomunicazione. MF-Milano Finanza ne ha parlato con il direttore generale Marco Melegari.
Negli assetti di controllo della Galassia del Nord è in atto un profondo rimescolamento. Leonardo Del Vecchio e Francesco Gaetano Caltagirone stanno progressivamente arrotondando le proprie partecipazioni e oggi hanno in meno rispettivamente il 18,9% e il 3% di Mediobanca e il 5,4% e il 6,5% delle Generali, quote in grado di condizionare i futuri equilibri di governance nonché le strategie delle due società. La maggioranza relativa delle azioni però è ancora custodita dagli investitori istituzionali che hanno in mano il 39,9% del Leone e il 45% di piazzetta Cuccia. Una presenza silenziosa se è vero che, come loro costume, i grandi fondi interferiscono di rado nell’attività delle partecipate.
L’investimento vincente su Piazza Affari? Lo si può trovare nelle società di risparmio gestito, tra i fiori all’occhiello del listino milanese. Lo ha detto Giacomo Campora, amministratore delegato e direttore generale di Allianz, intervistato da Andrea Cabrini in occasione della Investment Week 2021, tenutasi dal 4 all’8 ottobre su Class Cnbc. «Il settore in Italia è senza eguali», ha affermato il dirigente: «Ci sono pochi Paesi al mondo che hanno sul mercato azionario titoli che rappresentano il risparmio gestito. Fineco, Azimut, Banca Mediolanum, Banca Generali, Anima sono tutti titoli interessanti perché hanno un fattore di crescita all’interno di un Paese che fino a oggi ha avuto difficoltà ad avanzare».
Come per le tasse su casa e immobili, sono mesi che mercato e lavoratori si domandano se e che cosa cambierà nella fiscalità sui fondi pensione e sulle polizze previdenziali. Mentre per quanto riguarda il mattone nei giorni scorsi dopo l’approvazione della delega fiscale il premier Mario Draghi ha subito chiarito che almeno fino al 2026 «nessuno pagherà di più o di meno rispetto a oggi», sul destino della previdenza complementare invece non è ancora arrivato il momento della verità.
C’è anche il capitolo degli strumenti finanziari nella legge delega fiscale approvata mercoledì scorso dal Consiglio dei ministri. I cambiamenti non sono dietro l’angolo, perché la legge, che ha già creato divisioni nella maggioranza, dovrà prima essere approvata dal Parlamento, dopodiché il governo avrà 18 mesi per emanare i decreti delegati con cui si concretizzeranno le novità.
Eurovita Valore Mix Serie II è un contratto di assicurazione multiramo derivante dalla combinazione di una assicurazione mista a prestazioni rivalutabili e di un prodotto di tipo unit linked. Il premio viene ripartito in questo caso per il 40% nella gestione separata Eurovita Nuovo Secolo e per il 60% nel fondo interno Eurovita Soluzione Bilanciata Azionaria. Ma per coloro che volessero scelte più conservative sono a disposizione anche i fondi Eurovita Soluzione Conservativa e Eurovita Soluzione Protetta.
Active 4 Life è un prodotto finanziario-assicurativo di tipo unit-linked proposto da Allianz Global Life dac, caratterizzato dall’investimento dei premi in un fondo interno. Alla decorrenza della polizza è prevista l’attivazione automatica, di durata annuale e rinnovabile, di una garanzia che prevede che il controvalore delle quote investite nel fondo interno non possa essere inferiore al 93% o 90% o 85% del controvalore rilevato alla ricorrenza annuale precedente.

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  • Governance Mediobanca tra Del Vecchio e Nagel il primo round è pari
Mediobanca accoglie una delle due proposte di cambiare la governance inoltrate dal primo socio Leonardo Del Vecchio, e corregge l’altra a favore delle minoranze di mercato, cui garantirà almeno un posto in cda. Delfin, la holding del magnate dell’occhialeria, esprime «soddisfazione », prende atto della prima modifica, e ritira la seconda per non dividere il mercato e nel rispetto dei fondi istituzionali titolari di metà del capitale. L’assemblea il 28 ottobre voterà, con quorum del 66,67% dei presenti, le due novità. Il cda dell’istituto ieri, con votazione unanime, ha «condiviso» la prima richiesta di modifica dello statuto posta giorni fa da Delfin, per eliminare l’obbligo di nomina di «tre dirigenti da almeno tre anni nel cda» (ora di 15). Una prassi invalsa dal 1982, che limita le politiche di reclutamento e si rivela anche una clausola antiscalata. L’anno scorso Mediobanca aveva già cassato l’obbligo di almeno tre anni di esperienza interna per la figura dell’ad; ieri il cda ha trovato che la proposta «riflette gli orientamenti maturati dopo la scorsa assemblea alla luce delle interlocuzioni intrattenute con proxy advisor e investitori istituzionali per uniformare la governance alle best pratice», tanto che «ne era stata prevista la calendarizzazione per l’assemblea 2022». Ora la misura può essere anticipata: ma ugualmente andrà a regime solo dal prossimo rinnovo di cda (ottobre 2023).

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  • Mediobanca, il consiglio rilancia sulla governance
Il consiglio di Mediobanca accoglie parzialmente le proposte di modifica della governance arrivate dalla Delfin di Leonardo Del Vecchio, sebbene il patron di Essilux — sottolinea Piazzetta Cuccia — non abbia seguito la prassi in uso per avanzare le sue richieste. La prassi, fa notare l’istituto al suo primo azionista, prevede l’apertura di un confronto preliminare con la società, mentre Del Vecchio ha preferito rivolgere la sua proposta direttamente ai soci. Uno «strappo» di forma che in questi casi però è sostanza, tanto più in Piazzetta Cuccia dove la manovra di Del Vecchio, arrivato a detenere il 18,9% del capitale, e la sponda di Francesco Gaetano Caltagirone, stanno tenendo sotto pressione il management guidato da Alberto Nagel, insidiato dai due imprenditori anche sulle Generali. Lo strappo è stata ricomposto in serata. Con una nota, Delfin ha espresso «viva soddisfazione» per l’esito del consiglio, in particolare per la condivisione della proposta sull’eliminazione della clausola che impone la presenza di almeno tre manager di Mediobanca nella lista predisposta dal consiglio uscente. Del Vecchio ha inoltre «preso atto altresì delle modifiche presentate dal consiglio di amministrazione» relative al numero e alle modalità di nomina degli amministratori di minoranza e, poiché Delfin ritiene che vadano nella medesima direzione da lei indicata, ha deciso di ritirare la propria proposta, su cui erano emerse alcune criticità.

  • Generali, bond sostenibili per 3 miliardi
Generali si impegna a «investire 3 miliardi di euro in obbligazioni green e sostenibili entro la fine del 2022». Lo ha detto ieri l’amministratore delegato del Leone di Trieste Philippe Donnet nel corso dell’Eu Sustainable Investment Summit, organizzato dalla Commissione Europea sul tema degli investimenti sostenibili. Sempre ieri Fitch ha rivisto al rialzo l’outlook di Generali, da stabile a positivo (il rating sul merito di credito è “BBB+”) e Leonardo Del Vecchio ha acquistato, attraverso la holding Delfin, 1,3 milioni circa di azioni della compagnia salendo al 5,4% circa. In ragione di questo la quota che fa riferimento ai pattisti Francesco Gaetano Caltagirone, Crt e Del Vecchio è arrivata al 13,2% circa, tutta vincolata al patto.
  • Risparmi record ma vince la cautela

  • Polizze. Le case «smart» abbattono il premio
  • Fondi pensione Riforma fiscale, cosa potrebbe cambiare