Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Unipol è stata la prima a muoversi con un’operazione trasparenza e la messa a disposizione di 300 milioni di euro per rimborsare una platea potenziale di 10 milioni di clienti. Ma l’attenzione sul comparto non cala e anzi, in azione è scesa pure l’Ivass, l’autorità di controllo del settore assicurativo, che con una moral suasion non troppo velata vuole spingere le compagnie a fare di più. La questione è quella delle polizze Rc Auto che in questi mesi difficili per tutti hanno fatto lievitare i profitti delle imprese che lavorano nel settore: nel primo semestre di quest’anno le assicurazioni che operano in Italia hanno registrato il miglior indice di profittabilità del comparto Rc Auto da quando è entrato in vigore il nuovo regime di Solvency II, ovvero da gennaio 2016. Un beneficio inaspettato, provocato indirettamente dal Covid. Perché lo stop alla circolazione delle vetture, determinato dal lockdown dello scorso marzo, ha fatto crollare i sinistri (scesi del 50% da febbraio a metà maggio) e migliorare la gestione di un comparto che arrivava da un periodo non certo roseo. Il costante calo dei premi degli ultimi anni, determinato dall’aumento della concorrenza, aveva portato il combined ratio del comparto al ridosso del 100%. In pratica i costi per i sinistri e le spese di gestione erano arrivati ad allinearsi ai premi incassati dalle imprese, azzerando di fatto i guadagni. Poi è arrivato lo stop alla circolazione che ha fatto schizzare in alto la profittabilità, portando il combined ratio del primo semestre al dato record dell’86%. Ma si tratta evidentemente di un guadagno immeritato per le imprese. E anche se non c’è stato un intervento normativo che ha obbligato le compagnie a rimborsare agli assicurati quella parte di premio non utilizzato (che più di qualche esponente politico aveva ventilato), l’Ivass resta con il fiato sul collo delle imprese affinché rendano compartecipi gli assicurati dei risparmi conseguiti per il crollo dei sinistri. Basti pensare che negli Stati Uniti, tra sconti, restituzioni e crediti le compagnie assicurative auto hanno ripagato ai propri assicurati 10,5 miliardi di dollari.
Generali ha sottoscritto l’aumento di capitale riservato di Cattolica assicurazioni per 300 milioni di euro. Il Leone detiene così una partecipazione del 24,46% nella compagnia veronese. L’operazione ha comportato l’emissione di 54,054 milioni di azioni Cattolica al prezzo di 5,55 euro, di cui 2,55 euro a titolo di sovrapprezzo. Le due società ricordano che questa ricapitalizzazione «è uno dei presupposti per l’avvio di una partnership strategica che prevede quattro iniziative industriali, che rappresentano importanti opportunità di crescita profittevole sui servizi ai clienti del segmento danni e nel comparto asset management, facendo leva sulle competenze e capacità di Generali nella gestione degli investimenti, nell’innovazione digitale e nei servizi salute e consentendo a Cattolica di ampliare e migliorare l’offerta alla propria clientela con nuovi e innovativi servizi accessori».
- Generali primo azionista di Cattolica. Il Leone entra con il 24% del capitale
Generali ha sottoscritto l’aumento di capitale riservato di Cattolica Assicurazioni per un ammontare complessivo pari a 300 milioni di euro, approvato dal consiglio di amministrazione della compagnia veronese il 4 agosto scorso. Si concretizza così la partnership strategica approvata il 24 giugno con la firma degli accordi attuativi su quattro aree di business. Per effetto della sottoscrizione, Generali diventa il primo azionista della Cattolica con una quota pari al 24,46% (calcolata scomputando le azioni proprie) del capitale sociale del gruppo veronese. Le aree interessate dagli accordi di partnership tra Generali e Cattolica riguardano l’asset management, l’Internet of Things, il Business salute e la riassicurazione. Ieri, a monte della sottoscrizione dell’aumento, il consiglio di Cattolica ha cooptato Stefano Gentili, Roberto Lancellotti e Elena Vasco indicati dalle Generali. I tre nuovi membri del consiglio sostituiscono Carlo Napoleoni e Chiara De Stefani, che hanno rassegnato le dimissioni per consentire la piena attuazione degli accordi tra Generali e Cattolica, e di Pierantonio Riello. Generali, inoltre, è stata a ammessa allo status di socio dal consiglio di amministrazione di Cattolica. «Oggi scriviamo una nuova pagina nella storia di Cattolica. Siamo soddisfatti di aver posto in sicurezza Cattolica Assicurazioni e di proseguire il nostro cammino con un’azienda leader a livello internazionale», ha dichiarato il presidente di Cattolica, Paolo Bedoni, commentando l’ingresso di Generali nell’azionariato della società. «L’accordo con uno dei protagonisti del settore assicurativo a livello mondiale ci permette di avviare nei prossimi mesi sinergie su più aree di comune interesse e di condividere investimenti e progetti di sviluppo», ha commentato l’ad di Cattolica Assicurazioni Carlo Ferraresi.
- Cattolica, Generali versa 300 milioni e diventa primo socio
Generali diventa il primo azionista di Cattolica, sottoscrivendo l’aumento di capitale riservato da 300 milioni e ricevendo in il 24,46% della compagnia veronese. L’ingresso nel capitale rappresenta l’ultimo passaggio degli accordi siglati lo scorso 24 giugno, che assegnarono al Leone di Trieste il ruolo di cavaliere bianco di Cattolica, bisognosa di essere ricapitalizzata dopo che l’Ivass aveva sollecitato la compagnia a raccogliere mezzo miliardo per puntellare l’indice di solvibilità, avvicinatosi pericolosamente al minimo regolamentare durante la prima ondata dell’epidemia di Covid-19. «Oggi scriviamo una nuova pagina nella storia di Cattolica. Siamo soddisfatti di aver posto in sicurezza Cattolica Assicurazioni e di proseguire il nostro cammino con un’azienda leader a livello internazionale», ha commentato il presidente Paolo Bedoni. Per l’ad, Carlo Ferraresi l’ingresso delle Generali «rafforza il gruppo e ci consente di guardare con ancora maggior fiducia alla crescita futura, iniziando un nuovo percorso di sviluppo».
- Paura Covid? Ecco i consigli degli esperti
Salgono i contagi da Covid e torna lo spettro di nuovi lockdown. Molti risparmiatori non sanno che fare. Ecco i consigli di alcuni esperti: Guillermo Felices (Bnp Paribas), Matteo Germano (Amundi), Anna Guglielmetti (Credit Suisse), Michael Palatiello (Wings Partners), Luca Riboldi (Banor), Massimo Scolari (Ascofind) e Andrea Zanella (Zanella & Partners).
- Settembre affonda la raccolta dei Pir, in rosso per 86 milioni