In campo quattro iniziative per aumentare la presenza nell’economia reale. Entra nell’immobiliare con una divisione di Azimut Libera Impresa sgr affidata a Cornetti, ex Prelios sgr. Al via anche il fondo Italia 500 e la partnership con la piattaforma B2B Gellify
di Claudia Cervini (MF-DowJones)

Il gruppo Azimut si rafforza negli investimenti alternativi. Dopo il lancio di una piattaforma ad hoc per investire almeno 10 miliardi di euro in economia reale nei prossimi 5 anni, il gruppo mette in campo quattro iniziative. Ha così deciso di entrare nel settore immobiliare e infrastrutture con la nuova divisione di Azimut Libera Impresa sgr guidata da Andrea Cornetti, ex general manager di Prelios sgr, che diventa ad con deleghe sul business real estate e infrastrutture. La notizia è giunta nel corso dell’evento di inaugurazione di Ali Expo, due giorni dedicati a investimenti ed economia reale che Azimut organizza alla Fiera di Milano Rho e dove sono attese 10 mila presenze tra investitori, professionisti, imprenditori.
Una seconda iniziativa dedicata al segmento degli alternative asset è il nuovo fondo Italia 500, realizzato in collaborazione con P101, dedicato all’investimento in startup e pmi innovative, al momento in fase autorizzativa. Si tratta di un fondo comune di investimento alternativo chiuso non riservato, 40 milioni di target di raccolta, durata 10 anni e un importo minimo di sottoscrizione di 5 mila euro. Le aziende target sono startup con un fatturato sino a 5 milioni di euro e pmi con sede prevalentemente in Italia, operanti su tecnologie, prodotti o servizi riferibili ai settori industriali e digitali, con un fatturato compreso tra 5 e 50 milioni.
Sempre nel campo del venture capital Azimut ha siglato una partnership con la piattaforma di innovazione B2B Gellify: il gruppo del risparmio gestito ha partecipato in qualità di lead investor a un round di finanziamento di 15 milioni nella società fondata da Fabio Nalucci che seleziona, investe e fa crescere start up innovative nel settore digitale e le connette con aziende consolidate in ottica di open innovation. Azimut e Gellify esploreranno la creazione di un fondo comune di investimento alternativo di tipo chiuso riservato alla clientela professionale o hnwi. Investirà nel capitale di rischio di start-up «B2B Software as a Service» operanti prevalentemente in Industria 4.0, Artificial Intelligence, Internet of Things, Blockchain e Cyber Security, anche mediante il co-investimento del fondo medesimo con Gellify.
Prende poi il via un accordo con la fintech londinese Wiserfunding che, basandosi su un algoritmo proprietario, sta rivoluzionando il mondo della valutazione del rischio creditizio per le piccole e medie imprese. Il gruppo Azimut potrà così offrire un servizio che replica il processo delle agenzie di rating in maniera automatizzata in esclusiva alle aziende italiane.
Azimut da cinque anni è già presente nel mondo delle startup, con SiamoSoci e Mamacrowd, e nel venture capital in Italia attraverso la partnership con P101 sgr, ma intende rafforzare la sua presenza in questo ambito. «Trovo brillantissima l’iniziativa» di aprire il crowdfunding anche alle obbligazioni e ad altri strumenti di debito «perchè con la digitalizzazione si può mettere velocemente in contatto chi ha voglia di investire con chi ha bisogno di averli in prestito», spiega Pietro Giuliani, fondatore e presidente di Azimut , secondo cui gli investimenti alternativi sono un driver di crescita per il gruppo, che prosegue il suo percorso di sviluppo sia per linee interne sia esterne, ma con paletti precisi. «Dei 57 miliardi di euro che gestiamo, il 70% riguarda l’Italia». Il gruppo vuole «investire tra 10 e 20 miliardi nell’economia reale» nazionale. (riproduzione riservata)

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