Da oggi copertura per rischi professionali e infortuni
di Gabriele Ventura

Scatta l’obbligo di assicurazione per gli avvocati. Da oggi, tutti i legali dovranno dotarsi di una polizza a copertura dei rischi derivanti dall’esercizio dell’attività professionale e degli infortuni, come stabilito dal decreto del ministero della giustizia del 22 settembre 2016. L’obbligo non vale, però, per gli avvocati che collaborano per uno studio professionale che ha sottoscritto un’assicurazione che copre nominativamente i singoli componenti dello studio. In questo caso, infatti, non è necessaria la sottoscrizione di autonoma assicurazione da parte dei collaboratori. Lo ha precisato il Consiglio dell’ordine degli avvocati di Milano, in un parere rilasciato sulla base di un quesito posto da uno studio legale. Da oggi, inoltre, ogni avvocato deve comunicare al proprio ordine di appartenenza gli estremi della polizza assicurativa e di ogni successiva variazione, aggiornando tempestivamente sia i dati della polizza professionale sia quelli relativi alla polizza infortuni. Nel frattempo, il Consiglio nazionale forense, la Cassa forense, le associazioni di categoria e gli ordini territoriali hanno messo a disposizione degli iscritti delle convenzioni ad hoc per ridurre l’impatto dei costi della polizza sugli avvocati. Ma sale anche la protesta degli avvocati che chiedono una proroga dell’obbligo per via «delle gravi criticità del testo normativo e della mancata certezza che le polizze assicurative oggi sul mercato siano conformi al decreto ministeriale». La petizione, avviata dal Movimento forense, ha già raggiunto oltre 1.500 firme.

Le convenzioni. Da ultimo, il Cnf ha comunicato di aver deliberato l’aggiudicazione della gara per una polizza assicurativa a condizione di particolare favore per gli avvocati e gli ordini professionali. Nonostante l’entrata in vigore dell’obbligo, non sono ancora noti agli iscritti i dettagli della convenzione, che verranno comunicati dallo stesso Cnf insieme a una circolare esplicativa sui contenuti della polizza e sulle modalità di adesione. Nel bando di gara, in ogni caso, è prevista l’ultrattività illimitata della garanzia assicurativa per gli avvocati che cessano la loro attività, l’obbligo per l’aggiudicataria di trasmettere agli ordini di competenza il nominativo e il numero della polizza dei professionisti assicurati e condizioni particolarmente favorevoli per gli iscritti all’albo da meno di un anno. Per avere un’idea dei prezzi, la convenzione stipulata da Cassa forense tramite Aon con Qbe Europe prevede premi a partire da 160 euro con fatturato fino a 30 mila euro, massimale a 350 mila euro e franchigia da 500 euro. Alle stesse condizioni, con massimale a 500 mila euro, il premio sale a 195 euro, e arriva fino a 600 euro con fatturato tra 30.001 e 70 mila euro, massimale a 2 milioni, franchigia da mille euro. Il premio più alto è pari a 1.700 euro, per un fatturato da 500.001 a un milione di euro, un massimale tra 2 e 4 milioni e una franchigia da 2 mila euro.

La petizione. La petizione, firmata dal presidente del Movimento forense, Massimiliano Cesali, chiede una proroga del termine per adeguarsi agli obblighi assicurativi di almeno un anno e mezzo, provvedendo nel frattempo a istituire un tavolo tra istituzioni forensi e assicurazioni perché venga approvato un contratto assicurativo base, approvato dalle rappresentanze di categoria, a garanzia della conformità con il dettato normativo, e perché vengano pattuite condizioni affinché i premi di polizza vengano calmierati. Inoltre, la petizione chiede di definire l’ambito della nozione di fatturato, escludendo l’Iva e tutte le spese esenti, di regolamentare la fattispecie degli avvocati collaboratori, escludendo dal computo del loro fatturato quello che deriva dal rapporto di collaborazione. Secondo Movimento forense andrebbe infine abrogato l’obbligo di assicurarsi per il danno da infortunio occorso alla propria persona.
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