Axa aveva aperto una finestra di conciliazione fino al 30 settembre per raggiungere accordi finanziari con i ristoratori colpiti dalle perdite legate alla business interruption in seguito alla chiusura dei loro locali durante il lockdown

Poco prima dello scadere del termine, Axa France ha ufficializzato l’estensione dell’offerta amichevole che ha avviato nei confronti dei suoi clienti ristoratori dopo le ripetute polemiche sulla copertura della business interruption.

Il 21 giugno, la società ha previsto una dotazione di 300 milioni di euro per raggiungere accordi con i suoi circa 15.000 clienti con assicurazione multirischio pro, che sono stati costretti a chiudere i loro locali in seguito alla pandemia. La copertura finanziaria di questa chiusura è stata – ed è tuttora – oggetto di numerose controversie tra questa categoria di clienti e gli assicuratori, principalmente Axa.

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Il contenzioso sulla business interruption ancora in corso

Questo processo, pianificato fino al 30 settembre, è stato ora esteso fino al 15 novembre. Qualche giorno fa, il ceo di Axa France, Patrick Cohen, ha parlato del 60% dei clienti che hanno colto questa opportunità: questa percentuale è salita al 70%. Inoltre, la compagnia annuncia venti nuovi clienti ristoranti al giorno – alcuni dei quali avevano precedentemente cancellato il loro contratto …

Come promemoria, l’offerta di AXA France mira a coprire una somma equivalente al 15% del fatturato dell’attività di ristorazione, durante il periodo delle misure amministrative di divieto di accoglienza del pubblico (tra il 14 marzo 2020 e il 29 ottobre 2020), nei limiti dei periodi e degli importi previsti dal contratto. Questa regola cambia per i locali con un fatturato superiore ai due milioni di euro: in questo caso la compagnia propone invece dei tassi forfettari basati sulle perdite nette registrate “per tenere conto della struttura più complessa dei loro bilanci”.

Quando era stato annunciato, questo approccio di conciliazione aveva suscitato reazioni più o meno entusiaste, con l’Umih (Unione nazionale dei mestieri e delle industrie alberghiere), per esempio, che accoglieva il gesto ma considerava insufficiente l’importo previsto. Un certo numero di controversie sono ancora in corso, con decisioni recenti generalmente sfavorevoli ad Axa, in particolare a Aix-en-Provence e Marsiglia.