I rischi legati alla pandemia e alle malattie infettive sono diventati la prima preoccupazione degli assicuratori a livello globale, secondo i risultati della settima edizione del “Future Risks Report” realizzato da Axa in collaborazione con Ipsos ed Eurasia Group. Mentre il Covid-19 continua a mietere vittime nel mondo, i rischi sanitari, che erano solo all’ottavo posto lo scorso anno, nel 2020 scalano la classifica fino a diventare la prima delle minacce globali emergenti.

Per il 56% dei circa 2.600 professionisti assicurativi in ​​53 paesi di tutto il mondo, coinvolti dallo studio sono al primo posto tra i rischi con un impatto significativo sulla società nei prossimi 5-10 anni, in forte crescita rispetto al 23% del 2019. Una progressione che va a superare anche il climate change che era il rischio più importante nella scorsa edizione, mentre ora scivola al secondo posto, con una percentuale che passa dal 67% del 2019 all’attuale 54%. Va sottolineato come i cambiamenti climatici vengono considerati il primo pericolo dagli assicuratori europei, mentre finiscono al terzo posto sia in Asia che in America.

La minore percezione del rischio climatico si avverte particolarmente nel continente nord-americano, dove la proporzione di esperti che lo considerano come rischio maggiore è diminuita in un anno dal 71% al 46%. Al terzo posto si piazza il rischio “cyber” (51% delle opinioni dal 56%) che risulta particolarmente temibile con la crescita della digitalizzazione e l’aumento degli attacchi cyber, come avvenuto negli ultimi mesi in corrispondenza con l’emergenza sanitaria.

Il rischio di una guerra “cyber” è ritenuto la principale minaccia per la sicurezza dal 47% degli esperti contro il 37% nel 2019, così come passa al 51% (in aumento di 7 punti) il rischio di interruzione di attività e di infrastrutture critiche. In quarta posizione si trovano i rischi geopolitici (38% delle opinioni dal 42%) e riflettono i crescenti timori di una guerra digitale tra Stati, che per gli esperti è la prima minaccia alla sicurezza.

Il rischio di scontento sociale e di conflitti locali è al quinto posto con percentuale del 33%, in aumento dal 28% del 2019. Aumenta anche la percezione di nuove minacce alla sicurezza (30% dal 17%), così come quella dei rischi macro-economici (24% dal 16%). Arretrano, per contro, i timori legati ai rischi per le risorse naturali e la biodiversità (22% contro 27%), mentre si rafforzano i rischi finanziari (21% dal 15%).

L’inquinamento, con il 20% delle opinioni dal 23%, infine, viene ritenuto meno temibile. “Questa edizione del rapporto è logicamente influenzata dal contesto della pandemia del Covid-19 e pone la salute al primo posto come tema cruciale. Un’evoluzione positiva perchè riteniamo sia un rischio sottostimato da anni”, ha detto in una nota il Ceo di Axa, Thomas Buberl. “Tuttavia non bisogna che questa evoluzione avvenga a scapito della lotta contro il cambiamento climatico che resta la sfida più importante della nostra epoca”.

pandemia