di Anna Messia
Inizia a prendere forma la svolta impressa ad Amissima Vita e Amissima Assicurazioni dal nuovo ad, Alessandro Santoliquido. Il manager, molto stimato nel settore, con un passato alla guida di Sara assicurazioni (gruppo Aci), ha preso le redini delle compagnie lo scorso novembre e non si è trovato in una situazione facile. Perché nel frattempo Carige , alle prese con un rafforzamento patrimoniale da 1 miliardo, ha intentato una causa da 1,2 miliardi contro il fondo americano Apollo che aveva rilevato le due società nel 2014 per 310 milioni, accusandolo di collusione con il vecchio management della banca, e ha pure avviato un arbitrato per chiedere lo scioglimento dell’accordo di bancassicurazione decennale firmato all’epoca. Per tutta risposta Apollo ha chiesto alla banca un risarcimento da centinaia di milioni, accusandola a sua volta di «causa temeraria», e di aver danneggiato l’immagine del fondo che in Italia vuole crescere ancora anche con nuovi accordi bancassicurativi. Una situazione di tensione che nelle ultime settimane si è un po’ allentata dopo alcuni contatti tra l’ad di Carige , Paolo Fiorentino, e il rappresentante per l’Italia di Apollo, Andrea Moneta (che in passato avevano lavorato insieme in Unicredit ) che potrebbero essere il preludio dell’apertura di un tavolo di discussione per arrivare a un accordo.

In ogni caso, in questi mesi, Santoliquido ha lavorato al riassetto delle compagnie risistemando la squadra di manager e mettendo a punto il nuovo piano industriale presentato agli agenti nei giorni scorsi in un road show che ha coinvolto cinque città. Sei gli ingressi di peso: Antonio Scognamillo, arrivato da Allianz è stato nominato direttore commerciale, Riccardo Riccardi (anch’egli ex Allianz ) è entrato come direttore vendite, Massimo Toselli (ex Uniqa), è il nuovo direttore sinistri, Paolo Landi (ex Credit Agricole ) è responsabile attuariale, Marco Franzi (ex Sara) chief operating officer e Paola Canfora (Helvetia) a capo dell’assunzione e dei sinistri.

Completato l’organigramma, l’obiettivo è ora continuare a crescere nonostante le operazioni di riassetto che hanno coinvolto in particolare il ramo Danni dove Santoliquido ha deciso di fare un’importante iniezione di capitali per aumentare le riserve a fine 2016, per un ammontare di 40 milioni. Manovra che potrebbe essere ripetuta anche quest’anno, con un importo simile. A giugno scorso, il ramo Danni che aveva raccolto premi per 203 milioni (per circa il 95% dagli agenti e per il 5% da Banca Carige ) ha registrato una perdita di 23 milioni con un combined ratio dell’esercizio corrente che viaggia intorno al 102%.

L’obiettivo del piano è arrivare a un utile netto di circa 40 milioni entro il 2022, portando il combined al 90%. «Abbiamo iniziato ad attivare una gestione attiva dei sinistri, riducendo il numero dei contenzioni e velocizzando le liquidazioni», spiega Santoliquido che punta anche a rivedere l’approccio con la banca nel ramo Danni, per aumentare la raccolta anche da quel canale.

Nel Vita, che a giugno 2017 aveva premi di 333 milioni i rapporti tra banca e agenti sono invertiti. A fare la parte del leone è Carige , da cui arriva circa il 95% della raccolta, mentre dalle 470 agenzie (in gran parte plurimandarie) la parte residuale. In questo ramo «la sfida è rivedere il mix di produzione, puntando su prodotti ibridi con una gestione separata innovativa e mantenere la redditività anche con i bassi tassi d’interesse attuali», aggiunge l’ad. Sempre nel Vita il semestre si è chiuso con un risultato netto positivo per 4,8 milioni e l’obiettivo, a fine piano, è di raggiungere un utile netto di 30-35 milioni. (riproduzione riservata)
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