di Anna Messia
Warren Buffett diventa il primo azionista di Cattolica Assicurazioni con un’operazione da poco meno di 116 milioni di euro. Banca Popolare di Vicenza, in liquidazione coatta amministrativa, ha comunicato ieri l’avvenuta cessione di 15.767.793 azioni ordinarie di Cattolica Assicurazioni , pari al 9,047% circa del capitale sociale del gruppo assicurativo, alla Berkshire Hathaway dell’oracolo di Omaha. L’operazione, con Intermonte che si è occupata del settlement, si legge in una nota diffusa nella serata di ieri, sarà eseguita oggi e fa seguito a «un’offerta a condizioni di mercato autonomamente presentata dalla stessa Berkshire Hathaway che i commissari liquidatori hanno valutato positivamente e, dunque, accettato».

Così Popolare di Vicenza dismetterà l’intera partecipazione detenuta nel capitale sociale di Cattolica. Il corrispettivo per la vendita delle azioni è pari a 7,35 euro per azione e il controvalore controvalore complessivo è quindi di 115,89 milioni. E se è vero che Buffett è noto per non sbagliare neppure un investimento, l’operazione è di certo motivo di orgoglio per l’amministratore delegato della compagnia, Alberto Minali e per il suo management che ha preso le redini dell’assicurazione a giugno scorso.

A gennaio erano stati i riassicuratori francesi di Scor a rilevare poco meno del 2% della compagnia ma Berkshire Hathaway, che come advisor nell’operazione ha avuto la società di consulenza Kpmg, è ora il principale azionista di Cattolica, seguito dalla Fondazione Banca del Monte di Lombardia per il 3,16% e dalla Cassa di Risparmio di Verona e Vicenza, con il 3,4%. Norges Bank, invece, ha poco meno del 3%.
La mossa di Buffet potrebbe lasciare immaginare un’accelerazione del processo di trasformazione in società per azioni di Cattolica, che oggi resta l’unica compagnia assicurativa quotata con la forma di società cooperativa.

Cattolica in questi giorni è anche in prima linea per diventate il nuovo partner bancassicurativa di Banco Bpm . Una partita che vede al rush finale la compagnia di Verona con i francesi di Covea. Una contesa che vale circa 700 milioni, cruciale per Minali perché potrebbe consentire a Cattolica di trovare un nuovo importante partner bancassicurativo dopo lo scioglimento della partnership con la Banca popolare di Vicenza.
Le pendenze con l’istituto berico non sono però ancora chiuse: Cattolica si è insinuata al passivo della liquidazione per tentare di ottenere il corrispettivo dovuto, che tra esercizio della put sulla joint venture Berica e richieste di danni, ammonterebbe a circa 220 milioni. Ma prima dell’estate Minali ha anche presentato ai liquidatori della banca un’offerta per rilevare 40% della società bancassicurativa per mettere in sicurezza la compagnia e gli assicurati. Un riassetto che sarebbe gradito anche all’Ivass, l’autorità di controllo delle assicurazioni. Ma a oggi questa partita è ancora aperta. (riproduzione riservata)
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