La presidente dell’Ania Maria Bianca Farina ha aperto l’assemblea annuale dell’associazione chiedendo al governo di cambiare passo, evitando all’economia italiana il destino di trasformarsi “in un moltiplicatore di assistenzialismo improduttivo”. Nel mirino degli assicuratori l’assistenzialismo improduttivo e i finanziamenti a pioggia. Non è più rinviabile un cambio di passo ideologico, secondo Farina: “Vanno riattivati i polmoni produttivi della nostra economia per rimettere in moto il circuito virtuoso: investimenti, occupazione, produzione, spesa. È necessario mettere mano a riforme di sistema che rivedano in profondità alcuni meccanismi regolatori e siano in grado di imprimere una svolta e una trasformazione decisa al paese. Prima ancora dei singoli progetti, è peraltro l’idea stessa di società e di rapporti tra le sue diverse componenti e con l’ambiente che vanno ripensati”.

Per la presidente dell’Ania, all’inalienabile principio di solidarietà di una moderna democrazia “vanno affiancati strumenti fiscali e contrattuali che permettano di contare su una economia che viaggi a una velocità adeguata alle necessità di sviluppo interno e alla concorrenza sui mercati del mondo. È seguendo questa logica che, senza voltarci a giudicare un passato tante volte analizzato, riteniamo necessarie decisioni di concreto sostegno al sistema produttivo, all’occupazione e al variegato mondo dei lavoratori autonomi. Nessun favore, nessuno sconto, niente finanziamenti a pioggia ma misure che garantiscano risorse adeguate all’emergenza, che rivedano il pesante regime fiscale, abbattano le infinite barriere della burocrazia, mettano a disposizione una rete efficiente e moderna di infrastrutture”.

Anche se ha subito un pesante impatto dalla pandemia, il mondo delle assicurazioni ha fatto e può fare molto per il rilancio della nostro economia. “La sfida più grande inizia ora. Siamo un settore con un peso rilevante nel Paese e possiamo essere parte fondamentale per il piano di ripresa dell’Italia”, ha aggiunto Farina, precisando che “noi vogliamo essere al fianco delle Istituzioni e di tutte le forze produttive e sociali per dare il nostro contributo attraverso gli assi portanti della nostra mission e porre solide basi per lo sviluppo di una economia sostenibile”.

Nel corso del sui intervento il ministro dello Sviluppo, Stefano Patuanelli, si è complimentato con le imprese di assicurazioni per come hanno reagito all’emergenza sanitaria del coronavirus anche grazie agli investimenti fatti negli ultimi anni: “Il settore  ha reagito immediatamente allo choc, cominciando dalla grande attenzione alla tutela della salute dei dipendenti, messi subito in condizione di poter garantire attraverso lo smartworking la continuità di servizio a famiglie, imprese e lavoratori grazie anche all’adozione di nuove piattaforme e app dedicate su cui, come pochi, avete investito risorse negli ultimi anni”.

Sul tema della prevenzione e protezione dei danni da catastrofi naturali che preveda lo strumento assicurativo, rilanciato dalla presidente dell’Ania, Patuanelli condivide la proposta dell’Ania di “una partnership pubblico-privata in tema di catastrofi naturali che preveda uno strumento di assicurazione dei privati contro gli eventi naturali, evidenziando la manutenzione e la messa in sicurezza del patrimonio immobiliare”. Patuanelli ha sottolineato come la situazione spinga a “pensare a ulteriori strumenti di stimolo per nuove polizze, in considerazione del fatto che grazie a misure recenti c’è stata una maggiore attenzione verso le calamità naturali, fino a pochi anni fa escluse dalle coperture”. A questo proposito Patuanelli ha ricordato “le recenti detrazioni pari al 90% del costo della copertura assicurativa nel decreto Rilancio che prevede il sisma bonus al 110% per i lavori di efficientamento energetico e messa in sicurezza degli edifici. Lo stesso articolo del decreto stabilisce che il credito fiscale del 110% possa essere ceduto a un’impresa assicurativa e in questo caso si potrà godere, a cascata, anche della detrazione del 90% del premio della polizza contro gli eventi calamitosi stipulata contestualmente”. Patuanelli ha aggiunto che il beneficio “potrebbe far lievitare la distribuzione di queste polizze in Italia. Il rischio per il patrimonio abitativo italiano è enorme, con 14,2 milioni di abitazioni in aree a rischio sismico molto elevato o elevato. Ci sono anche 7,4 milioni di abitazioni in aree a rischio medio su totale di 34,7 milioni di abitazioni per un valore totale di 5.400 miliardi di euro”.

Maria Bianca Farina