PER DELOITTE SALGONO AL 69% GLI ITALIANI PREOCCUPATI DAL CAROVITA: IL 46% RINVIA L’ACQUISTO DI UN’AUTO. L’EROSIONE DEI DEPOSITI
di Nicola Carosielli
Sembra essere un po’ in chiaroscuro la fase di ripresa post-Covid per i consumatori italiani. Se da un lato si respira un clima di maggior sicurezza nel ritorno alla normalità, dal rientro in ufficio ai viaggi, dall’altro si stanno intensificando le preoccupazioni per l’aumento dei prezzi al consumo e per le conseguenti ripercussioni sulle capacità di spesa. A sottolinearlo è l’ultimo Deloitte State of the Consumer Tracker, l’osservatorio mensile che coinvolge un panel di 22 mila consumatori in 22 Paesi, che ha rilevato come nell’ultimo mese gli italiani risultino preoccupati soprattutto da tematiche di natura economica e in cui il 69% teme un rialzo dei prezzi dei beni di consumo. In particolare, spiegano da Deloitte, rispetto ai rischi economico-finanziari, la preoccupazione più grande riguarda l’erosione dei propri risparmi (54% contro il 34% di inizio settembre), seguita dall’ipotesi di non poter fare acquisti importanti per lungo tempo (52% dal 39%), così come dalla paura di non rispettare i pagamenti e indebitarsi (37% dal 24%).

«Il rincaro delle materie prime e del prezzo dell’energia, fenomeni alimentati dalla ripresa dell’economia, condiziona l’aumento dell’inflazione. Così il sentiment e le azioni dei consumatori italiani risentono chiaramente della situazione economica attuale», ha sottolineato Andrea Laurenza, consumer industry leader di Deloitte. In particolare, ha spiegato Laurenza «gli italiani sono particolarmente preoccupati per le questioni di natura economica e, nonostante il desiderio di riprendere la vita normale e aumentare la socialità, si evitano i grandi acquisti e il livello dei risparmi rimane alto. Ci sarà sicuramente una revisione delle priorità che si rifletterà nella vita quotidiana e nella scelta di come e quanto spendere». In linea con questo trend, infatti, è aumentata per esempio anche la volontà degli italiani di mantenere più a lungo il proprio veicolo con il 46% non intenzionato a comprare un nuovo mezzo nei prossimi sei mesi. A fare il paio, anche la sensazione (corretta) di un aumento generale dei prezzi per diverse categorie di consumo, dai ristoranti agli alcolici e tabacco all’abbigliamento così come ai ristoranti. Eppure, nelle prossime quattro settimane, spiegano da Deloitte, le spese degli italiani si concentreranno non solo au attività discrezionali (come grocery, casalinghi, ecc), ma anche a quelle legate al mondo leisure: il 92% spenderà per abbonamenti telefonici e servizi di streaming, l’85% per ristoranti, il 78% per attività ricreative ed intrattenimento, il 75% per abbigliamento e calzature, il 43% per viaggi di piacere. Trend registrato anche a livello global, tra spese per ristoranti (77%), attività ricreative (66%) e leisure travel (54%), seppur con medie più basse rispetto all’Italia. (riproduzione riservata)
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