Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

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Dalla settima operazione con carta di pagamento non autorizzata nel giro di 24 ore l’istituto di credito deve risarcire l’utente. È uno dei principi a cui è giunto il collegio di coordinamento dell’Abf-Arbitro bancario finanziario con la decisione n. 8553 di marzo di recente pubblicazione, in merito a una controversia bancaria per cui il cliente di un istituto di credito, a cui era stata trafugata la propria carta di pagamento succeduta da ben otto prelevamenti da 250 euro ciascuno allo sportello in meno di 24 ore, lamentava la mancata adozione da parte dell’intermediario fornitore della carta, di idonei sistemi di prevenzione anti-frode, tra cui l’sms alert, a cui le banche sono tenute a munirsi. Il dm 112/07, regolamento attuativo della legge «istituzione di un sistema di prevenzione delle frodi sulle carte di pagamento», sancisce, tra le altre fattispecie, che sette o più richieste di autorizzazione nelle 24 ore per una stessa carta di pagamento configurano un rischio di frode per cui l’intermediario ha l’onere di attivarsi impedendo le operazioni non autorizzate successive alla sesta.
  • Diana Allegretti in Zurich Italia
Zurich Italia rafforza il proprio Executive Team con l’ingresso di Diana Allegretti in qualità di General Counsel. Diana Allegretti proviene da DeA Capital Group dove ha ricoperto il ruolo di Head of Corporate Affairs and Secretary of the Board of Directors. In oltre vent’anni di carriera, Diana Allegretti ha maturato una consolidata esperienza nel settore legale lavorando in prestigiose realtà nazionali e internazionali, tra cui Baker & McKenzie e Linklaters. Nel suo percorso professionale si è dedicata ad ambiti quali capital markets e corporate/M&A, con un particolare focus su operazioni di quotazione in Borsa, fusioni e acquisizioni, private equity e riorganizzazioni aziendali.

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In attesa di opportunità e in presenza di uno scenario di rischio, si gonfia la massa della liquidità. Però cresce la pressione del sistema per impiegare le risorse e non lasciarle erodere. Condizioni favorevoli, dunque peri debitori, ma decisamente negative per i risparmiatori, specie per quelli che non dispongono di grandi cifre. Gli effetti collaterali di queste politiche monetarie tra accomodanti sono ben visibili: i massicci acquisti di titoli di Stato e societari per ben 2.648 miliardi hanno fatto salire le quotazioni e ridotto al minimo i rendimenti del reddito fisso, la ricerca dl rendimenti ha spinto gli investitori verso le attività finanziarie più rischiose, un effetto voluto, per le imprese diventa più facile e conveniente finanziarsi attraverso l’emissione di obbligazioni o aumenti di capitale.
Gli operatori del settore si collocano ancora nella parte bassa della graduatoria, ma il consenso risulta essere in leggera crescita.
Quando si entra nella sfera del settore finanziario. le aspettative di un consumatore che vuole investire i propri risparmi o acquistare un prodotto assicurativo sono spesso più difficili da soddisfare rispetto a chi vuole acquistare un capo di abbigliamento. Per questo motivo, la maggior parte dei servizi legati al mondo finance si attestano più in basso alla classifica, a partire dal 29° posto con i circuiti di pagamento, seguiti al 45° posto dalla rete di agenti assicurativi. Nel secondo caso, il gruppo Generali (77,9%). Per quanto riguarda gli altri settori che gravitano intorno ai servizi finanziari, l’indagine segnala che MutuiOnline.it occupa la prima posizione nella comparazione mutui online (62.7%), Intesa Sanpaolo nella consulenza finanziaria 173.3%), Allianz nei fondi pensione aperti, pensione integrativa e tutele legali (rispettivamente 74,3%, 76% e 73,5%). PayPal nel mobile payment (85,2%), UnipolSal nella polizza infortuni (76.6%). Credem nei prestiti privati alle imprese (53.4%), Ing Direct nel trading online (74.3%). SisalPay nei pagamenti bollettini (82%), Intesa Sanpaolo Vita nelle polizza malattia (722%), Axa nella polizza vita (75,6%), Banca Generali nella rete promotori finanziari

 


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  • Fermi per aiutare un automobilista Travolti e uccisi
Un gesto di solidarietà verso un automobilista rimasto in panne è costato la vita a due uomini di 52 e 64 anni della provincia di Avellino, che ieri mattina si stavano recando alla ricerca di funghi sulle montagne dell’Irpinia. L’incidente è avvenuto sulla strada statale Ofantina bis, su un cavalcavia nei pressi dello svincolo di Montemarano. Carmine Molisse e Antonio De Feo erano partiti da poco da Serino, il paese nel quale vivevano e dove il primo, e più giovane, lavorava come impiegato comunale, mentre l’altro era titolare di una macelleria. Quando hanno notato una vettura ferma lungo la carreggiata, i due uomini hanno accostato e sono scesi dalla loro auto per offrire aiuto al conducente rimasto bloccato. Ma è stato mentre a piedi raggiungevano il veicolo in panne che un’altra auto, sopraggiunta a velocità sostenuta, li ha presi in pieno, scaraventandoli addirittura oltre il guardrail e facendoli precipitare giù dal viadotto. A causa dell’impatto l’automobilista che li ha investiti ha perso il controllo della vettura, sbandando per molte decine di metri e tamponando altre macchine. In totale sono state quattro quelle coinvolte nell’incidente, ma per fortuna nessuno degli occupanti ha riportato gravi danni.

Le lacrime di Greta fanno effetto. Sottolineano l’importanza di preservare il nostro pianeta e l’ecosistema, evidenziano che scelte irresponsabili dei governi possono produrre danni irreparabili per gli equilibri ambientali e la qualità della vita delle generazioni successive. Al di là dei facili isterismi, siamo colpiti dal fatto che la stessa attenzione mediatica non sia emersa su un altro tema cruciale: il conflitto tra le generazioni che ha luogo in altre dimensioni rilevanti come il debito pubblico e i sistemi di welfare.
Scarsa percezione dei rischi e dell’utilità della copertura, polizze spesso complesse e poco trasparenti. Sono fra le ragioni alla base della forte sotto-assicurazione che caratterizza l’Italia. Il divario rispetto agli altri paesi europei è evidente soprattutto nei settore dei rami danni diversi dalla rc auto, in cui la copertura è obbligatoria. In base ai dati dell’Ania (Associazione nazionale imprese di assicurazione), nel 2018 il rapporto tra premi non auto e Pil (Prodotto interno lordo) è stato pari per l’Italia all’1% contro l’1,9% del Belgio, il 2% della Spagna, il 2,4% della Germania, il 2,5% della Francia, il 2,8% della Gran Bretagna, sino ad arrivare al 7,2% dell’Olanda.
Nella logica di «Patii chiari e semplici» con il cliente, e al fine di superare il problema cronico della non assicurazione dell’Italia, Cattolica Assicurazioni ha accolto la richiesta dell’Ivass (verso il mercato) di una maggiore trasparenza dei contratti, percependo tutte le linee guida dell’Istituto di vigilanza nel prodotto Active Casa&Persona. Il primo passo verso la revisione dei contratti anche degli altri prodotti. «Abbiamo interpretato in modo ampio e distintivo quanto richiesto dall’istituto di vigilanza relativamente alla modalità con cui vengono esposte le caratteristiche e le clausole regolamentari dei prodotti — spiega Francesco Minelli, direttore marketing del gruppo Cattolica Assicurazioni —. In particolare, il primo prodotto su cui abbiamo lavorato è Active Clsa&Persona, con cui ci siamo impegnati a sottoscri vere «Patti chiari e semplici» con i nostri clienti.
  • Tikehau prende posto in Assiteca. 
Fate posto in consiglio. Oggi l’assemblea di Assiteca apre le porte al fondo francese Tikehau che, con 25 milioni di euro, ha acquisito il 23,43% del capitale del broker assicurativo italiano quotato nel segmento Aim di Borsa italiana. Cambierà la governance, con i posti in consiglio di amministrazione che passeranno da 19 a 12, mentre Luca Bucelli e Roberto Quagliuolo entreranno in consiglio a rappresentare gli interessi del socio francese, con una evidente redistribuzione dei pesi. L’entrata di Tikehau nel gruppo guidato dal presidente Luciano Lucca consentirà ad Assiteca di crescere all’estero. Dopo la Spagna, con ogni probabilità il prossimo passo sarà la Francia, ma al contempo Assiteca sarà in grado sul mercato domestico di competere con maggior decisione con i colossi statunitensi Aon e Marsch, oltreché accelerare il percorso di avvicinamento al mercato principale di Borsa Italiana.

  • Taglio dei bonus ai «ricchi» su polizze, scuola e sport
Il taglio dei bonus fiscali per i grandi contribuenti – atteso nella manovra 2020 – colpirà principalmente le detrazioni sulle polizze vita (121mila beneficiari, sconto medio di 82 euro), le spese scolastiche (40mila beneficiari, 132 euro), le rette universitarie (40mila, 437 euro) e le attività sportive dei ragazzi (38mila, 48 euro). Tra le agevolazioni messe nel mirino del Governo, sono queste quelle più usate da chi dichiara un reddito superiore ai 120mila euro annui. Parliamo di circa 302mila contribuenti, di cui 264mila beneficiano di detrazioni al 19% (gli altri non sfruttano questo tipo di sconto fiscale). Non tutte le agevolazioni al 19%, però, subiranno la stretta: nei piani dell’Esecutivo, resteranno intatte quelle sulle spese mediche e sugli interessi dei mutui per l’acquisto della prima casa (si veda Il Sole 24 Ore di venerdì scorso). Misure che, di fatto, pesano per oltre i due terzi del valore complessivo. Restano poi escluse da possibili tagli le detrazioni con percentuali diverse dal 19% (come quelle sui lavori in casa) e le deduzioni (come quella sui contributi Inps pagati per colf e badanti). Anche dove scatterà, il taglio non sarà uguale per tutti. I 203mila contribuenti che dichiarano tra i 120 e i 240mila euro subiranno una riduzione progressiva, secondo un meccanismo di décalage ancora da definire. Per le 61mila persone con un reddito annuo oltre i 240mila euro, invece, ci sarà un azzeramento.
  • Welfare ancora assente nei grandi studi legali Il sogno? Smart working
Il welfare non fa ancora breccia nei grandi studi legali: su una platea di 40 law firm italiane e internazionali solo cinque hanno programmi ampi e strutturati di incentivazione per dipendenti e collaboratori. E non a caso più della metà degli avvocati si definisce «insoddisfatto» delle politiche di welfare adottate dal proprio studio. C’è ancora molta strada da fare all’interno del mondo legale per aumentare il benessere e la produttività delle risorse umane secondo una ricerca svolta da Le Fonti Legal in pubblicazione da domani. L’indagine ha analizzato le misure di welfare dei big nazionali e internazionali, monitorando poi anche il grado di soddisfazione raggiunto all’interno degli studi. Ebbene i risultati sono deludenti su entrambi i fronti.
  • Rivalsa limitata delle cliniche sui medici liberi professionisti
Ospedali e cliniche hanno un doppio profilo di rischio, sia aziendale, sia di colpa diretta nei confronti del paziente che subisce un danno da malpractice sanitaria, a prescindere da quanto la condotta del medico abbia inciso sul fatto lamentato. È quanto ha riconosciuto la giurisprudenza che, nell’ultimo periodo, è sempre più orientata nel limitare la quota che la struttura (che si sia fatta carico di risarcire per intero il danno al paziente) può recuperare dal medico non dipendente libero professionista che materialmente ha eseguito la prestazione.

  • Le autorità chiedono rendimenti assicurativi sulla vita più bassi
La pressione sta aumentando. Di fronte a tassi di interesse molto bassi o addirittura negativi, le autorità invitano gli assicuratori del ramo vita a ridurre i rendimenti dei fondi denominati in euro. “Per far fronte ai loro impegni a lungo termine in modo sicuro, gli assicuratori devono trasmettere il calo dei rendimenti degli investimenti agli assicurati del ramo vita”, ha insistito François Villeroy de Galhau, Governatore della Banque de France e Presidente dell’Autorité de contrôle prudentiel et de résolution (ACPR), venerdì alla conferenza internazionale annuale della Fédération française de l’assurance (FFA).