Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Cresce lo stock di risparmio gestito di Poste Italiane. Nel 2020 il gruppo arriverà a gestire 334 miliardi rispetto ai 329 del 2019 e ai 325 del 2018. Lo ha riferito l’ad Matteo Del Fante ieri in audizione alla Commissione parlamentare di vigilanza su Cdp, evidenziando il «significativo miglioramento» della raccolta 2018-2020, rispetto al triennio precedente (+16 miliardi). «Lo stock del risparmio postale è tornato a crescere e rappresenta una quota rilevante delle masse gestite», ha precisato il manager, tanto che nel 2018 e 2019 sono stati «superati gli obiettivi dell’accordo con Cdp». Alla luce di questi risultati, Poste si accinge a firmare la nuova convenzione con Cassa.
Sace ha superato i 30 miliardi di euro «mobilitati a supporto delle imprese» nei primi nove mesi dell’anno. Lo ha detto ieri nel corso di un evento sull’export l’amministratore delegato di Sace Pierfrancesco Latini definendolo un «traguardo eccezionale, anche in funzione del contesto». Sace, ha spiegato il top manager, «è la export credit agency italiana, da oltre quarant’anni sinonimo di sostegno all’export e all’internazionalizzazione delle imprese italiane»
Il superamento del 10% di Mediobanca da parte di Leonardo Del Vecchio non è passato inosservato a Roma. Con gli acquisti dei giorni scorsi (comunicati nel tardo pomeriggio di mercoledì 7) Delfin si è portata poco al di sopra della soglia di qualifying holding per l’oltrepassamento della quale già in agosto aveva ottenuto l’autorizzazione dalla Bce. In termini assoluti è stato poco più che un arrotondamento (dal 9,889 al 10,162%), ma il segnale va letto alla luce dell’assemblea che il 28 ottobre sarà chiamata a eleggere il nuovo cda. Ecco perché sia la Consob che il comitato sul golden power costituito in seno alla presidenza del Consiglio avrebbero di nuovo puntato una lente sulla vicenda Mediobanca. Da un lato la commissione starebbe monitorando con grande attenzione la partita; in circostanze di questo genere sono molti gli strumenti nella cassetta degli attrezzi, compresa la possibilità di richiedere documentazione e di ascoltare i rappresentanti delle società coinvolte. Quanto al governo, già nei mesi scorsi a Palazzo Chigi si erano confrontate visioni differenti sulla partita in corso attorno a Piazzetta Cuccia. In base alla normativa vigente, per i soggetti europei l’obbligo di notifica è previsto solo nelle operazioni che comportino un’acquisizione del controllo.
  • Azimut e Mediolanum, sale la raccolta
In settembre, i volumi complessivi del gruppo Mediolanum sono stati positivi per 271 milioni di euro, trend trainato in particolare dalle erogazioni creditizie (263 milioni). La raccolta del risparmio gestito (216 milioni) è stata neutralizzata dai deflussi per 219 milioni che la banca ha accusato sull’amministrato. Per le polizze protezione, il bilancio mensile è infine positivo per 11,3 milioni. Complessivamente, i volumi commerciali complessivi nei primi nove mesi ammontano a oltre 8 miliardi di euro. Per Azimut, la raccolta netta di periodo è stata invece positiva per 581 milioni, portando i volumi complessivi da inizio anno a oltre 3,6 miliardi. Le masse complessive del gruppo fondato e presieduto da Pietro Giuliani si attestano a fine settembre a 57,3 miliardi, 44,2 dei quali nel comparto gestito.

Addio FondInps. Dal corrente mese di ottobre, infatti, i datori di lavoro non devono più versare a FondInps le quote di tfr dei lavoratori silenti, di quei lavoratori cioè che non hanno espresso al datore di lavoro l’adesione a una forma pensionistica complementare (fondo pensione) né di voler conservare il tfr in azienda. Lo spiega l’Inps nel messaggio n. 3600/2020 di ieri.
Dopo tre anni. L’addio arriva a distanza di tre anni dalla legge n. 205/2017 (legge Bilancio 2018) che ne ha previsto l’abrogazione, a seguito della pubblicazione in G.U. n. 190/2020 del 30 luglio del dm n. 85/2020 che ne ha disciplinato le modalità. Il decreto disciplina la procedura di liquidazione del fondo e fissa la chiusura alle nuove adesioni dal primo giorno del secondo mese successivo all’entrata in vigore, appunto dal 1° ottobre.
La gestione dei sinistri nell’ambito dei contratti di riassicurazione, sulla base di mandati con rappresentanza rilasciati dalle società riassicurate, non può fruire dell’esenzione dall’Iva. Lo ha chiarito l’Agenzia delle entrate con la risoluzione n. 63 del 5 ottobre 2020, riconoscendo tuttavia l’inapplicabilità delle sanzioni, per obiettive condizioni di incertezza, sulle violazioni commesse in precedenza. Il quesito era stato posto da una direzione regionale in seguito alle contestazioni verbalizzate nel corso del 2019 nei confronti di alcune imprese del settore che avevano ritenuto di poter applicare all’attività di liquidazione danni derivanti da sinistri la disposizione dell’art. 10, n. 2, del dpr 633/72, che esenta dall’imposta le operazioni di assicurazione, riassicurazione e di vitalizio.
E’ stato esercitato per l’11,64% del capitale di Cattolica assicurazioni il diritto di recesso da parte dei soci che in assemblea non avevano approvato la trasformazione in società per azioni. Il controvalore ammonta a circa 111 milioni di euro calcolato al valore di liquidazione di 5,47 euro per azione. Visto che il numero delle azioni non supera il limite del 20% meno un’azione del totale emesso, non si è verificata la condizione prevista dalla delibera di trasformazione del 31 luglio 2020. Le azioni oggetto di recesso verranno offerte in opzione agli altri soci in proporzione alle azioni possedute.
  • ConTe.it nuovo partner delle Nazionali di calcio
ConTe.it, brand assicurativo del Gruppo Admiral, entra nella famiglia delle Nazionali di calcio della Figc (Federazione italiana giuoco calcio), come official partner. Sarà per tre anni al fianco delle squadre maschili e femminili, diventando ufficialmente il marchio assicurativo auto e moto sponsor della Federazione.  Il brand continua così la propria avventura sui campi di calcio dove era già sceso anni fa come title sponsor della Serie B, per poi passare alla Serie A, dove è tutt’ora presente, fino ai prossimi Mondiali del 2022. «Siamo orgogliosi della partnership con la Figc», ha dichiarato Antonio Bagetta, amministratore delegato di ConTe.it. L’accordo di sponsorizzazione, oltre a prevedere il diritto di esercitare i diritti promo pubblicitari, di usufruire degli spazi di visibilità e di utilizzare altri diritti accessori in esclusiva, vedrà ConTe.it impegnata in una serie di attività e promozioni pensate appositamente per i tifosi azzurri. E, per l’occasione, la campagna tv del gruppo, in onda in queste settimane, si è tinta di azzurro.
  • La raccolta di Azimut a 581 mln
Azimut ha registrato nel mese di settembre una raccolta netta positiva per 581 milioni di euro, raggiungendo 3,6 miliardi da inizio anno. Il dato ha beneficiato del consolidamento di Genesis Investment Advisors, la seconda società di distribuzione negli Stati Uniti specializzata nella consulenza finanziaria. Al netto di questo consolidamento la raccolta netta è stata positiva per circa 250 milioni. Il totale delle masse, comprensive del risparmio amministrato, si è attestato a 57,3 miliardi di euro, di cui 44,2 mld relativi alle masse gestite. «La raccolta netta nel mese di settembre conferma il trend positivo visto da inizio anno, soprattutto sulla componente gestita e nel segmento dei private markets che rappresenta circa un terzo della raccolta complessiva da inizio anno», ha sottolineato il presidente Pietro Giuliani. «Con il mese di settembre chiudiamo il terzo trimestre con una raccolta netta totale da inizio anno di oltre 3,6 miliardi di euro, sostanzialmente in linea con lo stesso periodo del 2019. Questo risultato, ottenuto in un contesto macro ancora molto complesso, dimostra ancora una volta la validità del nostro modello di business integrato e diversificato».
  • Mediolanum, a 216 milioni il gestito 
Banca Mediolanum ha registrato in settembre una raccolta nel risparmio gestito pari a 216 milioni di euro, anche se il dato relativo alla raccolta netta di gruppo è negativo per 3 milioni (-219 mln nel risparmio amministrato). I volumi commerciali complessivi dei primi nove mesi sono ammontati a 8,037 miliardi. «Anche questo mese la raccolta in risparmio gestito è proseguita a ritmo sostenuto, con 216 milioni, ancora una volta in prevalenza indirizzati verso soluzioni azionarie», ha spiegato l’a.d. Massimo Doris. «Settembre è sempre influenzato da una marcata attività bancaria in uscita, soprattutto per chi come noi è la banca di principale riferimento per i propri clienti. Il risparmio accumulato nella prima parte dell’anno si sta comunque dimostrando altamente resiliente, considerando che solo in questo mese sono scaduti vincoli in conti deposito per oltre 900 milioni. Ciò evidenzia quanto i clienti siano soddisfatti del nostro modello e pone solide basi alla sana crescita organica degli asset. Altro dato significativo è l’acquisizione: 12 mila nuovi clienti nel mese di settembre, 105 mila da inizio anno»

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  • Tumori, cresce il tasso di guarigione. Ma aumentano i casi tra le donne
È una serie di fotografie dell’evoluzione del cancro nel nostro Paese, anno 2020. Primo scatto: si prevedono, per quest’anno, 377 mila nuove diagnosi di tumore, di più per gli uomini (195 mila) rispetto alle donne (182 mila). In crescita rispetto ai dati del 2019 (in tutto 371 mila: rispettivamente 196 mila per gli uomini e 175 mila per le donne). I dati sono presentati, con una serie di grafici, nel volume «I numeri del cancro in Italia 2020» presentato ieri all’Istituto Superiore di Sanità a Roma. Secondo scatto: la malattia, nelle donne, è in crescita: circa seimila casi in più rispetto all’anno scorso. Terzo scatto: il tumore più diagnosticato nel 2020 è il carcinoma al seno (spesso curabile), seguito dal colon retto (che però è in diminuzione), del polmone (in aumento soprattutto nelle donne e soprattutto legato al fumo di sigaretta), della prostata (anche questo in diminuzione). Quarto scatto: uno dei tumori in calo, in entrambi i sessi, è quello del colon-retto, grazie ai programmi di screening. Quinto scatto: nonostante l’aumento dei casi, però, la sopravvivenza dei malati e le guarigioni aumentano. E nelle donne la sopravvivenza a 5 anni raggiunge il 63%, migliore rispetto a quella degli uomini (54%), in gran parte legata al fatto che nel sesso femminile il tumore più frequente è quello della mammella, caratterizzato da una prognosi migliore rispetto a quella di altre neoplasie.
  • Popolare di Bari, chiesti danni per 400 milioni agli ex vertici
Poco meno di 400 milioni di euro: sono i danni che i commissari straordinari Antonio Blandini e Enrico Ajello chiedono agli ex vertici di Popolare di Bari, dall’ex presidente Marco Jacobini al figlio Gianluca, all’ex ceo Vincenzo De Bustis, e in totale a 19 esponenti esecutivi degli ultimi due board più il revisore Pwc. La notifica dell’atto di citazione davanti al tribunale di Bari è partita ieri. Nel mirino ci sono innanzitutto i crediti facili, come quelli al gruppo Fusillo. I danni non patrimoniali erano invece già stati chiesti nel processo penale appena iniziato. È l’ultimo atto dei commissari. Giovedì arriva il nuovo board nominato dal nuovo socio Mcc.

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  • In Mediobanca salgono Del Vecchio e la voglia di novità
Mediobanca risale in Borsa insieme alle Generali, che da sole rappresentano due quinti del suo valore. Il fondatore Enrico Cuccia sosteneva che la banca si scalava da Trieste, fu così che nel 2003 l’ad di Unicredit Profumo, rastrellando azioni di Generali costrinse Maranghi alle dimissioni. Ora la manovra è a tenaglia, il terzo azionista di Generali (4,8%), ovvero la Delfin di Del Vecchio è il primo socio di Mediobanca (10,1%). La banca guidato da Nagel pensava di avere il mercato dalla sua parte, dato che ha sempre remunerato i soci con lauti dividendi: una pratica sconosciuta nell’era Cuccia e Maranghi. Ma Del Vecchio, che come tutti gli azionisti non disdegna le cedole, chiede piani più “ambiziosi”. In assemblea il 28 ottobre i voti si conteneranno, e il rischio che la lista più votata non sia quella di Nagel sale, sia perché non c’è più un sindacato a proteggere il management di Piazzetta Cuccia, sia perché per qualche socio – non solo per Del Vecchio – c’è voglia di un cambio di passo.