Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

logoitalia oggi7

 

 

Ampliamento della platea dei destinatari degli obblighi antiriciclaggio; nuova regolamentazione sull’accesso alle informazioni sui titolari effettivi; previsione dell’obbligo, per gli organismi di autoregolamentazione (ordini professionali in primis), di predisporre una relazione annuale. Sono alcune delle novità previste dal decreto legislativo approvato dal Consiglio dei ministri il 3 ottobre 2019, con il quale l’Italia recepisce la quinta direttiva antiriciclaggio (direttiva Ue n. 2018/843).
La condotta avventata del pedone esclude ogni responsabilità del conducente. Con sentenza n. 25027 resa in data 8/10/2019 dalla III sezione, la Corte di cassazione torna a escludere la responsabilità del conducente di un veicolo, allorquando il pedone abbia tenuto una condotta imprevedibile e anormale «sicché l’automobilista si sia trovato nell’oggettiva impossibilità di avvistarlo e comunque di osservarne tempestivamente i movimenti» e conferma le decisioni rese, sia dal giudice di primo grado, che dalla Corte d’appello.
I giudici di merito avevano respinto, nel doppio grado di giudizio, la richiesta di risarcimento danni avanzata dagli eredi di un pedone, che, mentre attraversava una strada a scorrimento veloce, veniva investito e perdeva la vita.

Repubblica_logo

  • Alla guida ubriaco. Esce di strada e fa due vittime
Tornavano da una serata in discoteca, quando l’auto è uscita fuori strada e si è schiantata contro un albero, prendendo fuoco: due ragazzi sono morti sul colpo, mentre il conducente e altri due minorenni sono adesso ricoverati in gravi condizioni al Policlinico di Palermo. Ieri pomeriggio per il ventenne Rosario Musso che era alla guida della Bmw serie 1 è scattato l’arresto per omicidio stradale: è risultato positivo all’alcol test, due volte oltre i limiti consentiti, e anche alla cannabis. L’incidente è avvenuto intorno alle quattro del mattino all’ingresso di Belmonte Mezzagno, a pochi chilometri da Palermo.
  • Investito e ucciso caccia al pirata della strada
Potrebbe averlo investito un pirata della strada alla guida di un’auto o di un furgone: è la causa più probabile della morte di Gaetano Banfi, 22 anni, comasco, giardiniere, trovato ieri mattina lungo via Clemente XIII, una strada poco illuminata alla periferia della città. Il giovane sarebbe stato travolto mentre camminava a piedi a bordo strada, il guidatore si è allontanato senza prestargli soccorso. La tipologia delle ferite fa pensare però all’urto con un grosso veicolo: la polizia sta vagliando le immagini delle telecamere funzionanti in zona per trovare qualche traccia dell’omicida stradale.

aflogo_mini

 

Dopo il boom iniziale ora sui fondi dedicati alle Pmi prevalgono i riscatti. Così gli operatori negoziano la cancellazione della riforma d’inizio anno.
Il boom che i Pir avevano avuto due anni fa era stato salutato come una novità positiva: da una parte finalmente uno strumento dedicato al finanziamento di imprese Italiane piccole e medie; dall’altro i risparmiatori comuni avevano cominciato a investire – grazie anche a un beneficio fiscale, la detassazione delle plusvalenze nel caso in cui li detengano per almeno 5 anni – anche nell’economia reale, aiutando il sistema produttivo italiano.
Un anno dopo la scomparsa dal listino di Piazza Affari della loro compagnia, la Vittoria Assicurazioni, la famiglia torinese degli Acutis si ritrova affiancata da una pattuglia di soci ancora prestigiosi, molti dei quali hanno deciso di rimanere nel capitale e di non aderire all’Offerta pubblica di acquisto e scambio (Opas) conclusasi all’inizio dello scorso settembre. E ora, con il patron Carlo Acutls giunto a 81 anni d’età, la famiglia ha deciso dl fare un passaggio importante come la scelta un manager esterno come amministratore delegato di Yafa, la cassaforte che sta al vertice del gruppo.
Dispositvi indossabili per monitorare i parametri vitali, assistenti virtuali per velocizzare le diagnosi del pazienti, connessioni 5G per gestire gli interventi chirurgici da remoto, soluzioni di Intelligenza artificiale per snellire le file al pronto soccorso e stampanti 3D per formare i medici del futuro. La rivoluzione digitale sta pian piano travolgendo anche la sanità. E per un settore che vive di equilibri difficili tra costi, efficienza, valore, sostenibilità e soprattutto vite umane non è proprio una rivoluzione semplice da governare. Invecchiamento della popolazione, aumento delle malattie cronice sonoo due tra le cause più pressanti nello spingere il sistema ad adottare le nuove tecnologie. Queste tendenze non stanno solo spingendo verso l’alto la spesa sanitaria globale, ma stanno anche mettendo in luce l’errata allocazione di questa spesa. Secondo le stime dell’Ocse, circa il 20% della spesa sanitaria apporta infatti un contributo minimo o nullo al miglioramento della salute delle persone a causa dell’inappropriata allocazione delle risorse. Ed è proprio in questo contesto che entrano in gioco le tecnologie conte strumenti abilitanti di efficienza ed efficacia.

Il gruppo Bnp Paribas, per rafforzare la sua presenza nel mercato italiano del Wealth Management, apre la nuova Divisione Private Banking e Wealth Management, a Milano. A guidarla sarà Elena Goitini, proveniente da Unicredit, laureata alla Bocconi, con specializzazioni economico-finanziarie e di management e un’esperienza venticinquennale nel mondo finanziario internazionale. Il gruppo francese punta ad offrire un servizio modulare per rispondere alle diverse esigenze della clientela, dai millennial ai senior.
Lanciata oltre vent’anni fa sul mercato italiano la banca assicurazione ha faticato ad affermarsi in Italia. Ma oggi la bancassurance vive in Ialia una nuova primavera. Per ragioni industriali e per un mutato atteggiamento della clientela, sempre più conscia del fatto che non si può essere parte della settima economia del pianeta e avere tassi di coperture assicurative da terzo mondo. Marco Di Giuda (Crédit Agricole): più welfare e garanzie anche per gli over 65

  • La polizza? Va bene anche di altri istituti
«La banca A mi applica uno spread più caro della banca B. Quindi vado avanti, nella pratica di mutuo, con la banca B». Questa è una delle più frequenti affermazioni che può capitare di ascoltare da amici e parenti alle prese con la stipula di un prestito ipotecario per l’acquisto o la ristrutturazione di una casa. Ed è, ahinoi, uno dei primi errori che vengono commessi dal “mutuatario pigro”, quello che non si informa a dovere prima di firmare quello che statisticamente per la maggior parte degli italiani è il contratto finanziario più importante, in termini di durata e importo, della vita. Lo spread, infatti, è certamente una voce importante, ma non l’unica, nella determinazione del costo complessivo dell’“operazione mutuo”. I costi accessori spesso fanno la differenza ed è questo il motivo per cui il Tan (Tasso annuo nominale, quello che comprende gli interessi da pagare, calcolati sommando allo spread il tasso interbancario di riferimento, Euribor per i mutui variabili ed Eurirs per i mutui a tasso fisso) è quasi sempre più basso del Taeg (Tasso annuo effettivo globale). Quest’ultimo, oltre agli interessi, ingloba anche tutti i costi accessori eventuali del finanziamento. Tra questi ci sono spese di istruttoria (la valutazione sulla solidità patrimoniale e reddituale dell’aspirante mutuatario), spese di perizia (valutazione dell’immobile), spese di incasso rata (un po’ paradossali, perché in questo caso la banca riceve una commissione per incassare le rate) fino ad arrivare a quelle più spinose di tutte: le polizze assicurative.

La preoccupazione sul futuro dei fondi in euro sta acquistando crescendo tra gli assicuratori. A fine settembre Generali France ha iniziato a dare il via libera, annunciando nelle nostre colonne che l’ingresso nei suoi fondi obbligazionari a capitale garantito sarà più restrittivo a partire dal 2020. Allianz ha seguito l’esempio rendendo più severe le condizioni di accesso a questi prodotti a partire dal 1° ottobre. Secondo “L’Agefi”, Aviva France ha preso la stessa decisione. Dal 16 settembre, l’accesso ai fondi in euro dell’assicuratore contrattuale Afer, la principale associazione francese di risparmio (755.000 membri), sarebbe soggetto a condizioni. L’assicuratore britannico richiederebbe un minimo del 30% di unit linked per i nuovi contratti superiori a 100.000 euro. Alla domanda, Aviva France non ha voluto commentare.