MEDIOBANCA NEL PRIMO TRIMESTRE RICAVI PER 706 MLN (+13%) E UTILE A 261,9 MLN (+30,9%)
di Andrea Montanari
Leonardo Del Vecchio e Francesco Gaetano Caltagirone dovrebbero partecipare con quota piena all’assemblea annuale di Mediobanca prevista per oggi. Secondo quanto appreso da Milanofinanza.it, alla scadenza di lunedì 25 i due imprenditori avrebbero depositato la totalità dei propri pacchetti azionari per prendere parte all’assise: Del Vecchio per il 18,9% e Caltagirone per il 3% (a settembre quindi il costruttore romano non avrebbe esercitato l’ultima tranche di contratti di opzione per salire al 4,9%). A questo punto sarà interessante vedere come i due grandi azionisti, che non hanno presentato domande scritte, si esprimeranno sui diversi punti all’ordine del giorno. L’assemblea sarà infatti chiamata a votare, oltre che sul bilancio e sulle remunerazioni, sulle modifiche alla governance proposte nelle scorse settimane dal board di Mediobanca. A fine settembre Delfin ha proposto di eliminare il requisito statutario secondo cui tre amministratori devono essere dirigenti della merchant bank guidata da Alberto Nagel da almeno tre anni e sia da alzare il numero dei consiglieri di minoranza, con la previsione che più liste possano concorrere alla nomina di tali figure. Le richieste sono state esaminate dal board di piazzetta Cuccia che ha risposto con una controproposta: l’eliminazione del vincolo sui tre dirigenti e l’aumento della rappresentanza destinata alle minoranze (fino a un massimo di tre consiglieri) con un posto riservato ai rappresentanti degli istituzionali. Soluzione che ha già trovato l’apprezzamento dei proxy Iss, Frontis e Glass Lewis.

Ieri intanto l’istituto milanese ha approvato i conti del primo trimestre 2021-2022 che si è chiuso con ricavi per 706 milioni (+13%), un margine di interesse di 358 milioni (+4%) e commissioni record che superano per la prima volta i 200 milioni, 203 milioni per la precisione (+17% sul trimestre precedente e del 7% annuo), mentre l’utile netto è salito a 261,9 milioni (+30,9%). A sostenere il flusso delle commissioni è stata la crescita del business del wealth management (96 milioni, +27%) oltre al contributo del corporate&investment banking (8 milioni, +23% sul trimestre e -4% su base annua). Sull’upside dei profitti hanno inciso tutte le divisioni, con il consumer tornato a crescere per volumi e redditività. Numeri superiori al consensus di mercato. Per quel che attiene allo sviluppo delle attività, Mediobanca dice che «è previsto in miglioramento quanto a volumi creditizi, masse in gestione e pipeline su advisory e capital market, la crescita resta tuttavia condizionata dall’andamento dei mercati finanziari, in particolare quello azionario, che si è mostrato più volatile subito dopo la pausa estiva». Il wealth management resta una delle priorità operative e gestionali della banca d’affari, che punta però alla crescita organica. Anche perché «oggi non ci sono grandi opportunità di acquisizioni nel wealth management. Le controparti o non sono disponibili o non sono interessate a vendersi. Quindi oggi, e per il futuro, meglio rimanere concentrati su una crescita organica accelerata ed essere pronti, se la situazione dovesse cambiare, a essere visti come un possibile partecipante al consolidamento», ha commentato Nagel. (riproduzione riservata)
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