Mediobanca Securities ha alzato la stima sulla raccolta netta totale dei Piani individuali di risparmio nel 2017 a quota 9,1
miliardi di euro. Il dato è visto raggiungere circa 41 miliardi di euro a livello cumulato con un orizzonte di cinque anni, con un impatto sul flottante dei titoli che non sono inclusi nell’indice Ftse Mib vicino al 20%. Nel primo semestre 2017 i flussi verso i Pir sono stati pari a 5,3 miliardi, con Intesa Sanpaolo e Mediolanum che hanno rappresentato circa il 50% del mercato. «Nel corso dell’anno la lista dei prodotti disponibili si è ampliata, dando agli investitori un’ampia scelta di profili di rischio/rendimento», nota Mb. La combinazione di flussi Pir e dati macro positivi in Europa, secondo gli esperti, «è stata la ricetta perfetta per alimentare un’espansione dei multipli rilevante, che ha portato le small e mid cap italiane a 17,3 volte il p/e 2018 (rapporto prezzo/utile per azione), vicino ai massimi storici a 17,6 volte». Mediobanca Securities ha poi selezionato le sue preferite tra le mid e small cap italiane (orizzonte temporale di sei mesi), seguendo tre criteri: visibilità del business sopra la media grazie a prodotti specifici o posizionamento di mercato (Enav, Iren, Cerved, Amplifon, Marr, Diasorin); capacità di creare valore attraverso m&a usando «carta sostenuta dai Pir o bilanci poco levereggiati» (Fila, Interpump, Prima Industrie, Raiway); potenziale di ristruttura-
zione (Gedi e Banca Farmafactoring).
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