di Jole Saggese (Class Cnbc)
Martedì 17 il Banco Bpm ha concesso l’esclusiva a Cattolica Assicurazioni per trattare sulla nuova partnership di bancassurance, preferendo l’offerta della compagnia veronese di Alberto Minali a quella dei francesi di Covéa, già partner della ex Bpm . Sarà una partnership che durerà 15 anni. Di questo accordo e delle altre strategie del Banco Bpm , come quella sugli npl, parla l’amministratore delegato Giuseppe Castagna.

Domanda. Per quali ragioni la scelta di Cattolica?
Risposta. La scelta è partita un po’ forzosamente per la disdetta che abbiamo avuto delle precedenti joint venture assicurative con Unipol e con Aviva. Abbiamo trovato molte compagnie assicurative italiani e internazionali interessate a fare da partner a questa nuova terza banca italiana e siamo orgogliosi di aver avuto Cattolica e Covéa in gara fino all’ultimo. Ricordo che Covea rimane comunque un partner della banca fino al 2021, perché a quella data scade il contratto con la ex Bpm . Ci troveremo per un periodo ad avere due compagnie assicuratrici per i prossimi 4 anni, anche se per ora siamo solo alla concessione di un’esclusiva a Cattolica e non c’è ancora un’assegnazione definitiva. Ma la compagnia ha fatto offerte interessanti per aggiudicarsi questo periodo di esclusiva.

D. Girano molte indiscrezioni, ma quanto è stato determinante il prezzo? Si parla di una differenza minima tra le due offerte.
R. Hanno pesato diverse variabili e non soltanto una per quanto importante come il prezzo. Alle banche è richiesto sempre maggiore capitale dai regolatori europei e fa comodo cercare di capitalizzare al meglio queste opportunità. Ma è ovvio che ci sia anche un progetto industriale e c’è grande voglia da parte di Cattolica, come dimostrato dal management, per questa partnership. Quando ci si lega per 15 anni anche il progetto industriale ha il suo peso.

D. Gli analisti sono concordi nel dire che però alla fine il prezzo sarà cruciale per stabilire se l’accordo creerà valore…
R. Sul prezzo non posso pronunciarmi, siamo società quotate ed è giusto non dare disclosure che possono essere sbagliate. Leggo di prezzi che non corrispondono alla realtà. Quello che confermo è che da questa operazione usciremo con un prezzo da pagare alle precedenti compagnie assicuratrici e un prezzo da incassare dalla nuova.

D. Nei giorni scorsi dietro gli acquisti giravano le indiscrezioni su un possibile interessamento da parte di Warren Buffet, che è appena entrato con in Cattolica con il 9%…
R. L’ingresso di Buffet è la dimostrazione della fiducia anche internazionale di cui gode Cattolica. Il nuovo management sta lavorando bene e attrae questo tipo di investimenti, ma tutto ciò non ha nulla ha che vedere con un investimento nella nostra banca.

D. Banco Bpm punta a cedere altri 2 mld di npl entro fine anno?
R. Confermiamo di voler smaltire 8 miliardi di npl in soli 18 mesi, invece che nei 3 anni previsti dal piano originale. Entro fine anno cederemo 2 miliardi di crediti unsecured e poi procederemo con altri 3 miliardi da cedere però con la garanzia gacs, possibilmente tra il primo e il secondo trimestre del prossimo anno. Quindi completeremo il piano con un anno e mezzo di anticipo.

D. Qual è la sua analisi e il suo pensiero quando ha letto le notizie sulla nuova stretta da parte della bce sui non permorming loan, con i nuovi paletti e le nuove garanzie richieste in determinati tempi?
R. Per fortuna ora è solo un addendum e nemmeno una guidance. Mi pare che già autorevoli fonti istituzionali si siano pronunciate in tal senso e credo che ci sia un problema istituzionale, ancora prima che tecnico. Vediamo cosa succederà, ma noi ci sentiamo sicuri perché abbiamo negoziato un paino e siamo in anticipo di un anno e mezzo su quel piano. Abbiamo quindi ampi spazi per fare fronte a ulteriori richieste. Ma aspettiamo che si chiariscano le cose, il mercato non vuole incertezza e non vuole notizie che non sono confermate. La minima indiscrezione si ripercuote sul prezzo del titolo, ma c’è bisogno di notizie e dati concreti. (riproduzione riservata)
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