La Banca d’Italia raccoglie, con cadenza annuale, informazioni sull’attività ordinaria e straordinaria di un campione stratificato di imprese italiane operanti nei settori industriali e dei servizi non finanziari con almeno 20 addetti. Il campione rilevato, è opportuno sottolineare, pur essendo rappresentativo di un universo molto limitato (circa 75.000 imprese) rispetto alle circa 4,4 milioni di imprese italiane, rappresenta un fatturato che supera il 70% del totale nazionale (dati ISTAT 2016). Nel questionario dell’indagine del 2016 è presente una sezione dedicata al rischio idrogeologico nella quale si domanda se l’impresa abbia subito danni da frane e alluvioni negli ultimi 5 anni, se è in possesso di coperture per questo tipo di eventi e, in caso contrario, se è intenzionata ad acquistarne una.

La percentuale di imprese che negli ultimi cinque anni ha sofferto danni da eventi idrogeologici era, nel 2016, pari al 4,6%. La percentuale più alta è nel Centro e nel Nord-ovest (6,0% entrambi), seguiti da Sud-isole (4,0%) e Nord-est (2,4%). Il 43,7% delle imprese risulta in possesso di una copertura contro frane e alluvioni. Con l’esclusione delle imprese del Sud-isole (32,5%), questa percentuale si distribuisce in modo abbastanza uniforme nel resto delle aree geografiche attorno a valori prossimi al 45%. L’intenzione di acquistare una copertura segue invece un andamento crescente muovendosi verso il Sud del paese, dove la percentuale di imprese interessate all’acquisto di una polizza supera il 16%, mentre lo sono solo il 7% nel Nord-ovest.

Relativamente alla dimensione d’impresa, la frequenza dei sinistri cresce all’aumentare del numero di addetti fino a superare il 13,2% tra le imprese più grandi, dal 4,1% per quelle appartenenti alla prima classe dimensionale. Non sorprendentemente, il tasso di assicurazione segue un andamento del tutto analogo, con quasi il 60% delle imprese con almeno 1.000 addetti assicurate. Per un probabile effetto di composizione l’intenzione di assicurarsi decresce sensibilmente con la dimensione d’impresa.

Un’informazione di indubbio valore proviene dalla distribuzione di questi indicatori tra i diversi settori di produzione. La frequenza di danni causati da frane e alluvioni varia sensibilmente tra i diversi comparti, passando dall’1,5% rilevato nei servizi immobiliari e informatici a oltre il 22% negli altri settori industriali (la cui rappresentatività campionaria è tuttavia molto esigua). Vi sono ampie escursioni anche tra le percentuali di imprese assicurate contro il rischio in oggetto, con i trasporti con la percentuale più bassa (33%) e il chimico, gli alimentari e l’altra manifattura con tassi di copertura superiori al 50%. Sono infine meno evidenti le differenze intersettoriali riguardo l’intenzione ad assicurarsi.

Fonte: ANIA Trends