Le collaborazioni» tra le agenzie assicurative «sono il futuro. Più che parlare di aggregazioni parlerei della necessità di mettere insieme le forze per offrire servizi di qualità al cliente ». Lo ha affermato Luigi Viganotti, presidente di Acb, durante una tavola rotonda in occasione dell’Insurance Day organizzato da MF-Milano Finanza e Accenture nell’ambito del Festival delle Assicurazioni. «È necessario arrivare a una unione di forze pur rispettando la commercializzazione del nome. Ciò significa che occorre avvalersi di studi associati o di consorzi, dove ognuno mantiene la sua identità, ma quando si approccia un cliente, l’agente assicurativo sa di avere accanto altri professionisti in grado di dare tutte le risposte che il cliente chiede», ha concluso. Sull’argomento è anche intervenuto Vincenzo Cirasola, presidente di Anapa, secondo cui «il nuovo modello di agenzia assicurativa porta ad aggregazioni. Oggi siamo costretti ad aggregare le agenzie, è un obbligo ma ho dei dubbi che sia un bene per il cliente», ha aggiunto. A testimonianza di ciò, «Italiana Assicurazioni », ha sottolineato il dirigente Roberto Bairo, «è stata quella di assecondare la vocazione di agenzie diverse tra loro. Il tema degli accorpamenti può essere valido ma occorre un progetto performante e sostenibile nel tempo. Perché la diversità sia un valore è necessario che sia supportato da un piano strategico». (riproduzione riservata)

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