Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali


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Nella procedura telematica di registrazione le parti stipulanti rimangono responsabili d’imposta in caso di omesso versamento del tributo da parte del notaio. Questo è quanto ha sancito la Cassazione con ordinanza 22545/2021. La quale conferma la responsabilità solidale dei soggetti contraenti per le imposte.
Bisogna spingere sull’acceleratore per presentarsi in regola all’appuntamento del 2050: solo il 5% delle aziende riuscirà a raggiungere il traguardo delle zero emissioni nei tempi previsti o prima. Se è vero, infatti, che negli ultimi due anni l’impegno delle imprese per abbattere la propria impronta inquinante ha registrato una forte impennata, con quasi il 30% impegnato a raggiungere l’obiettivo delle emissioni «net-zero» entro i prossimi 30 anni, è vero anche che una buona quota di aziende deve ancora innalzare notevolmente il livello di attenzione nei confronti dell’ambiente. È l’avvertimento contenuto nello studio realizzato da Accenture, analizzando i dati relativi alle emissioni inquinanti di 1.022 tra le maggiori società quotate d’Europa e proiettando i potenziali percorsi di riduzione dei fattori inquinanti nel corso dei prossimi decenni.
Moratorie, finanza agevolata, crediti di imposta: tutte misure che i governi hanno attuato per arginare gli effetti della pandemia, evitando in primo luogo le insolvenze aziendali. Ma adesso che questa rete di supporto sta venendo meno, o lo farà a breve, la curva delle insolvenze tornerà a salire. In che modo? Ci sarà una sorta di graduale normalizzazione e se il ritiro delle misure-paracadute sarà calibrato, il ritorno ai livelli di insolvenza pre-crisi richiederà più tempo. In particolare, nel 2021, ma soprattutto nel 2022 ciò avverrà con un tasso di crescita comunque inferiore rispetto al 2019, al netto però di alcune variabili come la velocità della ripresa economica o lo stato di salute delle imprese. Che dovranno ottimizzare le risorse del Pnrr (piano di ripresa e resilienza) per emergere dalla concorrenza.

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  • Pensioni, con la fine di Quota 100 doppio assegno per evitare lo scalone
Gli ultimi “quotisti”, i primi “scalonati” e i pensionati a rate. Sono i tre profili previdenziali che si vanno a configurare nei prossimi mesi. I primi due sono certi, il terzo sfumato e appeso alle decisioni che il governo prenderà in legge di bilancio. Vediamo a cosa corrispondono questi profili e cosa offrono a chi ipotizza di anticipare la pensione. I “quotisti” corrispondono a quanti cercano di agganciare l’ultimo treno di Quota 100 prima della scadenza al 31 dicembre per lasciare il lavoro con almeno 62 anni e 38 di contributi. Alla fine si stima saranno 380 mila su 1 milione. Per il 70% uomini, il 30% donne. Nel 49% dei casi dipendenti privati, 31% dipendenti pubblici, 20% autonomi. Importo medio lordo della pensione: 25.663 euro all’anno. Fino ad agosto sono stati spesi 11,6 miliardi. Molto meno dei 21 stanziati. Chi non ha i requisiti per Quota 100 dal primo gennaio 2022 potrà contare solo su quelli ordinari definiti dalla legge Fornero, mai scomparsi d’altro canto: 67 anni e almeno 20 di contributi per la pensione di vecchiaia e 42 anni e 10 mesi per quella anticipata (un anno in meno per le donne), a prescindere dall’età anagrafica. C’è però una categoria di lavoratori – gli “scalonati” – che più di altri sentirà il passaggio tra la flessibilità concessa da Quota 100, seppure solo per tre anni dal 2019 al 2021, e il ritorno alla normalità.

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  • Un mercato per pochi. Generali-Cattolica accentua la concentrazione
Nel Vita i primi cinque operatori si avvicinano a una quota del 70 per cento (67,7%), mai così alta in passato. Ragioni e rischi di un fenomeno non solo italiano. Nei rami danni, prima dell’operazione Generali, i primi cinque operatori avevano in mano il 59,2% del ramo, dopo avranno il 64,3%
  • Compri un’azienda? C’è il rischio cyber
Accanto alle tradizionali operazioni di verifica amministrativa, contabile, finanziaria e legale si fa strada anche quella relativa all’attacco informatico. Si tratta di valutare nella sostanza e nel merito le attività effettuate, le procedure e le tecnologie per la difesa degli attacchi informatici
  • Sicurezza informatica, il Lazio è al top
Ha la concentrazione più elevata di aziende e supera la Lombardia e il Veneto. Cresce il numero di addetti. secondo il Politecnico di Milano in aumento gli attacchi cyber con gravi danni per le imprese

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  • Cade in una vasca di depurazione. Muore ragazzino
Il pallone che finisce in acqua, il tentativo di recuperarlo e la caduta fatale. È morto così ieri, annegato in una vasca di depurazione, un ragazzino di 14 anni di origini straniere, mentre stava giocando all’interno degli stabilimenti della «Ecosis», una tintoria industriale a Castellanza (Varese). Recu-perato dai sommozzatori dei Vigili del Fuoco in fin di vita, è stato portato all’ospe-dale di Legnano (Milano) ma è deceduto poco dopo.

  • Una «super» per 2. La contesa di Sondrio
La trasformazione in spa della Popolare di Sondrio segnerà la fine di un’era bancaria, iniziata in Italia su idea di Luigi Luzzati. Entro il 2021 la banca valtellinese è chiamata a diventare società per azioni. Dal momento dell’invio del nuovo regolamento scattano fino a 90 giorni per l’autorizzazione, dopo di che l’istituto ha tempo un mese per convocare l’assemblea. Sono dunque quattro i mesi necessari per l’autorizzazione assembleare e per far sì che la trasformazione in Spa sia efficace. Resta ora da capire quali saranno gli assetti azionari una volta che la trasformazione in Spa della Sondrio sarà realtà. Si vedrà ora quali carte deciderà di giocare la Popolare valtellinese, che scommette ancora sulla creazione di una newco cooperativa in cui far confluire le quote, creando un nocciolo duro di soci vicino al 25%. In attesa di capire che cosa farà la Bce, a mettersi in una posizione di primo piano per la privatizzazione è Unipol, la compagnia che, oltre a controllare il 19% di Bper, ha annunciato di essere pronta a salire al 9% del capitale della Popolare valtellinese.

  • In un flusso di contanti per 100 miliardi di euro le tracce del riciclaggio