Nel 2016 le denunce di infortunio in occasione di lavoro nel settore delle Costruzioni sono state 33.428 con un calo di oltre il 36% rispetto al 2012, maggiore di quello registrato nell’intera gestione Industria (poco più del 20%), interessando maggiormente il comparto delle Costruzione di edifici (-42%).

129 i casi mortali denunciati nel 2016 con un calo di circa il 29% nel quinquennio, simile a quello registrato nell’Industria, un terzo dei quali nella Costruzione di edifici.
Le denunce si concentrano soprattutto al Nord con il 59% dei casi, seguito dal Centro e Mezzogiorno con circa il 21%, mentre per gli infortuni con esito mortale il 51% dei casi si verificano al Nord; il Mezzogiorno con il 36% distanzia il Centro (13%).

Oltre l’80% degli infortunati sono lavoratori italiani, mentre il 13% sono extra-comunitari, di cui un terzo di origine albanese. Per gli infortuni con esito mortale, la quota aumenta per i lavoratori italiani (85%) e diminuisce (9%) per quelli extra-comunitari (42% circa di origine albanese).

Essendo uno dei settori fisicamente più gravosi e ad elevato rischio, i dati confermano una massiccia presenza maschile: il 98% dei casi di infortuni in complesso e addirittura
il 100% di quelli mortali.
È la fascia di età compresa tra i 35 e 54 anni quella che ha registrato la quota maggiore di denunce (oltre il 58%), mentre per i casi mortali è quella compresa tra i 50 e 64 anni
(più del 57%).
Mentre per l’economia italiana si va timidamente consolidando la ripresa, per il settore delle costruzioni, stremato da una crisi decennale, ancora non si riescono a scorgere segnali di netto cambiamento. Tale difficile congiuntura dell’edilizia insieme al miglioramento delle
misure di sicurezza potrebbero giustificare l’andamento infortunistico decrescente.

Fonte: INAIL