La Federazione francese delle assicurazioni (FFA) si oppone al progetto “Grande Sécu”. Le sue proposte, rivolte ai candidati presidenziali, mirano ad aumentare il ruolo della assicurazione sanitaria complementare

“Gli assicuratori sanitari possono e vogliono essere più di una assicurazione sanitaria complementare”, sostiene Florence Lustman, presidente della Federazione francese delle assicurazioni (FFA). In opposizione al progetto di un “grand Sécu” difeso dal ministro della salute Olivier Véran, la Federazione, i cui membri rappresentano quasi un terzo del mercato dell’assicurazione sanitaria complementare, svela cinque proposte scioccanti destinate ad alimentare il dibattito della campagna presidenziale.

Il libro bianco pubblicato il 13 ottobre dalla FFA mira a ridefinire il ruolo degli assicuratori rendendoli attori chiave del sistema sanitario “a beneficio dei francesi”, dice il presidente. “Non possiamo ridurre la questione a quella della spesa sanitaria e della sua distribuzione tra l’assicurazione sanitaria obbligatoria da un lato e l’assicurazione sanitaria complementare dall’altro”, ha aggiunto.

Liberare gli assicuratori dai vincoli del contratto responsabile

La prima proposta consiste nell’adattare il quadro normativo eliminando i blocchi esistenti sul “contratto responsabile”, che attualmente rappresenta il 96% dell’offerta di assicurazione sanitaria. L’obiettivo dichiarato è quello di “dare agli assicuratori più spazio di manovra” in modo che possano offrire “soluzioni su misura per le esigenze dei francesi”. In concreto, la FFA chiede che il rimborso degli onorari extra dei medici sia privato del massimale, che i piani per la copertura oculistica e auditiva siano privati del massimale (fuori dal paniere 100% salute) e che l’obbligo di coprire tutti i co-pagamenti sia rivisto. In cambio, le compagnie di assicurazione prenderebbero una serie di impegni, come l’introduzione di franchigie e limiti di rimborso per evitare spese ridondanti (per esempio in biologia). Gli assicuratori propongono anche di collegare alcuni trattamenti, per esempio in odontoiatria, ad un approccio preventivo. La FFA, che non ha messo una cifra su queste misure, sostiene che non avranno alcun impatto sul livello dei contributi degli assicurati. “Non sarà necessariamente più costoso perché sarà modulato da un cliente all’altro”, dice Pierre François, presidente del comitato della salute.

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