Simona D’Alessio
Un patrimonio che veleggia «oltre i 12 miliardi e mezzo», mentre la platea di architetti e ingegneri, con «un inaspettato aumento» (rispetto allo scorso anno), «sta toccando quota 175.000». E, poiché «le professioni, insieme alla società, sono in evoluzione», sta facendo passi in avanti l’iniziativa che permette agli associati di «progettare le scelte previdenziali»: la «busta arancione in tempo reale». È quel che sta avvenendo all’interno di Inarcassa, l’ente pensionistico delle due categorie tecniche, il cui presidente Giuseppe Santoro sta guardando con interesse all’ipotesi (raccontata su ItaliaOggi del 23 ottobre 2021) che il governo inserisca nella Legge di bilancio un emendamento per decurtare dal 26% al 20% il prelievo fiscale sui rendimenti finanziari delle Casse, liberando così risorse per il welfare degli iscritti. «Come non esser favorevoli a destinare 6 punti percentuali di tassazione all’assistenza dei professionisti?», s’è chiesto, pur temendo che l’esecutivo «non voglia rinunciare a quel denaro «fresco». Però, noi ci puntiamo. Sarebbe una scelta importante», ha proseguito, come «ampliare le platee» di iscritti. «Siamo fermi a un ordinamento del 1934», mentre il panorama delle professioni cambia, dunque, per il vertice dell’ente «è chiaro che le Casse, così come sono strutturate adesso, sono nelle condizioni di poter implodere, se conservano un’anima esclusivamente ordinistica», ha osservato, citando la difficile situazione dell’Inpgi (giornalisti), che tenta di includere i comunicatori. Inarcassa, ha avanzato il presidente, potrebbe accogliere i designer, «laureati in ingegneria, o in architettura», l’Enpam (medici e dentisti) potrebbe farlo coi «tecnici medicali». Tutte figure «prive di un ordine», che potrebbero esser messe nelle condizioni di decidere verso quale sistema di previdenza obbligatoria andare. «Eravamo 169.000 a dicembre, ora stiamo raggiungendo le 175.000 unità. Potrebbe esserci una riduzione, al termine dell’anno, tra cancellazioni e iscrizioni, però il dato è molto soddisfacente», ha detto Santoro. L’avvento della pandemia «ci aveva fatto ipotizzare», nel 2020, «una riduzione dei redditi dell’8%, in media. Confidiamo di dimezzare questa percentuale», anche perché «la ripresa dell’edilizia, trainata dal Superbonus 110%, si percepisce». Nel frattempo, Inarcassa affina gli strumenti tecnologici, come ha riferito il vicepresidente Massimo Garbari: «Dal 2012, quando, siamo entrati nel sistema contributivo, la previdenza è diventata un progetto per tutti i nostri iscritti», che «attraverso una «busta arancione» aggiornata in tempo reale possono controllare, giorno per giorno, lo stato dei versamenti, quanto rendono e quali leve utilizzare per incrementare la prestazione», visto che «finora, la contribuzione volontaria è un’opportunità poco sfruttata». E, grazie a una «consolle» di comandi, architetti e ingegneri possono (pure) rendersi conto dell’importanza del riscatto della laurea sin da giovani.

Simona D’Alessio
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