Secondo i dati diffusi dal Bollettino Ivass, il premio medio per la garanzia r.c. auto, come rilevato dai contratti stipulati o rinnovati nel secondo trimestre del 2018, è pari a 411 (409 nel I trimestre) euro.

Il 50 per cento degli assicurati paga meno di 370 (369 nel I trimestre) euro, il 90 per cento degli assicurati meno di 634 (629 nel I trimestre) euro e solo il 10 per cento degli assicurati meno di 233 (233 nel I trimestre) euro.

Nell’Appendice statistica in allegato sono pubblicate le statistiche dei prezzi relative ai primi due trimestri del 2018.

Nell’ultimo anno la dinamica dei prezzi della copertura r.c. auto risulta stabile (al secondo trimestre 2018 la variazione su base annua è pari a −0,2 per cento), tuttavia le statistiche al secondo trimestre suggeriscono l’inizio di una fase di possibile ripresa dei prezzi: il lieve incremento su base trimestrale inverte infatti la dinamica stagionale dei prezzi che storicamente presenta un minimo nel secondo trimestre dell’anno.

La dispersione dei prezzi rispetto al valore medio è pari a 187 euro (deviazione standard) ovvero al 45,6% del prezzo medio (coefficiente di variazione).
Negli ultimi 12 mesi è proseguito il trend di aumento della dispersione dei prezzi iniziato nel 2016 (il coefficiente di variazione è aumentato su base annua di 0,6 punti percentuali): la maggiore eterogeneità dei prezzi ha interessato i contratti più costosi/rischiosi, situati nella coda destra della distribuzione (la differenza standardizzata tra il 9° decile e la mediana è aumentata su base annua dell’1,3 per cento), viceversa i prezzi dei contratti meno rischiosi tendono ad addensarsi (la differenza standardizzata tra la mediana e il 1° decile è diminuita su base annua dello 0,7 per cento).

Napoli e Prato sono le province più costose, con un premio medio superiore a 600 euro (rispettivamente 623 e 601 euro), le restanti province con prezzi di livello alto (superiori a 484 euro – 3° quartile della distribuzione nazionale) sono Caserta, Crotone, Firenze, Latina, Massa Carrara, Pisa, Pistoia, Reggio di Calabria e Vibo Valentia. Le provincie con i prezzi medi più contenuti, inferiori a 300 euro, sono Oristano e Aosta (rispettivamente con 295 e 296 euro).

Il differenziale del prezzo medio tra la provincia più costosa e quella più economica (figura 3) risulta stabile nell’ultimo anno (328 euro al secondo trimestre 2018).

La dinamica provinciale dei prezzi è stata debole nell’ultimo anno: i prezzi sono stabili in oltre 2/3 delle province, le variazioni massime sono dell’ordine del 2 per cento e si osservano ad Asti (in aumento), Crotone, Reggio di Calabria e Taranto (in diminuzione).

L’eterogeneità dei prezzi è ampiamente differenziata nel territorio, il coefficiente di variazione è compreso tra il 36,5 (Reggio di Calabria) e il 48,3 per cento (Milano). I prezzi tendono ad essere maggiormente differenziati nelle province del Nord-Ovest e nella capitale, di contro, risultano più omogenei nelle province meridionali.
La tendenza verso una maggiore differenziazione dei prezzi, iniziata nel 2016, riguarda, con intensità diverse, tutto il paese.

La dinamica annuale dei prezzi è eterogenea nel mercato con variazioni comprese tra il −8,2 per cento e il 4,9 per cento: 4 imprese mostrano aumenti superiori al 2 per cento (fino al 5 per cento) mentre 7 piccole esibiscono riduzioni del prezzo medio superiori al 2 per cento (fino a −8 per cento).

Come atteso le tre imprese grandi sono posizionate nella parte centrale della graduatoria; le 5 imprese medie si distribuiscono equamente tra aumenti e diminuzioni; le piccole imprese nell’ultimo anno mostrano in prevalenza variazioni in diminuzione (19 su 29).
La prevalente dinamica negativa dei prezzi nelle piccole imprese sembra delineare una competizione più vivace in questa porzione di mercato.

L’indagine IVASS contiene informazioni sulla presenza o meno nel contratto per la garanzia r.c. auto di clausole di riduzione del premio in presenza della cosiddetta “scatola nera”.

Il 20,1 per cento delle polizze stipulate nel secondo trimestre 2018 prevede una scatola nera con effetti di riduzione del premio.

La diffusione delle polizze telematiche è ampiamente diversificata nel territorio, dai valori minimi delle province del Nord-Est (ad esempio Bolzano con il 3 per cento, e Belluno e Trento con circa il 6 per cento di polizze telematiche) ai valori massimi delle province meridionali contraddistinte da sinistrosità e prezzi più elevati (a Caserta e Napoli, rispettivamente, il 60 e il 54 per cento delle polizze prevede la scatola nera).

Negli ultimi 12 mesi il trend delle nuove installazioni è decelerato in tutta la penisola, registrando un incremento di appena lo 0,5 per cento (lo scorso anno la crescita delle scatole nere era stata pari al 3,4 per cento). Caserta e Napoli si confermano le province con la maggiore penetrazione della scatola nera (rispettivamente con il 60 e il 54 per cento di contratti telematici).

L’offerta di prodotti telematici per la copertura r.c. auto è articolata in 26 imprese, la cui quota di mercato è complessivamente pari all’82 per cento. Il numero delle compagnie che offrono polizze telematiche è rimasto invariato rispetto allo scorso anno; la composizione dell’insieme si è modificata per una sola unità (un’impresa ha dismesso l’offerta telematica e un’altra l’ha iniziata).

L’incidenza delle polizze telematiche è ampiamente declinata nei portafogli delle imprese: da meno dell’1 per cento (3 imprese di piccola dimensione) fino al 100 per cento (due piccole imprese ove la scatola nera rappresenta lo standard contrattuale).

L’analisi per dimensione delle imprese mostra un’ampia eterogeneità in ciascuno dei tre gruppi: nelle piccole i contratti telematici sono presenti in misura variabile tra l’1 e il 100 per cento; nelle medie, tra il 2 e il 31 per cento; nelle grandi tra l’8 e il 50 per cento.

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