Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Dopo la prima Giornata dell’educazione assicurativa, organizzata ieri a Roma da Ivass e Forum Ania-Consumatori nell’ambito delle iniziative del Mese dell’educazione Finanziaria 2019, sta per aprirsi un altro appuntamento cruciale per il settore. Si tratta del primo Milano Festival delle assicurazioni, che si terrà a Milano, alla Fabbrica del vapore, dal 17 al 19 ottobre di MF-MilanoFinanza.  Una tre giorni, organizzata nella suggestiva sede della Fabbrica del vapore e con una scenografia di grande effetto curata dall’architetto Italo Rota, che affronterà  tutti i livelli del settore, da quello strettamente tecnico al ruolo delle compagnie e degli agenti, della tecnologia, ma  anche del punto di vista degli assicurandi o assicurati.
I prestiti delle banche alle imprese hanno rallentato ad agosto. Lo ha reso noto la Banca d’Italia nel bollettino Banche e moneta: serie nazionali. In agosto i prestiti al settore privato, corretti per tener conto delle cartolarizzazioni e degli altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari, sono cresciuti dello 0,6% sui dodici mesi (0,7% in luglio).
I prestiti alle famiglie hanno lievemente decelerato, al 2,4% dal 2,5% del mese precedente, ma quelli alle società non finanziarie sono diminuiti dello 0,7% (-0,5 nel mese precedente).
La famiglia Gavio cresce in Mediobanca  e Del Vecchio alza il tiro sul vertice dell’istituto. A tre settimane dal blitz, Leonardo  Del Vecchio ha infatti rotto il silenzio per mettere nel mirino il vertice di Mediobanca . «Mi aspetto un nuovo piano industriale che non basi i risultati di Mediobanca  solo su Generali  e Compass, ma progetti un futuro da banca di investimenti», ha dichiarato a Radiocor il presidente esecutivo di EssilorLuxottica  che detiene ufficialmente il 6,94% della merchant milanese, anche se fonti di mercato lo accreditano vicino al 10%. L’istituto, ha incalzato Del Vecchio, «deve sommare agli utili oggi generati da Compass e Generali  altre fonti di reddito per soddisfare tutti gli azionisti». Parole che cominciano ad alzare il velo sulle intenzioni dell’imprenditore e, implicitamente, mettono nel mirino l’attuale gruppo dirigente a partire dal presidente Renato Pagliaro e dal ceo Alberto Nagel.
Compagnie, autorità di controllo e governo sono pronti a fare fronte comune per colmare il divario che separa l’Italia dagli altri Paesi europei in termini di coperture danni, spingendo sul pedale della formazione e dell’educazione assicurativa. I numeri del gap sono evidenti: in Italia il rapporto tra premi danni (auto esclusa) e prodotto interno lordo è circa la metà rispetto a Francia e Spagna. Una situazione che rende le famiglie e le imprese italiane più fragile davanti ad eventuali imprevisti mentre i rischi continuano ad aumentare: da quello idrogeologico, particolarmente alto nella Penisola, a quelli legati all’invecchiamento della popolazione, passando per i nuovi cyber risk. L’occasione per fare il punto e coordinare l’azione è stata l’apertura della prima Giornata dell’educazione assicurativa, organizzata ieri a Roma da Ivass e Forum Ania-Consumatori nell’ambito delle iniziative del Mese dell’educazione Finanziaria 2019 che ha visto la partecipazione di Anna Maria Lusardi, direttore del comitato Edufin, per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria.
L’Eurogruppo ieri ha espresso l’appoggio alla candidatura di Fabio Panetta, attualmente direttore generale della Banca d’Italia e presidente dell’Ivass, a membro del Comitato esecutivo della Bce, succedendo a Benoit Coeuré, il cui mandato scade alla fine dell’anno. Attraverso ulteriori passaggi tra pareri e decisioni (Ecofin, Parlamento europeo, Direttivo della stessa Bce e, infine, il Consiglio europeo) la designazione si tradurrà definitivamente in nomina e Panetta inizierà il nuovo prestigioso lavoro a Francoforte, che rappresenta un molto ambito riconoscimento, a partire da gennaio 2020. Avevamo previsto su queste colonne che il procedimento di nomina sarebbe scorso regolarmente, nonostante che alcuni componenti l’Europarlamento abbiano chiesto il rispetto, nell’Esecutivo, degli equilibri di genere, cosa che dovrebbe essere puntualmente soddisfatta, a meno che non vi siano inattesi mutamenti, con la designazione di una delle due alte esponenti tedesche in predicato, più probabilmente da Claudia Buch, vicepresidente della Bundesbank.
Il Movimento 5 Stelle torna alla carica sulla riforma dell’Rc Auto lanciando due proposte destinate a fare rumore nel settore: una pagella alle compagnie che consenta ai clienti di conoscere le assicurazioni più virtuose e la creazione di una polizza base, che offra la garanzia minima richiesta dalla legge, e che faciliti il confronto tra le tante offerte sul mercato. Per ora è solo una proposta lanciata su Rousseau, la piattaforma internet del Movimento 5 Stelle e si attende la chiusura della discussione fissata per il 2 dicembre ma è probabile che le idee, avanzate dalla deputata M5S, Maria Soave Alemanno, si trasformino in un disegno di legge. La bozza è composta in particolare da tre articoli e al primo posto viene lanciata appunto l’idea di un voto da assegnare alle compagnie, come Tripadvisor per i viaggi e i ristoranti.

Banca Generali ha registrato in settembre una raccolta netta di 309 milioni di euro, per un totale di 3,8 miliardi da inizio anno. La società ha precisato che il dato mensile è particolarmente positivo, alla luce della stagionalità e delle imposte pagate nel periodo dalla clientela per 109,6 milioni. La discesa dei rendimenti nel periodo estivo ha influito sulla composizione della raccolta netta: si è verificata una generalizzata presa di profitto sui governativi europei, che si è riflessa nella dinamica dell’amministrato con il deflusso dai conti di deposito titoli. Al tempo stesso si sono rafforzati i flussi verso i prodotti di risparmio gestito e assicurativo.
L’Eurogruppo, riunito a Lussemburgo, ha appoggiato la candidatura di Fabio Panetta, direttore generale della Banca d’Italia, come nuovo membro del comitato esecutivo della Bce. La raccomandazione al Consiglio europeo dovrebbe essere formalmente adottata oggi dall’Ecofin. Il Consiglio europeo consulterà quindi il parlamento Ue e il direttivo dell’Eurotower per adottare la decisione definitiva prima della fine dell’anno. Panetta sostituirà nel comitato esecutivo il francese Benoit Coeuré, il cui mandato non rinnovabile di otto anni scadrà a fine dicembre.
  • Disabilità, in arrivo 573,2 mln
In arrivo il piano nazionale per la non autosufficienza, che avrà durata triennale 2019/2021 e che prevede già per l’anno in corso il riparto di un fondo di 573,2 mln di euro. Il piano è stato illustrato ieri dal ministro del lavoro, Nunzia Catalfo, alle parti sociali e alle organizzazioni del Terzo settore, alla presenza degli assessori competenti delle regioni e dei comuni, oltre a rappresentanti del ministero della salute. «Il piano consentirà alle regioni di dare continuità agli interventi assistenziali per le persone in condizioni di non autosufficienza», ha spiegato l’assessore della Regione Molise, Luigi Mazzuto, coordinatore della Commissione politiche sociali della Conferenza delle Regioni. «Il Fondo per la non autosufficienza 2019», ha aggiunto, «registra un incremento di circa 120 mln di euro e come per lo scorso anno almeno la metà delle risorse dovrà essere impiegata per i disabili gravissimi. Con una importante novità: la regione, per evitare qualsiasi interruzione dei servizi, può chiedere al ministero il 50% delle risorse anche in attesa del perfezionamento del Piano regionale».

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  • Gli italiani si sono abituati all’insicurezza del lavoro
I timori, intorno al lavoro e all’economia, in Italia, persistono, come emerge nel sondaggio di Demos per Coop. Quasi 6 italiani su 10 ritengono che ai giovani convenga andarsene all’estero. Come stanno già facendo da anni. Perché avranno pensioni molto “povere”. E perché, per i giovani, “emigrare” fornisce l’unica speranza di fare carriera. Di trovare un lavoro adeguato alle loro aspettative. In generale, quasi metà della popolazione considera “inutile fare progetti per sé e la propria famiglia”, vista l’incertezza futura. Poco più di un terzo si dice soddisfatto delle opportunità di lavoro. Ancor meno delle prospettive economiche. In Italia. Nel prossimo futuro, d’altronde, metà della popolazione intervistata pensa che la situazione lavorativa personale non cambierà. Mentre il 18% crede che potrebbe perfino peggiorare. Agli occhi di gran parte della popolazione, d’altronde, la nostra società è sempre più “spezzata”. Infatti, oltre 7 italiani su 10 (fra quelli intervistati da Demos) pensano che le disuguaglianze siano aumentate. L’incertezza verso il futuro, negli ultimi due anni, si è ridotta sensibilmente. Oggi coinvolge il 47% della popolazione (intervistata). Una componente elevata. Ma molto meno di due anni fa, quando pervadeva quasi i due terzi dei cittadini.  Siamo divenuti dei “professionisti dell’incertezza”. Così l’abbiamo “normalizzata”. Anche perché il sentimento sociale, per tradizione, poggia su basi solide e stabili. Anzitutto, sulla famiglia. Quasi due terzi degli italiani, infatti, si dice soddisfatto della situazione economica della propria famiglia. E quasi 9 su 10 affermano che, nei prossimi anni, rimarrà stabile, oppure migliorerà.
  • Mediobanca, Del Vecchio apre i giochi: più banca d’affari
L’azionista Leonardo Del Vecchio manda un avviso al management di Mediobanca, alle prese con il piano strategico che presenterà il 12 novembre. «Mi aspetto un nuovo piano industriale che non basi i risultati solo su Generali e Compass, ma progetti un futuro da banca di investimenti, capace di giocare un ruolo da leader in Italia e in Europa e che possa così dare soddisfazione a tutti gli azionisti, Delfin inclusa». La dichiarazione è stata affidata all’agenzia Radiocor. È la prima volta che il magnate dell’occhialeria dice la sua sulla gestione della banca d’affari. Il ragionamento sviluppato da Del Vecchio, stando a fonti informate, è il seguente. Mediobanca, che nel bilancio al 30 giugno registra 860 milioni di utile netto, deve quasi tutto ai profitti che salgono dalla partecipata Generali (apporto per linea, di 320 milioni) e di Compass nel credito al consumo (336 milioni). Due attività che Del Vecchio considera da holding, esterne rispetto alla funzione di banca di investimento. Ma la sparata rischia di cadere nel vuoto. Da anni infatti le principali banche d’affari europee – con attivi e potenze di fuoco ben superiori – hanno disarmato rischi e costi nel ramo banca di investimento, il più esposto alla volatilità dei mercati. Così hanno fatto Ubs, Credit Suisse, Deutsche Bank.

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  • Sara muore in moto. Alla guida il fidanzato che aveva bevuto
È ferito, si rialza a fatica. A pochi metri da lui, stesa a terra, c’è la sua fidanzata. Non si muove, non respira. I soccorritori provano a rianimarla ma lei non si risveglia più. «Ho perso il controllo della moto», dice lui ai carabinieri prima di essere accompagnato al pronto soccorso, dove i medici gli fanno un esame ematico e scoprono che aveva bevuto. T.M., 26enne di Jesolo, in provincia di Venezia, lunedì sera si è messo alla guida della sua moto per tornare verso casa insieme alla compagna, la 29enne Sara Guernier. Lui aveva un tasso alcolemico di un grammo per litro di sangue, il doppio di quello consentito: adesso è all’ospedale, se l’è cavata con una leggera frattura e tra qualche giorno sarà dimesso. Sara, invece, nell’appartamento in cui convivevano, non tornerà più. Oggi sarà eseguita l’autopsia, su disposizione della procura di Venezia che ha indagato il giovane per omicidio stradale con l’aggravante della guida in stato di ebbrezza in orario notturno. L’incidente, infatti, è avvenuto poco dopo le 23. La coppia stava tornando dopo una serata trascorsa alla Fiera del Rosario di San Donà di Piave.
  • Uccise con l’auto. Gli tolgono la patente a vita
Il Tribunale di Milano ha condannato il carabiniere 56enne Federico Novello, all’epoca distaccato al ministero dell’Interno, all’«ergastolo» a vita della patente. Non potrà mai più guidare in vita sua, anche se adesso presenterà un immediato ricorso. Il 19 novembre di due anni fa, Novello era al volante di una Fiat Punto, di proprietà dello stesso dicastero; secondo quanto ricostruito dall’accusa, effettuò una manovra irregolare che obbligò il 32enne Nicolò Luckenbach, videomaker che era a bordo del suo scooter, a una brusca manovra. Manovra che gli fece perdere il controllo del mezzo. Nicolò cadde a terra e nella caduta il serbatoio dello scooter lo colpì alla pancia provocando ferite letali. Inutili le cure dei soccorritori e l’immediato trasferimento all’ospedale Policlinico. L’incidente avvenne nella periferia sud di Milano. Il legale della famiglia Luckenbach, Domenico Musicco, dice che «questo caso fa scuola, anche se i suoi cari non potranno mai più riabbracciare Nicolò». Da allora, Novello «nemmeno ci ha chiesto scusa», ha riferito all’uscita dall’aula il papà del 32enne, un personaggio conosciuto in città, molto attivo anche come musicista, e tecnico audio e video, appassionati di piccoli e viaggi, amato dagli amici. I rilievi furono eseguiti dalla polizia locale, che rimarcò le responsabilità del carabiniere, con quell’azione, al volante, che «non era autorizzata dal codice della strada».
  • Mediobanca, la spinta di Del Vecchio
Tre settimane dopo l’ingresso a sorpresa nel capitale di Mediobanca, di cui è diventato il terzo socio con il 6,94%, e un mese dalla presentazione del piano industriale da parte del ceo Alberto Nagel, ieri Leonardo Del Vecchio ha fatto sapere come la pensa: «Mi aspetto un nuovo piano che non basi i risultati solo su Generali e Compass, ma progetti un futuro da banca di investimenti», ha dichiarato il numero uno di Luxottica ieri all’agenzia Radiocor, «una banca capace di giocare un ruolo da leader in Italia e in Europa e che possa così dare soddisfazione a tutti gli azionisti, Delfin inclusa». Del Vecchio entra dunque nel merito della gestione, e le sue parole suonano come una critica non troppo velata alla gestione Nagel , con il quale si è consumata l’anno scorso una rottura circa la sistemazione dell’Istituto oncologico europeo (Ieo) di Milano. Di certo il patron di Luxottica — della cui fusione con la francese Essilor Mediobanca è stata advisor — ha messo le mani avanti rispetto ai prossimi appuntamenti della banca: il 24 ottobre Nagel presenta i conti del primo trimestre 2019-2020; il 28 si terrà l’assemblea sul bilancio e il 12 novembre il piano industriale, che — secondo indiscrezioni — potrebbe non prevedere più la riduzione dell’attuale quota del 13% in Generali. Proprio la risistemazione di Generali — di cui Del Vecchio è socio con il 5% — potrebbe essere uno degli obiettivi di Delfin, anche se fonti vicine alla società «smentiscono che Delfin abbia allo studio un’ipotesi di scissione di Generali da Mediobanca» per distribuire le azioni ai soci di Piazzetta Cuccia, che pure è circolata nei giorni scorsi.

  • Del Vecchio vuole Mediobanca meno dipendente da Generali
Leonardo Del Vecchio chiede per Mediobanca un futuro da banca di investimenti più internazionale e meno “dipendente” da Compass e Generali, pur precisando che non ha mai immaginato la scissione del Leone da Piazzetta Cuccia. A distanza di meno di un mese dall’ingresso nell’azionariato della banca con una quota del 7% del capitale e in vista della presentazione del nuovo piano industriale che sarà illustrato dal ceo Alberto Nagel il prossimo 12 novembre, l’imprenditore di Agordo interviene così per la prima volta nel «merito» dell’investimento nella banca milanese. Del Vecchio, come riferito da Radiocor-Il Sole 24 Ore, sposa l’idea di «un nuovo piano industriale che non basi i risultati di Mediobanca solo su Generali e Compass, ma progetti un futuro da banca di investimenti». Insomma, «una banca capace di giocare un ruolo da leader in Italia e in Europa e che possa così dare soddisfazione a tutti gli azionisti, Delfin inclusa», ha dichiarato. La presa di posizione di Del Vecchio, letta al contrario, sembra dunque sollevare criticità sull’attuale «sistema Mediobanca» così come costruito da Nagel negli ultimi anni. Tanto più che il piano in agenda a novembre, secondo le attese, sarà all’insegna della continuità.
  • Caltagirone gioca solo su Trieste L’obiettivo: un Leone più europeo
Lo scorso 20 settembre il titolo Mediobanca ha letteralmente strappato a Piazza Affari, al punto che, nel corso della seduta, era arrivato a superare i 10 euro, salvo poi fermarsi 9,972 euro, in progresso del 2,8%. Il balzo era stato accompagnato da volumi decisamente rilevanti, oltre 11,4 milioni di pezzi, quasi tre volte la media giornaliera. Il boom aveva ovviamente attirato l’attenzione di investitori e operatori che si erano immediatamente interrogati su chi potesse aver movimentato l’1,3% di Piazzetta Cuccia. In quelle ore si era così sparsa la voce che dietro quell’improvvisa fiammata, nei giorni caldi dell’ascesa di Leonardo Del Vecchio nel capitale di Mediobanca, potesse esserci Francesco Gaetano Caltagirone, già socio delle Generali, della quale la banca è primo socio con il 13%, e da tempo accostato all’imprenditore di Agordo perché in sintonia su diverse battaglie condotte a Trieste. A quanto risulta, tuttavia, Caltagirone, ad oggi non ha acquistato alcun titolo della banca d’affari. Non l’avrebbe fatto perché, oltre a rivendicare il ruolo di primo azionista privato del Leone, sarebbe concentrato esclusivamente sulla compagnia assicurativa. È lì che ha investito una cifra rilevante del suo capitale: detiene il 5% circa, una quota che in Borsa vale più o meno 1,4 miliardi di euro. Comprensibile, dunque, che la sua attenzione sia focalizzata sul gruppo assicurativo. Con un obiettivo, peraltro, ben preciso. Ossia quello di fare in modo che le Generali siano messe nella condizione migliore per poter crescere in Europa.
  • Polizze? Qui ci vuole più educazione
Per la prima volta, con una giornata dedicata, si puntano i riflettori sulla scarsa conoscenza dei rischi e delle coperture e sulla sottoassicurazione. Il peso delle polizze di protezione (Rc auto esclusa) in Italia è pari a meno della metà rispetto alla media europea. Il gap potrebbe essere colmato proprio da una maggiore diffusione di cultura assicurativa. «la scarsa conoscenza dei prodotti assicurativi, per loro natura non semplici, ha come conseguenza una bassa partecipazione al mercato assicurativo», ha affermato Fabio Panetta, presidente Ivass, Authority che sta implementando le iniziative divulgative tra le quali un test interattivo per mettere alla prova la propria alfabetizzazione assicurativa.
  • Banca Generali. Raccolta settembre a 309 milioni di euro
Banca Generali ha registrato a settembre una raccolta netta di 309 milioni di euro, sostanzialmente stabile rispetto a un anno fa (310 milioni), portando il totale da inizio anno a 3,7 miliardi (4,1 miliardi). Il dato mensile è positivo alla nonostante la stagionalità e le imposte pagate nel periodo dalla clientela, pari a 109,6 milioni.
  • Azimut. Masse amministrate a 57,4 miliardi di euro
Azimut ha registrato nel mese di settembre 2019 una raccolta netta positiva per 305 milioni, raggiungendo così 3,7 miliardi da inizio anno.
Ad agosto il gruppo aveva registrato una raccolta netta positiva per circa 189 milioni di euro. Quanto a settembre, il totale delle masse comprensive del risparmio amministrato si attesta a 57,4 miliardi, di cui 44,6 miliardi fanno riferimento alle masse gestite
  • Via libera dall’Eurogruppo a Panetta per il board Bce
Riuniti in Lussemburgo, i ministri delle Finanze della zona euro hanno dato ieri il loro assenso alla nomina dell’italiano Fabio Panetta a membro del comitato esecutivo della Banca centrale europea in sostituzione del francese Benoît Cœuré che lascerà l’istituto monetario il 31 dicembre. A tarda sera, i ministri stavano ancora discutendo del progetto di bilancio dell’unione monetaria, con la speranza (non la certezza) di trovare un accordo finale. Il banchiere centrale italiano è attualmente direttore generale della Banca d’Italia. La sua presenza permetterà all’Italia di rimanere presente nel comitato esecutivo anche dopo la partenza del presidente Mario Draghi, a fine mese. Fabio Panetta, 60 anni, entrerà in carica il 1° gennaio. Un accordo informale, che ha permesso al candidato italiano di correre senza oppositori, prevede che i maggiori Paesi dell’unione monetaria abbiano sempre o quasi sempre una propria presenza nel comitato esecutivo.