Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Poste Italiane è pronta a lanciare la sfida nel settore assicurativo Danni. Dopo aver lavorato un anno e mezzo sotto traccia, il gruppo guidato da Matteo Del Fante ha appena avviato un progetto-pilota su una nuova piattaforma digitale di proprietà che promette di essere dirompente sul mercato. A darne notizia è stato Maurizio Cappiello, amministratore delegato di Poste Assicura e direttore generale di Poste Vita, durante la prima edizione del Milano Festival delle Assicurazioni, organizzato da MF-Milano Finanza dal 17 al 19 ottobre scorsi. I piani prevedono che da gennaio la piattaforma sarà a disposizione di tutta le rete degli uffici postali con un’offerta semplificata e modulare che spazierà dalle polizze per la casa a quelle per la salute fino alle temporanee caso morte o long term care, tutte create all’interno del gruppo. La novità è nella semplificazione, che dovrebbe moltiplicare i volumi. Come spiegato da Cappiello, basteranno otto domande per individuare il prodotto assicurativo danni più adatto al cliente, allineandosi alle indicazioni che arrivano dalla nuova direttiva europea sulla distribuzione assicurativa (Idd) entrata in vigore a inizio anno.
Un momento di confronto per fare il bilancio sull’attuale congiuntura globale e sulla stabilità del sistema finanziario, con un occhio rivolto alle importanti novità sul fronte della politica monetaria. Si è discusso di questi temi ieri sera alla Generali Tower di Milano. La compagnia guidata da Philippe Donnet ha ospitato nella sua nuova sede un summit dello European Financial Services Roundtable, l’organismo che riunisce i presidenti e gli amministratori delega ti delle principali banche europee e compagnie di assicurazione con lo scopo di alimentare il dibattito sulle questioni relative ai servizi finanziari.
L’appuntamento è molto atteso, non solo per la bellicosa discesa in campo di Leonardo Del Vecchio (che proprio ieri, alla vigilia dei risultati trimestrali, avrebbe depositato una quota vicina all’8%) ma anche perché l’assemblea annuale di Mediobanca rimane un delicato momento di confronto tra il vertice e gli azionisti, a partire dagli investitori istituzionali. Ecco perché, in vista della scadenza di lunedì 28, nelle scorse settimane il management di Piazzetta Cuccia avrebbe avuto numerosi contatti con i principali stakeholder, a partire dai fondi e dagli asset manager che oggi hanno in portafoglio pesanti pacchetti di azioni della merchant. Tra gli altri anche BlackRock che, con il suo 4,98%, è il quarto azionista di Mediobanca dopo Unicredit, Vincent Bolloré e, per l’appunto, Del Vecchio. Al centro dei meeting l’evoluzione della corporate governance e la strategia del gruppo che, per il momento, avrebbero incassato il gradimento degli istituzionali, a partire proprio da BlackRock.
  • B. Generali, nasce BG Valeur
Dopo il closing dell’acquisto di Valeur Fiduciaria da parte di Banca Generali l’assemblea ha varato il nuovo cda composto da: Nicola Luigi Battalora (presidente), Renato Boldini (vicepresidente), Andrea Enrico Ragaini, Marco Bernardi, Alessandra Danisi, Sara Zaltron e Alida Carcano. Nominata anche la direzione generale, composta da Luca Anese (direttore generale e ceo) e Alida Carcano (direttore e cio). La società prende inoltre il nome di Bg Valeur sa. La boutique, attiva nel private di diritto svizzero, è controllata al 90,1% da Banca Generali

Italiani ancora freddi nei confronti della mediazione civile: nonostante i tempi più celeri per la definizione delle controversie (una causa davanti a un mediatore si chiude in media in 143 giorni), nel secondo trimestre del 2019, secondo quanto emerge dagli ultimi dati del Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria del ministero della giustizia, sono state «solo» 65.288 le nuove cause assegnate a un mediatore, in via obbligatoria o volontaria, cioè l’8% in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La maggior parte delle controversie, il 51% circa, è stato avviato nel Centrosud d’Italia, e, a livello disaggregato, Lazio, Lombardia e Campania sono state le tre regioni nelle quali, percentualmente, si sono svolte più mediazioni civili e commerciali (rispettivamente 14,9, 13,4 e 10,6%). All’incirca un quarto di tutti i procedimenti di mediazione iniziati (27,5%), si è concluso con un accordo conciliativo e, nel caso in cui l’aderente sia comparso al tavolo della mediazione anche dopo il primo incontro, la percentuale di successo è salita al 45%.
Il cane costringe il suo padrone all’attività fisica quotidiana
Un cane allunga la vita. O meglio riduce di un terzo il rischio di morte per le persone che hanno superato un infarto o un ictus. Molti studi dimostrano che chi possiede un cane resiste meglio alle malattie del cuore. Il primo studio in questo senso è stato pubblicato nel 1980 da Erika Friedmann, docente al Brooklyn College, che 15 anni dopo, nel 1995, in un secondo studio sull’argomento ha accertato che il tasso di sopravvivenza migliora tra chi ha un cane (dal 93% al 99%) piuttosto che un gatto. E questo perché il cane costringe il padrone a fare attività fisica dovendolo portare a fare la passeggiata quotidiana.

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  • Testa incastrata, muore una bimba
Una bimba di pochi mesi di origini marocchine è stata trovata morta ieri a casa della nonna con la testa incastrata tra due mobili.

  • Ricongiunzione con gestione separata: vantaggi per i giovani professionisti
Le possibili conseguenze della sentenza 26039/2019 della Corte di cassazione, secondo cui la ricongiunzione dei contributi per i liberi professionisti ora riguarda anche la gestione separata Inps, variano a seconda della Cassa di previdenza. Entrano in gioco, infatti, le regole specifiche di ognuna relative ai requisiti di pensionamento, nonché le carriere lavorative e contributive sviluppate dai singoli professionisti. Secondo l’orientamento consolidato di Inps e degli altri enti di previdenza, la ricongiunzione (disciplinata dalla legge 29/1979 tra le gestioni Inps e dalla legge 45/1990 per i rapporti fra Casse e Inps) consente di traslare tutti i contributi accantonati in più gestioni verso un’unica forma di previdenza, che considera i contributi accolti come se fossero “nativi” sia ai fini del diritto, sia della misura. Gli effetti della sentenza, se confermata in futuro e recepita dall’Inps, potranno farsi sentire in particolare sui professionisti più giovani, che magari hanno versato alcuni anni di contributi alla gestione separata Inps a inizio carriera, prima dell’abilitazione professionale.

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Secondo AM Best, gli utili dei riassicuratori dovrebbero subire un’ulteriore erosione nel 2019, dopo un altro anno di gravi sinistri catastrofali, che sta prolungando lo slancio positivo dei prezzi riassicurativi.
“Tre anni consecutivi di gravi perdite, la diminuzione dello sviluppo favorevole delle riserve a partire dagli anni precedenti e un ambiente prolungato di bassi tassi di interesse si sommano a una continua erosione dei guadagni….”, rileva AM Best in un servizio intitolato, “2019 CATs Expected to Once Again Dent Reinsurance Earnings.

  • Dipendenza: come l’esecutivo vuole dare “tregua” ai caregiver
Il governo ha presentato il mercoledì un programma per alleviare i francesi che si stanno occupando di un parente non autosufficiente su una base quotidiana. Il primo ministro Edouard Philippe, accompagnato dal ministro della Sanità Agnès Buzyn e dal segretario di Stato per le persone con disabilità Sophie Cluzel, ha presentato una “strategia” nazionale triennale (2020-2022). Sostenuto da un finanziamento cumulativo di 400 milioni di euro, dovrebbe aiutare gli 8-11 milioni di persone che si prendono cura di una persona cara che perde quotidianamente la propria autonomia. Di questo importo, 105 milioni di euro saranno utilizzati specificamente per rafforzare le “soluzioni di sollievo”, in primo luogo raddoppiando le capacità di accoglienza temporanea entro il 2022. Ma anche, ad esempio, sviluppando la “staffetta”, che consiste nell’inviare un professionista a casa della persona assistita per diversi giorni consecutivi per consentire all’accompagnatore di assentarsi.
  • Dovere di vigilanza: causa contro Total
Les Amis de la Terre e Survie hanno avviato una causa, sostenendo che la compagnia petrolifera non si è conformata alla nuova legge sul dovere di diligenza in Uganda. Le due ONG denunciano un progetto di sviluppo petrolifero in Uganda di cui Total è azionista, così come il futuro oleodotto di 1.400 chilometri, che trasporterà il greggio da questo paese senza sbocco sul mare dell’Africa Centrale alla Tanzania. Le condizioni per l’indennizzo delle famiglie sfollate sono al centro delle loro critiche. Le ONG denunciano l’insufficiente compensazione e la pressione sulle popolazioni espropriate. L’ONG ritiene che l’indennizzo pagato da Total e dai suoi subappaltatori non sia in grado di garantire “il diritto ad un adeguato tenore di vita delle comunità colpite”.
  • Assicurazione prestiti: verso una più facile conversione dei contratti
Una proposta di legge è intesa a facilitare l’attuazione del diritto a una modifica annuale dell’assicurazione del mutuatario. Secondo il senatore che porta il testo, gli assicurati avrebbero ancora difficoltà a farla valere con le banche. Le banche, infatti, con i contratti interni offerti contestualmente all’offerta di credito, deterrebbero ancora l’87% della quota di mercato nei confronti degli assicuratori cosiddetti “alternativi”. Il testo adottato mercoledì dal Senato propone di sancire per legge la data anniversario della firma dell’offerta di prestito, già raccomandata dal Comitato consultivo del settore finanziario in un parere del novembre 2018. Ma dà anche all’assicurato la scelta di prendere “qualsiasi altra data di scadenza prevista nel contratto”. La proposta di legge mira inoltre ad introdurre l’obbligo annuale di informare il cliente del suo diritto di recesso.