Calano al minimo le persone preoccupate della pensione, ma si avverte il rischio di una nuova crisi Ancora prevalente la preferenza per la liquidità. Oggi la 95esima Giornata mondiale del risparmio
di Anna Messia

Torna l’ottimismo tra gli italiani, almeno per quanto riguardo la propria situazione personale e il merito sembra essere del reddito di cittadinanza e soprattutto di quota 100. Il dato emerge dai risultati dell’indagine Ipsos presentata ieri, come di consueto, alla vigilia della Giornata Mondiale del Risparmio, giunta alla 95ª edizione, che si terrà oggi alla presenza del presidente Acri, Francesco Profumo, del presidente Abi, Antonio Patuelli, del governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco e del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri. Dal sondaggio commissionato a Ipsos, che da 19 anni fotografa la propensione degli italiani verso il risparmio e verso l’Europa, viene fuori che quest’anno la soddisfazione degli italiani riguardo la propria situazione economica attuale è la più alta da quando è partita l’indagine dell’Istituto presieduto da Nando Pagnoncelli: il 59% degli intervistati si dice molto o abbastanza soddisfatto della propria situazione economica, contro il 41% delle persone poco o per niente soddisfatti. Un dato cresciuto di 4 punti rispetto al 2018 e per trovare una percentuale di soddisfazione più elevata di quella registrata quest’anno bisogna tornare al 2001, prima dell’entrata dell’euro, quando il tasso di gradimento era pari al 65%. Migliora anche la capacità di risparmio degli italiani (il 42% delle famiglie riesce a risparmiare).
Le percentuali di risparmio delle famiglie sono ancora ben lontane dai numeri del periodo 2006-2009 e, anche se in Ipsos-Acri non hanno fatto un collegamento diretto, c’è un altro dato evidente che emerge dall’indagine e che fa cadere l’attenzione in particolare sul provvedimento quota 100 che ha anticipato i pensionamenti. Mai come quest’anno gli italiani si sono detti tranquilli pensando al proprio pensionamento (il 36% contro il 27% del 2018) con i preoccupati ridotti al minimo, il 64% rispetto ai 72% di un anno prima. La sensazione è che gli italiani si sentono più ottimisti «perché c’è qualcuno che ha iniziato ad affrontare i nodi di questo Paese, osservano da Ipsos, ma le preoccupazioni non sono certo scomparse, soprattutto nel medio termine. Gli italiani vivono la contraddizione di un Paese non ancora uscito dalla crisi precedente (83%) e avvertono in rischio di una nuova crisi (39%). Per la prima volta il sondaggio di quest’anno ha poi acceso un faro sul tema sostesnibilità, argomento che sarà al centro della giornata del Risparmio di oggi, ed è emerso che il 71% degli intervistati ha sentito parlare di sostenibilità e il 74% pensa che le aziende dovrebbero tenere conto anche delle conseguenze su società e ambiente e non solo del profitto. Ma solo il 16% degli intervistati è stato in grado di indicare almeno uno dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibili indicati dall’Onu nell’agenda al 2030. Inoltre l’attenzione verso la questione sostenibilità scema quando si parla di investimenti: il 49% degli italiani non accetterebbe alcun sacrificio in termini di rischio o rendimento per investire in aziende attente alla sostenibilità mentre resta prevalente la predilezione per la liquidità (63%). Continua costantemente a crescere la percentuale di italiani che hanno un contro corrente arrivata all’85% (rispetto all’81% del 2018 e al 76% del 2002, grazie all’offerta di strumenti sempre più flessibili ed economici. (riproduzione riservata)

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