Il governo britannico ha illustrato alla Camera dei Comuni del Parlamento il progetto di legge sugli Automated and Electric Vehicles che ha come obiettivo quello di fornire dei parametri indispensabili per una efficace copertura assicurativa delle auto a guida autonoma.

La speranza è che l’introduzione di questi veicoli possa effettivamente migliorare la sicurezza sulla rete stradale britannica, dove l’85,9% degli incidenti con lesioni accaduto nel corso del 2016, sono stati provocati da errori umani.

Tutti i proprietari d’auto dovranno essere assicurati, in modo da permettere alle persone infortunate in seguito a un sinistro possano essere risarciti in maniera veloce e semplice, in linea con le consolidate abitudini assicurative.

L’ABI (Association of British Insurers) ha accolto favorevolmente l’iniziativa del governo, sottolineando come grazie a questo tipo di approccio l’industria assicurativa avrà tutto il tempo necessario per farsi trovare preparata nel momento del lancio della nuova tecnologia.

“Gli assicuratori stanno dando il loro contributo per fare del Regno Unito il paese leader al mondo per quanto riguarda lo sviluppo della self-driving car, ed è un segnale importante constatare l’impegno costante del governo a mettere a punto la legislazione necessaria”, ha spiegato Ben Howarth, senior adviser di ABI.

“L’approccio utilizzato per assicurare i veicoli a guida autonoma dovrebbe essere improntato alla massima semplicità per i consumatori e si basa sulle indicazioni proposte dall’industria assicurativa”.

Le stime più recenti del Ministero dei Trasporti, indicano che il mercato della tecnologia per le driverless car possa valere fino a 56 miliardi di euro entro il 2035.

Il disegno di legge prevede anche l’obbligatorietà, a carico delle società di servizi autostradali e le grandi stazioni di rifornimento, di installare punti di ricarica per veicoli elettrici. L’idea sarebbe quella di fornire ai conducenti indicazioni sui punti di ricarica presenti sulla rete stradale, attraverso informazioni satellitari o app per smartphone, indipendentemente dal tipo di alimentazione dei veicoli.

Tutti i punti di ricarica elettrica, dovrebbero anche essere “smart”, ovvero in grado di interagire con la rete elettrica, per poter gestire al meglio la domanda di energia elettrica di tutto il Paese. Al momento, sono circa 11.500 i punti di ricarica pubblici, dislocati sulla rete stradale britannica, ma la domanda è in continua crescita, visto che non si ferma l’incremento delle vendite di veicoli elettrici, che migliorano la qualità dell’aria e diminuiscono i costi di carburante.