Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Tra le iniziative del governo per sostenere la ripresa il Superbonus è una delle più rilevanti. Anche il settore assicurativo sta dimostrando interesse verso il Superbonus, tanto che i principali player sono già scesi in campo con offerte dedicate. Il Superbonus rappresenta per il settore assicurativo un’occasione da cogliere per almeno 4 ragioni. In primo luogo, il Superbonus rappresenta per le compagnie una porta d’ingresso e acceleratore per lo sviluppo di un’offerta di prodotti e servizi dedicata all’ecosistema Property. Il settore assicurativo infatti ha già iniziato a ripensare l’offerta nella logica di ecosistemi di servizi (per esempio, Property, Mobility, Health, SMEs) che abbracciano sempre più proposition e tendono a convergere tra loro, anche grazie ai dati e allo sviluppo di nuove tecnologie, che permettono agli operatori di gestire bisogni diversi e più ampi rispetto al proprio core business. Tuttavia, fino ad oggi, i maggiori sforzi del settore si sono focalizzati sullo sviluppo degli ecosistemi Health e Mobility, mentre sull’ecosistema Property il mercato assicurativo non ha ancora definito un posizionamento forte, rispetto ad altri settori industriali con offerte già consolidate nell’ambito della Casa.
Il dossier più caldo è quello in Polonia, dove le Generali, secondo quanto anticipato ieri da MF-Milano Finanza, sarebbero in competizione con l’olandese National Nederlanden per accaparrarsi gli asset messi sul mercato dall’inglese Aviva. Ma l’operazione polacca, che conta circa 600 milioni di premi e che vista l’alta redditività (circa 100-150 milioni di utili l’anno) potrebbe valere tra 800 milioni e 1 miliardo, è interconnessa con la partita di Francia del Leone. Perché la compagnia inglese, che ha messo in vendita anche Aviva Francia, sarebbe propensa a vendere i due asset ad un unico acquirente e a questo punto il gruppo assicurativo triestino è pronto a preparare un’offerta anche per gli asset transalpini, che potrebbero valere fino a 3 miliardi
Ci sarà circa il 65% del capitale all’assemblea che oggi eleggerà il nuovo consiglio di amministrazione di Mediobanca. Il dato è in linea con quello delle ultime assemblee nonostante la crisi sanitaria in corso abbia imposto a Piazzetta Cuccia di tenere l’assise in modalità remota con il metodo del rappresentante designato. Oltre al bilancio i soci della merchant bank milanese dovranno esprimersi sulle liste presentate dal board uscente (con le conferme del presidente Renato Pagliaro, del ceo Alberto Nagel e del direttore generale Francesco Saverio Vinci), da Assogestioni e da Bluebell per il nuovo vertice.
Un auto su quattro in Italia è immatricolata con la formula del noleggio – sia a lungo che a breve termine – e la tendenza va a consolidarsi nell’ultimo anno. Le nuove esigenze e abitudini dettate dalla pandemia, le scelte di prudenza dell’utenza aziendale e la spinta degli incentivi fanno aumentare la quota marginale dei privati. La proprietà diretta del veicolo è sempre più messa in discussione dalle formule di servitizzazione che spostano il focus dal bene auto al servizio di mobilità. Queste le principali indicazioni che emergono dalle rilevazioni del Centro Studi Fleet&Mobility su dati Unrae aggiornati a tutto settembre 2020, che vedono nel noleggio a lungo termine la formula che ormai, con il 15,3%, vale tre volte le immatricolazioni dirette delle società. La parte privata, con il 62,8%, fa un balzo in avanti di circa 5 punti percentuali nel periodo gennaio/settembre 2020 rispetto allo stesso intervallo dell’anno precedente. Ristagnano le immatricolazioni del noleggio a breve termine, conseguenza naturale delle difficoltà del turismo, primo cliente di questo comparto. È un mercato in movimento, che sconta un calo drastico dei volumi, quasi 500 mila unità in meno anno su anno, pari a una frenata del 34%, ma le tendenze sono comunque significative.
La telematica è sempre più protagonista a bordo dell’auto aziendale: in tre anni la diffusione delle scatole nere connesse, che monitorano le funzioni dei veicoli, è poco meno che triplicata e le apparecchiature oggi sono ormai presenti in un auto su due. I dispositivi Adas, i sistemi elettronici di assistenza alla guida, sono un fattore decisivo nella scelta dei fleet manager per ottimizzare la gestione dei parchi auto, garantire assistenza, limitare i danni alle auto e ai terzi. Fra questi rientrano sia i dispositivi di automazione di funzioni (come l’attivazione di luci e tergicristalli), sia quelli in grado di intervenire direttamente sulla sicurezza attiva, come frenata automatica di emergenza e mantenimento della carreggiata.
  • Del Vecchio avvia la fase 2 di Mediobanca
 La lista di maggioranza deliberata dal consiglio uscente – che candida nuovamente alla presidenza Renato Pagliaro, mentre Alberto Nagel e Saverio Vinci vengono riproposti rispettivamente alla carica di ad e dg – dovrebbe aggiudicarsi 13 posti nel board, mentre due posti andrebbero alle minoranze, fronte su cui si fronteggiano le liste di Assogestioni e Bluebell. L’attesa è per verificare quale delle tre proposte troverà l’appoggio della Delfin di Leonardo Del Vecchio, oggi primo azionista della banca con il 10,162% del capitale. Gli azionisti rappresentati sono in parte diversi da quelli dello scorso anno, a cominciare dall’uscita di scena di Unicredit, che ha ceduto sul mercato il suo 8% circa, mentre anche il finanziere bretone Vincent Bolloré ha ridotto la propria quota. Un punto cruciale, da un lato, è il rapporto con le Generali; dall’altro, il bilanciamento tra quel che resta della storica funzione dell’istituto nel campo della banca d’affari nonché del finanziamento e l’operatività nei nuovi settori del credito al consumo. Riconcepire e rafforzare le prime funzioni, ridurre il peso della dipendenza dai «ritorni» della partecipazione nella compagnia triestina, spingere iniziative in campo internazionale, accentuare l’attrattività di forme diversificate di tutela del risparmio: queste potrebbero essere alcune delle linee da seguire, irrobustendo anche il management. Insomma, non è una Mediobanca da rifondare rispetto a quella tricefala – istituto a medio e lungo termine, merchant bank e holding – che si è sviluppata dopo il 1946; tuttavia è da attingere a quella visione, lontana ma con ancora elementi di attualità, per dare vita alla fase 2 dell’agire di questo storico istituto, senza avere remore a incidere negli assetti organizzativi e operativi. È in questo versante che si «parrà la nobilitate» di Del Vecchio.

  • Allianz, terza edizione del progetto scuola-lavoro
Si è conclusa la terza edizione del Progetto Dualità Scuola-Lavoro di Allianz. I giovani, studenti e studentesse di licei e istituti superiori di Milano e dell’area milanese che a giugno hanno conseguito il diploma di maturità, hanno completato negli ultimi mesi il percorso di formazione duale con le modalità di lavoro da remoto, messe in atto dalla compagnia assicurativa fin dall’inizio dell’emergenza sanitaria. Venerdì 23 ottobre si è svolta in modalità virtuale la cerimonia di consegna degli attestati, con i ragazzi, i presidi degli istituti, i rappresentanti della Camera di Commercio Italo-Germanica e i responsabili degli uffici, tutti collegati all’Auditorium della Torre Allianz a Milano, dove sono intervenuti il direttore generale Maurizio Devescovi e il responsabile risorse umane Letizia Barbi. L’esperienza di lavoro in Allianz si struttura su due anni con un contratto di apprendistato part time al 30%, una retribuzione annua lorda di 7 mila euro e i benefit aziendali. Il progetto prevede annualmente l’inserimento di 30 giovani: il prossimo ciclo prenderà avvio nel 2021

  • In Allianz 27 giovani diventano junior specialist insurance
Nella finanza, i più giovani a scoprire come sarà il lavoro che verrà sono i 27 ragazzi che hanno appena ricevuto il titolo di Junior Specialist in Insurance and Financial Services. Dove? Nella compagnia assicurativa Allianz che, dopo i primi progressivi rientri dei mesi scorsi nella torre di Milano, con la nuova curva pandemica riorganizza il lavoro, con una predominanza netta della parte da remoto. E, da remoto, hanno già imparato a lavorare anche i giovani allievi del progetto duale che nei mesi scorsi hanno alternato sia la scuola che il lavoro in modalità virtuale. Allianz ha consegnato il titolo ai 27 giovani, diplomatisi in giugno, dopo un’esperienza formativa e lavorativa di due anni e dopo un contratto di apprendistato part time nella compagnia che ha consentito loro di avere uno stipendio, contributi sociali e previdenziali e tutti i benefit aziendali. Qualche dettaglio. L’esperienza di lavoro in Allianz si struttura su due anni con un contratto di apprendistato part time al 30%, una retribuzione annua lorda di 7mila euro e i benefit aziendali riconosciuti a tutti i dipendenti della società. Il progetto biennale prevede ogni anno l’inserimento di 30 giovani, che porta così a 60 gli apprendisti presenti in azienda: il prossimo ciclo partirà nei primi mesi del 2021.

  • AIG cede le sue attività di assicurazione sulla vita
L’ex gigante delle assicurazioni, salvato dalla bancarotta nel periodo della crisi
Finanziario, cederà le sue attività di assicurazione vita e pensione per
rifocalizzarsi sulle assicurazione contro i danni.
Due soluzioni sono state prese in considerazione: un’introduzione in Borsa o una cessione
di quote di minoranza.