Il 25 e 26 settembre UEA ha celebrato il suo 47esimo Congresso Nazionale a Venezia.

In particolare, i lavori del venerdì sono stati incentrati sul futuro dell’Associazione e le risultanze di quanto emerso costituiranno il piano triennale, di progetti e iniziative, che sarà divulgato una volta approvato dal nuovo Direttivo.

La partecipazione attiva dei Soci si è concentrata sui driver di sviluppo delle attività associative e sui temi rispetto ai quali sarà importante dedicare attenzione e far sentire “la voce” UEA, tra questi in particolare la tutela del consumatore, della concorrenza e di un mercato sano e regolato; il fondamento etico della professione di Agente; il coinvolgimento delle Università, dei Centri del sapere e delle Associazioni di categoria nelle iniziative di studio e ricerca UEA. Questo per continuare a fare di UEA un baluardo di legalità, uno spazio di confronto libero e indipendente, un promotore dello spirito imprenditoriale degli Agenti e della possibilità di fare cultura e ricerca all’interno del settore.

L’Assemblea di sabato mattina ha visto la lettura della Relazione annuale del Presidente Conforti e l’elezione del nuovo Consiglio Direttivo che sarà in carica fino al 2023.

I Soci presenti con diritto di voto, e coloro che hanno fatto pervenire la loro delega, hanno scelto quali Consiglieri (in ordine alfabetico): Alberto Balzotti (nuovo ingresso); Fabio Boni (nuovo ingresso); Francesco Carpené, Mario Cipriano; Carlo Colombo; Roberto Conforti; Anna Fasoli; Filippo Gariglio; Marina Robino; Roberto Sanna; Alfonso Santangelo. Nella prima seduta utile, prevista a metà ottobre, i nuovi Consiglieri provvederanno a nominare Presidente, Vicepresidente e Segretario Tesoriere dell’Associazione.

In allegato la Relazione del Presidente Conforti, di cui riportiamo alcuni passaggi salienti.

L’introduzione passa in rassegna alcune delle più evidenti storture, inefficienze e aberrazioni
burocratiche che contraddistinguono il “Sistema Italia”, spaziando dall’ambito assicurativo alla Pubblica Amministrazione.
Un capitolo a sé non poteva non essere dedicato alla pandemia da Covid 19. Qui Conforti cita diverse fonti e cifre ufficiali per delineare il quadro generale della sanità pubblica e l’urgenza di una collaborazione pubblico-privata secondo un “modello catastrofale”.
Ancora, analizza i principali cambiamenti, e le relative conseguenze, del lavoro da remoto rilevando come questo abbia “immediatamente elevato il rischio (da tutti sottovalutato
anche prima della pandemia) del furto dei dati e dell’utilizzo fraudolento degli stessi” e provocato “una accelerazione dell’automazione della forza lavoro, con possibili ricadute sull’occupazione, sull’aumento delle diseguaglianze sociali (vero rischio al quale porre la massima attenzione) con le relative conseguenze sulla salute mentale dei cittadini più esposti, sulla coesione sociale e sull’ordine pubblico”.

Con riferimento alle realtà agenziali, Conforti sottolinea l’accresciuta importanza della
comunicazione, definita “il collante che unisce l’Organizzazione” e nello specifico: “Quando la crisi passerà, se avremo ben utilizzato questo collante, il personale sarà più fedele, perché maggiormente coinvolto e consapevole delle priorità economiche, sociali e ambientali. Restare connessi con i clienti, verificare i loro protocolli di sicurezza al fine di renderli compatibili con i nostri; verificare le alternative disponibili per raggiungere il miglior risultato possibile anche cambiando priorità, metodi di comunicazione e strumenti tecnologici per lavorare da remoto, affrontando il vuoto lasciato dalla mancanza di contatto fisico. Addestramento all’utilizzo di nuove metodologie e strumenti tecnologici, predisposizione di linee guida e kit di strumenti, anche con l’aiuto di esperti del settore, sono gli atout necessari per gestire al meglio la nuova realtà”.

A partire da queste considerazioni, UEA ha ideato il progetto Eureka, oggetto di un capitolo
dedicato della Relazione.
Altri passaggi sono dedicati alle linee guida in materia di protezione dei lavoratori e dei
clienti e alla possibilità di dotarsi di una attestazione di conformità, secondo un protocollo messo a punto da Asacert, composto da 14 punti sulla sicurezza e salubrità dei locali, chiamato “Regolamento di Attestazione Protocollo Covid Protection”.

La sintesi di Conforti restituisce una panoramica dei principali rischi “della nuova
normalità” post-Covid, un’approfondita disamina dell’impatto della pandemia sulle Agenzie di assicurazione, dell’evoluzione dei bisogni e dei comportamenti di acquisto dei
consumatori e dei diversi temi di compliance correlati all’adeguatezza dei prodotti, con
particolare riferimento alle responsabilità degli intermediari.

“Le polizze di assicurazione sono contratti complessi, scritti in un linguaggio incomprensibile, la legge affida a noi il compito e la responsabilità di renderle chiare e intellegibili ai nostri clienti effettivi o potenziali; a noi il compito, la responsabilità e la dimostrazione che gli stessi abbiano compreso. Assolvere questi obblighi in maniera sostanziale, dandone dimostrazione compiuta, è semplicemente impossibile, di conseguenza a noi restano le sanzioni e le richieste di danni da responsabilità civile professionale. Possiamo cercare di adempiere in maniera formale (opponendo
il vecchio brocardo: “nemo ad impossibilia tenetur”) e, andare oltre, verso l’etica
comportamentale, utilizzando il modello organizzativo predisposto da UEA”, ha detto Conforti.

“I nuovi bisogni di protezione, dalla tutela legale, alle malattie, dalla mobilità alla Rc generale, dai danni indiretti al cyber risk, amplificano il nostro ruolo di consulenti di fiducia e la necessità, oggi più che mai (alla faccia dei canali digitali e remoti), della nostra vicinanza fisica ai nostri clienti.
Queste nuove sfide richiedono un nuovo modo di pensare, un cambiamento di mentalità volto ad una analisi olistica sulla identificazione e gestione delle minacce specifiche, ed una flessibilità di comprensione dei possibili futuri scenari; perché è difficile sapere da dove arriverà il prossimo disastro.
Oggi l’unica certezza è che l’incertezza continuerà, ed il nostro compito è quello di valutare le vulnerabilità dei nostri assistiti, per imparare ed attuare misure che aiuteranno noi e i nostri clienti a mitigare e gestire il prossimo evento catastrofico; compito impegnativo e difficile anche senza passare dalle polizze parametriche oggi tanto di moda”.
“Concludo ricordando che a fronte delle difficoltà evidenziate, della bulimia normativa, e della enorme necessità di competenze, che fa di ciascuno di noi un supereroe, scorrazzano per le case delle famiglie italiane, ancora oggi, migliaia di sedicenti Promotori mutualistici i quali, al soldo di centinaia di Società di Mutuo Soccorso, spacciano polizze assicurative o garanzie assicurative in totale violazione, gli uni e le altre, di tutte le norme esistenti. Questo nonostante UEA abbia presentato da anni due esposti ad Ivass e al Mise, ad oggi inutilmente. Pare che la tutela dei consumatori a tutto tondo sia una esigenza solo nostra”, ha concluso.

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