Il mix a favore della gestione separata rispetto all’azionario premia il controllo del rischio, con un occhio alla flessibilità

di Fausto Tenini e Alessandro Lazzari * (Assinews)

Itas Gestione Dinamica è una assicurazione a vita intera a premio unico, con capitale collegato in parte ad una gestione separata per dare stabilità e in parte investito in fondi interni. Il contratto prevede il pagamento di un premio unico (minimo 5 mila euro e massimo 300 mila euro all’atto del perfezionamento, con eventuali aggiunte che non potranno superare l’importo di 100 mila euro. I premi versati, come sempre al netto dei costi, verranno investiti sia nella gestione separata Formula Fondo sia nella linea di investimento Azionario Euro, per la combinazione prescelta, dove quest’ultimo elemento costituisce il plus in termini di rendimenti attesi e di rischiosità aggiuntiva. In funzione del periodo obiettivo scelto, che oscilla tra i 10 e i 20 anni, la parte del premio unico investita nella gestione separata può variare: si attesta al 62% se il periodo obiettivo è pari a 10 anni, scendendo fino al 49% se il periodo obiettivo è di 20 anni, mentre la restante quota è investita nel fondo interno Azionario Euro. La prestazione in caso di vita dell’assicurato è pari alla somma del valore nella parte investita nella gestione separata e del valore investito nel fondo interno, al netto di eventuali riscatti parziali. Mentre in caso di decesso dell’assicurato nel corso della durata contrattuale la società liquiderà ai beneficiari un importo pari alla somma del valore nella gestione separata rivalutato e del numero di quote del fondo interno alla data del decesso aumentato dello 0,2%. Tra le opzioni contrattuali si segnala che il cliente, dopo 12 mesi dalla decorrenza del contratto, potrà richiedere riscatti parziali (a condizione che l’importo riscattato non sia inferiore a 500 euro e che il capitale residuo superi i 5 mila euro ) o totali. E’ prevista la garanzia sul capitale solo per la parte investita nella gestione separata, per decesso o riscatto dopo periodo obiettivo. Ma è anche disponibile l’opzione “incremento protetto”: prevede che in occasione di ogni riallocazione automatica, se il valore del contratto risulterà superiore almeno del 10% rispetto al capitale obiettivo (il capitale assicurato investito nella gestione separata per ottenere una prestazione, a partire dalla data obiettivo, pari al premio netto versato), la società andrà ad incrementare automaticamente il capitale obiettivo parificando il suo valore a quello del contratto. Di conseguenza verrà effettuata una nuova scomposizione dei premi da investire nella gestione separata e nel fondo interno. Nella combinazione qui presa in esame si considera un capitale obiettivo pari all’80%, ovvero il 20% dei premi investiti nel fondo interno e il resto nella gestione separata. In merito al motore finanziario della polizza, la linea d’investimento Azionario Euro punta ovviamente ad azioni non soggette al rischio di cambio, sia direttamente che attraverso l’acquisto di quote di altri fondi, ed ha un periodo di detenzione raccomandato pari a 10 anni. La gestione separata Formula Fondo ha restituito nel 2018 il 4,13% al lordo dei costi utilizzando la metodologia tradizionale, valore che scende al 3,17% lordo applicando il meccanismo del fondo utili cioè attribuendo al rendimento dell’anno solo una quota parte delle plusvalenze del fondo utili, utilizzabili a beneficio dei rendimenti di più anni. Il Kid evidenzia per l’intero pacchetto assicurativo valori sobri di rendimento atteso, proprio per la preponderanza del capitale investito nella gestione separata rispetto alla componente più volatile. Sui 10 anni di orizzonte temporale suggerito, nel peggiore dei casi il cliente si vedrà erodere il capitale dell’1,28% medio annuo, dove tale dinamica è chiaramente imputabile all’eventuale deprezzamento delle azioni. Mentre lo scenario moderatamente favorevole esprime un guadagno medio annuo del 2,22%, al netto dei costi, che può salite al 3,81% se le condizioni di mercato volgessero al meglio. Il costo si attesta al 2,15% annuo al decimo anno, mentre è da evitare l’uscita dopo pochi anni dalla sottoscrizione (sul primo anno l’impatto negativo sarebbe del 6,17%). (riproduzione riservata)

 

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