di Anna Messia
La sostenibilità sarà al centro del nuovo piano industriale triennale che Generali presenterà al mercato il prossimo 15 dicembre. Lo ha affermato Philippe Donnet, ceo del gruppo assicurativo, nel corso della terza edizione del Festival delle Assicurazioni, la tre giorni dedicata alla promozione dei valori dell’etica assicurativa e organizzata da MF-Milano Finanza in collaborazione con Accenture, Assinews e ClassCnbc. «Abbiamo già deciso di investire 6 miliardi di euro in obbligazioni verdi e sostenibili nel periodo 2019-2021, superando l’obiettivo di 5 miliardi che avevamo prefissato. Ora, per il periodo 2021-2025, puntiamo a 8,5-9,5 miliardi», ha detto Donnet, intervistato dal direttore di ClassCnbc, Andrea Cabrini. Il manager è poi tornando a chiedere un costo del capitale più leggero per i green bond. Il ceo del gruppo ha aggiunto che mentre i due piani industriali precedenti del Leone si erano focalizzati rispettivamente su turnaround e ottimizzazione, ora il nuovo piano «accelererà su trasformazione digitale e asset management». «Da quando abbiamo annunciato e presentato il primo piano abbiamo avuto un shareholder return del 108%. Abbiamo fatto meglio del mercato e di tutti gli altri concorrenti», ha osservato Donnet, precisando che anche per il futuro il focus di Generali resterà in Europa, senza però trascurare mercati a più rapida crescita. «Quando abbiamo presentato il Piano abbiamo detto che per noi l’Europa è molto importante. Siamo nel settore assicurativo e abbiamo bisogno di mercati ricchi e con popolazione anziana e l’Europa è un’opportunità importante per il business danni e vita. Abbiamo sistemato il Portogallo, dove siamo diventati il numero due del settore, così come la Grecia», ha dichiarato il top manager, aggiungendo che sono state fatte anche acquisizioni in Europa centrale e dell’Est. «Questa continua a essere la nostra strategia. Ma non ci interessa solo l’Europa, anche l’Asia e in particolare la Malesia per esempio. Lì avevano una quota di minoranza e grazie all’acquisizione siamo diventati soci di controllo in una società che è la seconda nel ramo danni e malattia». Del resto, ha spiegato, anche se Generali ha una posizione di leadership in Europa non ce l’ha in tutti i Paesi europei, e l’intenzione è di crescere ancora nel Vecchio Continente dove c’è spazio. Questo spiega la decisione di lanciare un’opa su Cattolica Assicurazioni che, come noto, si chiuderà il 29 ottobre. «In Italia avevamo già la prima posizione nel ramo Vita e ora, con Cattolica, saremo primi anche nel settore Danni», ha continuato il numero uno del Leone, ricordando come l’Italia sia uno dei mercati più importanti d’Europa. In conclusione d’intervento il top manager ha espresso fiducia sul quadro economico attuale, in uscita dalla pandemia: «La crisi sta facendo emergere nuove opportunità, fabbisogni e servizi. E in questo contesto positivo noi abbiamo un business molto diversificato. Gestiamo il risparmio e in una fase di ciclo negativo il business dell’assicurazione Vita cresce ancora di più, mentre in un quadro positivo emergono impatti positivi sui Danni. Oggi queste condizioni si sono riunite: ci sono tutte e sono pertanto molto fiducioso». (riproduzione riservata)
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