Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Continuano i movimenti nell’azionariato di Generali in vista del rinnovo del cda la prossima primavera. Leonardo Del Vecchio ha comprato altre azioni della compagnia triestina salendo al 5,318%. Secondo quanto risulta dagli internal dealing trasmessi alla Consob, il patron di Luxottica ha acquistato tramite Delfin 980 mila azioni del Leone di Trieste in diverse operazioni tra l’1 e il 4 ottobre. E anche Francesco Caltagirone ieri ha acquistato 1,25 milioni di azioni Generali salendo al 6,53%.
Già domani il consiglio di amministrazione di Mediobanca potrebbe esprimersi sulle richieste di modifica della governance presentate la scorsa settimana da Leonardo Del Vecchio. Venerdì 8 scadrà anche il termine di legge per la presentazione delle integrazioni all’ordine del giorno per l’assemblea del prossimo 28 ottobre e fino all’ultimo non si possono escludere sorprese. Di certo in questi giorni il lavoro ai vertici della merchant bank milanese è intenso.
A settembre la raccolta netta di risparmio gestito (escluse le deleghe assicurative di ramo I) del gruppo Anima è stata positiva per 376 milioni, per un totale da inizio anno di 2,4 miliardi. Oltre il doppio dell’ammontare dei primi nove mesi del 2020 (1,178 miliardi), con le masse complessive arrivate a circa 200 miliardi. Già ad agosto la raccolta era stata di circa 500 milioni e il trend positivo sembra destinato a proseguire nei prossimi mesi, dice l’amministratore delegato di Anima Holding, Alessandro Melzi d’Eril.
La raccolta di Banca Generali continua a procedere a gonfie vele. Il gruppo guidato dall’ad e dg Gian Maria Mossa ha chiuso settembre con il miglior dato di raccolta mai realizzato nel mese. I flussi si sono attestati a 412 milioni, evidenziando nonostante la stagionalità, un trend sostenuto sia per volumi, sia per qualità della composizione con oltre il 90% del totale in soluzioni gestite. Il dato mensile conferma rafforza il trend dei mesi procedenti anche sul fronte del mix. La raccolta da inizio anno ha raggiunto i 5,5 miliardi (+34%) e di queste le soluzioni gestite sono risultate pari al 3,7 miliardi (+102%), il 68% del totale (contro il 45% dello scorso anno nel periodo).
  • Assoprevidenza propone superbonus per i giovani
Un credito d’imposta, una sorta di superbonus per invogliare i giovani a crearsi una pensione complementare. All’indomani della delega per la riforma fiscale approvata dal Consiglio dei Ministri, il presidente di Assoprevidenza, Sergio Corbello ha illustrato le proposte che l’Associazione, come centro tecnico per la previdenza e assistenza complementari, ha presentato alle Commissioni Finanze di Camera e Senato. «Per spingere gli under 30 ad aderire alle forme di previdenza complementare Assoprevidenza chiede al governo di fare un investimento sui giovani, che per diverse ragioni, dalla precarietà del lavoro alle basse retribuzioni, tendono a non iscriversi alle forme pensionistiche complementari», dice Corbello, suggerendo che «a mille euro versati dovrebbe corrispondere un credito di imposta di pari importo. Il fondo pensione compensa il credito con le imposte che paga, lo trasforma in denaro contante e lo versa sul conto individuale del giovane, il quale si ritroverebbe così ad avere per ogni euro versato un importo doppio».

Chi subisce un danno a seguito di un altrui infrazione alle regole di concorrenza dell’Unione commessa da una società madre può chiedere alla società figlia il risarcimento dei danni derivanti da tale infrazione. A tal fine, essa dovrà provare che le due società costituivano un’unita economica al momento dell’infrazione. È quanto si legge nella (attesa) sentenza nella causa C-882/19 Sumal, che, di fatto afferma un nuovo principio nell’ambito della responsabilità nei gruppi.
Ultima chiamata in legge di bilancio per il Superbonus. La proroga ci sarà ma non si andrà avanti all’infinito perché la misura è costosa. Mentre nel decreto legge che accompagna la legge di bilancio si interverrà sulle cartelle prevedendo una ripartenza delle notifiche diluita nel tempo. Per il cashback invece c’è in corso una riflessione per pensionare la misura. Sono questi alcuni dei chiarimenti che ha fornito il ministro dell’economia Daniele Franco intervenendo ieri in Senato in audizione sulla nota di aggiornamento al documento di economia e finanza.

  • Stop all’Oria, le competenze sul Registro restano a Ivass
  • Come assistere gli anziani non autosufficienti senza sbagliare le mosse
Sono in arrivo scelte decisive nell’assistenza agli anziani non autosufficienti. Il Governo, infatti, deve decidere come utilizzare gli investimenti del Pnrr: realizzare risposte migliori o confermare le criticità attuali, diffondendole su scala maggiore? Al momento, prevale quest’ultima ipotesi. Nell’assistenza agli anziani non autosufficienti, il Pnrr prevede alcuni investimenti e una riforma. Gli investimenti si concentrano sui servizi domiciliari, specificamente l’Adi (Assistenza domiciliare integrata) delle Asl: essi partiranno nel 2022 e si esauriranno nel 2026. Il loro ammontare è cospicuo poiché dalla spesa attuale di 1,3 miliardi annui si salirà progressivamente sino a 2,9 miliardi nel 2026. La riforma – a sua volta – è quella organica dell’intero settore, per modificarlo in profondità e rafforzarlo: comprende l’insieme delle misure esistenti e sarà introdotta tra il 2023 e il 2024. È attesa dalla fine degli anni 90 ed è già stata realizzata in gran parte dei Paesi vicini al nostro, come Austria (nel 1993), Germania (1995), Francia (2002) e Spagna (2006). È la riforma il passaggio cruciale per il futuro.
  • Consob apre il dossier Generali L’Authority avvia un’istruttoria

  • Assicurazione vita: Allianz rivede i portafogli
il gigante tedesco ha trasferito la scorsa settimana il rischio del portafoglio vita in Svizzera a Resolution Re. Il movimento riguarda ora anche la Francia