SONO 264 OPERAZIONI LE OPERAZIONI CONCLUSE, CHE PORTANO A 748 IL TOTALE DA INIZIO ANNO
di Paola Valentini
Si prospetta un 2021 da record per il mercato globale del m&a. E questo grazie a un clima di rinnovato ottimismo nel post Covid, alla domanda latente e a investitori ricchi di liquidità. E’ quanto emerge dal Quarterly Deal Performance Monitor di Willis Towers Watson che conferma una dinamica molto brillante per le attività di fusione e acquisizione a livello mondiale. In termini di volume delle transazioni il terzo trimestre di quest’anno è stato il secondo migliore di sempre, con 264 operazioni da almeno 100 milioni di dollari l’una completate nel trimestre e con oltre il doppio del volume delle operazioni di merger&acquisition rispetto allo stesso periodo del 2020. E obiettivi ancora più ambiziosi sembrano a portata di mano. Secondo i dati raccolti da Willis Towers Watson e dall’M&A Research Centre della Business School di Londra, di questo passo, con 748 operazioni completate finora nel 2021, quest’anno il totale delle attività di M&A potrebbe superare il record nel 2015 con 1.041 operazioni completate.

L’impennata delle operazioni è stata guidata in primo luogo da un forte aumento delle attività da parte degli acquirenti nordamericani, responsabili di oltre la metà delle operazioni completate a livello globale nel corso del terzo trimestre del 2021. «Man mano che l’incertezza economica derivata dall’impatto dei lockdown del 2020 ha iniziato ad affievolirsi, nel corso dell’anno le aziende hanno intrapreso una quantità di operazioni senza precedenti, volendo rafforzarsi e far fronte ai punti deboli esposti», ha spiegato Andrea Scaffidi, head of retirement Italy di Willis Towers Watson. Quanto alle prospettive, per l manager il trend è destinato a rimanere brillante, anche se restano alcune incognite all’orizzonte: «Con un’elaborazione di operazioni a tali livelli record, è difficile prevedere nel breve termine un rallentamento dell’attività del mercato delle fusioni e acquisizioni . Tuttavia, se da un lato il potenziale di sviluppo è alto, le sfide relative al prezzo, alla regolamentazione e alla pressione nell’ottenere il rendimento prefissato come obiettivo, non lasceranno margini di errore agli operatori». Quasi un terzo (215) delle 784 operazioni completate nel corso degli ultimi nove mesi sono state molto proficue, in quanto valutate oltre 1 miliardo di dollari, rileva lo studio di Willis Towers Watson. Considerato che ci si aspetta che il trend prosegua anche nell’ultimo trimestre, un tale fermento di attività porterà probabilmente a raggiungere nuovi record, sulla scorta dei risultati strabilianti ottenuti già dall’inizio del 2021.

«Dopo un periodo di grande volatilità, il fatto che sempre più aziende siano disposte a intraprendere operazioni importanti è segnale di un mercato oggi molto più stabile, con i motori dell’attività strategica globale ancora in atto, tra cui un quadro economico positivo, una grande quantità di capitale cosiddetto dry powder e la disponibilità di indebitarsi a basso costo», ha aggiunto Scaffidi. Allo stesso tempo la concorrenza rimane intensa: «Ci si aspetta un’analisi più attenta delle operazioni M&A di grande entità e le operazioni stanno diventando più complesse, mentre le aziende cercano di acquisire nuove competenze, spesso molto distanti dal loro core business tradizionale. Man mano che le transazioni crescono in quantità e dimensioni, la pianificazione delle integrazioni che inizia con la due diligence diventerà sempre più importante per gli acquirenti», prosegue l’esperto di Willis Towers Watson. Il report si basa sul numero di operazioni portate a termine da oltre 100 milioni di dollari di valore (dati Refinitiv) e sono state eliminate tutte le operazioni in cui l’acquirente possedeva meno del 50% delle azioni al completamento dell’operazione. Non vengono quindi considerati gli investimenti in quote di minoranza. (riproduzione riservata)

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