Si è aperto l’Insurance Summit dell’Ania, la due giorni di discussioni suddivisa in tre diversi panel: Investimenti sostenibili; Cambiamento climatico ed eventi catastrofali; Un nuovo sistema di welfare.

Al via ieri i lavori dell’Insurance Summit organizzato dall’ANIA. La prima giornata, in partnership con la Presidenza italiana del G20 e con il supporto di GFIA, è dedicata all’analisi dello scenario internazionale, mentre la seconda si concentra sul contesto italiano.

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha voluto portare la sua testimonianza attraverso un messaggio inviato alla presidente di Ania, Maria Bianca Farina, in cui afferma che “le compagnie di assicurazioni sono un alleato essenziale” per il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050. “Il ruolo di congiunzione tra risparmio privato e tessuto produttivo consente loro di aiutare le aziende a mettere in campo soluzioni preventive contro i rischi climatici”. Inoltre, “la visione mutualistica del rischio contribuisce a ridurre l’impatto economico degli eventi meteo estremi. L’orizzonte di lungo termine può indirizzare gli investimenti verso progetti che portano a una crescita sostenibile”.

Draghi ha quindi ricordato i circa 1.000 miliardi di investimenti delle assicurazioni italiane a fine 2020, a dimostrazione che l’industria assicurativa “può dare un forte slancio in direzione di una maggiore sostenibilità all’intero settore finanziario. Sono sicuro che le imprese assicurative sapranno cogliere questa opportunità”.

La relazione di Farina (ANIA) all’Insurance Summit

La presidente dell’Ania, Maria Bianca Farina, ha ribadito in apertura dell’Insurance Summit che “il settore assicurativo è consapevole di svolgere un ruolo di primo piano per la crescita economica e per una transizione sostenibile, nella sua accezione più ampia, non solo ambientale ma anche sociale e finanziaria. A livello mondiale, l’industria assicurativa con oltre 30.000 miliardi di dollari di asset gestiti, ha la capacità e l’interesse a investire in attivi sostenibili e di lungo termine. Può contribuire, quindi, a finanziare la transizione verso economie a emissioni zero, efficienti sotto il profilo delle risorse e più sostenibili”.

Sul fronte dei cambiamenti climatici, ha ricordato che “è sempre più urgente rafforzare la resilienza delle imprese e delle famiglie attraverso una maggiore diffusione di strumenti di mitigazione, prevenzione e trasferimento del rischio”.

Sul tema della salute, la presidente Farina ha sottolineato come “il finanziamento di un sistema di protezione più ampio e inclusivo, è argomento che va affrontato nell’ambito di una più stretta integrazione tra sicurezza sociale e assicurazioni private”.

Inoltre, ha aggiunto Farina, “gli assicuratori sono i principali erogatori di pensioni professionali e personali. Hanno le capacità per ampliare la portata della protezione delle persone anziane e far fronte ai problemi di risorse economiche insufficienti nella fase di età avanzata”.

L’intervento di Signorini (IVASS) all’Insurance Summit

Il presidente dell’Ivass, Luigi Federico Signorini, ha ricordato nel corso del suo intervento che le assicurazioni italiane coprono i rischi climatici che le riguardano “in modo marginale”, facendo riferimento alle rilevazioni realizzate da Ivass nel 2020 e quest’anno. Nonostante l’Italia sia maggiormente esposta agli eventi catastrofali rispetto ad altri paesi, il tasso di copertura permane basso. Di conseguenza “può essere utile un ruolo più importante del settore assicurativo in un quadro di cooperazione tra settore pubblico e privato, anche se molti aspetti tecnici e politici vanno considerati con attenzione”.

Anche i criteri Esg adottati dalle compagnie italiane sono molto eterogenei”, così come avviene anche all’estero ha aggiunto Signorini, anticipando che dal prossimo anno l’Authority effettuerà una misurazione annuale di questo aspetto del rischio climatico “in modo da aumentare la consapevolezza sul tema dell’industria assicurativa”.

Il presidente dell’Ivass ha infine dato un giudizio positivo sulla proposta di modifica di Solvency2 da parte della Commissione europea: “La proposta appare contenere alcuni elementi potenzialmente utili per mitigare il problema di prociclicità e volatilità ingiustificata dei requisiti”. Tuttavia in mancanza di alcune parti della nuova normativa “non è ancora possibile valutare l’effetto complessivo del pacchetto”.

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