Il Bollettino economico della Banca d’Italia evidenzia i segnali di ripresa nel periodo luglio-settembre. Intanto cresce il rischio seconda ondata e i contagi superano quota 10 mila

di Giorgio Nicastri
Spiragli di recupero oltre le attese per l’economia italiana. Secondo l’ultimo Bollettino economico di Banca d’Italia, nel terzo trimestre dell’anno il pil nazionale è cresciuto del 12% grazie alla spinta inferta dall’industria, con un aumento della produzione del 30%. Questo è il primo dei tre trimestri a mostrare segni di recupero, dopo il -5,5% del primo trimestre e il calo del 13% del secondo, facendo supporre agli esperti di Via Nazionale un calo complessivo del pil per il 2020 di poco inferiore al 10%, con una graduale ripresa. Inoltre anche il debito complessivo delle imprese in percentuale sul pil è salito al 73%, ma rimanendo molto più contenuto di quello medio dell’area euro, pari al 115%. Le incertezze, però, rimangono e sono inevitabilmente collegate all’andamento della pandemia e ai rischi di una seconda ondata. Nella serata di venerdì 16, mentre l’Italia era in attesa del nuovo Dpcm (con le relative misure di lockdown), il numero di contagiati è salito di 10.010 unità, a fronte però di 150.377 tamponi (sei volte più di quanto fatto a marzo) e di 1.908 guariti (+0,78% rispetto il giorno precedente). Intanto Palazzo Koch, in merito alla legge di Bilancio, ha sottolineato che, sebbene «le misure espansive forniscono all’economia una spinta macroeconomica considerevole», è essenziale «per ottenere pieni benefici, adoperarsi per accelerare i tempi di realizzazione e assicurare la qualità degli interventi». (riproduzione riservata)

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