di Luca Gualtieri
Si prospettano due settimane molto intense attorno a Mediobanca. Dopo la presentazione delle liste per il rinnovo del consiglio di amministrazione e il balzo di Leonardo Del Vecchio oltre il 10%, in vista dell’assemblea del 28 ottobre sono entrati in azione i proxy advisor. Questa mattina dovrebbe essere pubblicata la raccomandazione della statunitense Iss, mentre il parere di Glass Lewis è atteso per i prossimi giorni. C’è da scommettere che asset manager ed hedge fund leggeranno con grande attenzione le indicazioni delle due società alla vigilia di un partita dall’esito non scontato. Soprattutto dopo che, la scorsa settimana, Leonardo Del Vecchio ha compiuto un nuovo balzo nell’azionariato di Mediobanca, superando la soglia del 10%. Oggi Delfin è attestata al 10,162% e ha tempo fino alla record date di lunedì 19 per incrementare ulteriormente la quota e portarsi vicino al 13-14%. Al momento sul titolo Mediobanca non si vedono volumi anomali, ma non si possono escludere nuovi blitz. Già oggi comunque il voto della holding (di gran lunga primo socio dell’istituto) potrebbe essere decisivo per l’esito dell’assemblea.

Del Vecchio ha deciso di non presentare una lista per il rinnovo del cda e dunque potrà soltanto appoggiare una delle formazioni depositate. Vero è che nei giorni scorsi Mister Luxottica è tornato a farsi sentire, fornendo alla Consob qualche indicazione sugli acquisti e sulla strategia. «L’investimento di Delfin in Mediobanca ha carattere finanziario e di lungo termine, con la volontà di garantire stabilità e sostenere la crescita», spiega il documento. «Eventuali ulteriori incrementi della quota saranno valutati, tempo per tempo, sulla base del rendimento dell’investimento, delle condizioni dei mercati e dell’opportunità di acquisto». Delfin esclude inoltre di voler «acquisire il controllo della banca» o di «esercitare un’influenza dominante sulla gestione», di voler «proporre un’integrazione o una revoca degli organi amministrativi o di controllo della banca» e di avere «accordi con altri soci o terzi sulla propria quota». Ma come voterà Del Vecchio? Se un appoggio alla lista del board resta poco probabile, molti ritengono che la preferenza della holding possa andare ai candidati di Assogestioni che conferma Angela Gamba e Alberto Lupoi.

In campo c’è anche Bluebell che ha presentato una lista con Novator Capital per una quota pari all’1% di Mediobanca. Il fondo guidato da Giuseppe Bivona e Marco Taricco e presieduto da Francesco Trapani (ex Bulgari) ha preparato il terreno per la discesa in campo con un paio di lettere in cui contestava al cda la strategia, l’allocazione del capitale e soprattutto la governance della banca. Nel mirino c’era soprattutto quel 12,86% di Generali che, secondo Bluebell, assorbirebbe troppo patrimonio sbilanciando la capital structure di Mediobanca. Sembra comunque che nei prossimi giorni Bluebell (assistita dal proxy Georgeson) non incontrerà i rappresentanti di Delfin.

Nel frattempo ieri la governance di Mediobanca ha incassato l’approvazione di Citi. «Crediamo che gli azionisti a lungo termine abbiano a cuore la futura governance e parteciperanno all’assemblea per supportare la strategia in corso della banca (che ha portato a un miglioramento del bilancio, del rischio, della liquidità, della redditività e del capitale ritorno)» hanno spiegato gli analisti ricordando che dal 2015, la partecipazione media è stata di circa il 60-65% del totale delle azioni in circolazione. Gli analisti hanno parlato di «trasformazione di successo: Riteniamo che Mediobanca abbia notevolmente migliorato governance, redditività e strategia negli ultimi 10 anni». (riproduzione riservata)

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