di Oscar Bodini
Nonostante la recente sconfitta patita a opera di Cattolica nella gara organizzata da Banco Bpm per individuare il nuovo partner nella bancassicurazione, Covea è determinata a rimanere in Italia e nei prossimi anni potrebbe andare alla ricerca di una o più reti bancarie con cui rimpiazzare gli attuali accordi commerciali e rafforzare ulteriormente la presenza nel Paese. È quanto ha spiegato a MF-DowJones una fonte a conoscenza del dossier, ricordando come la mancata affermazione al processo competitivo per la bancassicurazione non comporterà comunque la rescissione immediata degli accordi di distribuzione, che pertanto proseguiranno fino alla loro naturale scadenza temporale prevista per l’8 settembre 2021. La collaborazione tra l’allora Bpm e il gruppo parigino guidato da Thierry Derez era iniziata nel 2011, quando Covea era riuscita a superare sul filo di lana la concorrenza di Cardiff e aveva rilevato una partecipazione dell’81% nel capitale di Bipiemme Vita. L’asset nella sua interezza era stato valutato 300 milioni, il che aveva portato il gruppo mutualistico transalpino a staccare un assegno da 243 milioni per assicurarsi la quota di controllo nella joint venture. A onor del vero, il matrimonio tra le due società non ha mai dato segnali di raffreddamento, ma la scelta di allestire una nuova gara e’ legata all’inevitabile riorganizzazione che ha fatto seguito alle nozze tra Bpm e Banco Popolare. Negli ultimi mesi, l’ad Giuseppe Castagna ha lavorato a fondo per razionalizzare le sovrapposizioni che si erano nel frattempo create in diversi ambiti, tra i quali spicca appunto quello assicurativo.
Tornando a Covea, è ancora presto per parlare di possibili target, ma la compagnia francese – che a livello consolidato ha chiuso il 2016 con premi complessivi superiori a 16,3 miliardi, un utile netto di 825 milioni, capitale proprio a 13,4 miliardi e soprattutto con un solvency ratio particolarmente solido al 351% – ha le idee chiare sulla volontà di rimanere in Italia e di conseguenza, senza fretta, setaccerà il mercato alla ricerca di nuove opportunità.

Nel frattempo, Cattolica e Banco Bpm – coadiuvato nella partita da Kpmg e dallo studio legale Gatti Pavesi Bianchi – sono al lavoro per mettere a punto gli ultimi dettagli dell’accordo definitivo che a stretto giro sancirà la nuova partnership nella bancassicurazione. Secondo lo schema allo studio, il gruppo veronese guidato da Alberto Minali dovrebbe rilevare una quota di maggioranza – indiscrezioni vicine alla trattativa parlano di una partecipazione vicina all’80% – di Avipop Assicurazioni e di Popolare Vita e firmare contestualmente un accordo di distribuzione con l’istituto in funzione del quale le filiali di Banco Bpm distribuiranno nei prossimi anni i prodotti vita e danni di Cattolica. (riproduzione riservata).
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