L’idea è di portare la tecnologia nelle assicurazioni trasformando polizze complicate in prodotti semplici, acquistabili on demand e in tempo reale, con una app o con un click. Per questo Simone Ranucci Brandimarte ha deciso di fondare Yolo. Il nome è l’acronimo di You only live once, si vive una volta sola, come dire carpe diem. Il via libera dell’Ivass è già arrivato (la nuova società è iscritta al Rui come intermediario assicurativo) e ora è il momento della firma degli accordi distributivi con le compagnie di assicurazione. “Abbiamo già un accordo con il colosso americano Chubb e entro l’anno sceglieremo altri 3-4 gruppi assicurativi con cui creare prodotti su misura per Yolo”, spiega il mamanger a MF-MilanoFinanza il manager, aggiungendo che l’intenzione è di “portare l’innovazione nel mercato delle assicurazioni”.

E di innovazione Ranucci Bradimarte se ne intende. Oggi il manager è presidente di Digitouch , tra le maggiori realtà italiane nel digital marketing applicato al mobile, società quotata all’Aim dal 2007, mentre in passato, tra le altre cose, è stato tra i fondatori di Buongiorno Spa (portata in Borsa nel 2001) e di Glamoo, società pioniera nel mobile commerce, venduta poi a Seat Pagine Gialle . Ora è la volta di Yolo, una società su cui sono già pronti a scommettere in tanti. Ogni gli azionisti sono tre: oltre allo stesso Ranucci Brandimarte, amministratore delegato della società, nel capitale azionario ci sono il co fondatore Gianluca de Cobelli e Mansutti Spa, storica società di brokeraggio assicurativa italiana. Ma presto se ne aggiungeranno altri. “Stiamo discutendo con società di venture capital e fondi di private equity interessati ad entrare nell’azionariato e il loro ingresso è atteso a breve”, aggiunge Ranucci Bradimarte.

Per quanto riguarda l’offerta le aree di prodotti proposti saranno quattro: dai viaggi ai beni da proteggere, passando per le assicurazioni dedicate alle persone a quelle per la salute e in tutti i comparti saranno proposte polizze pay per use e attivabili in tempo reale. Per quanto riguarda il piano industriale l’investimento previsto per il primo anno di attività è stato fissato in 6 milioni di euro. Risorse che saranno utilizzate in particolare per la piattaforma tecnologica, ma i soci sono già pronti ad aumentare ulteriormente gli investimenti per finanziare lo sviluppo ulteriore di Yolo. Il break even è atteso nel giro di due anni e mezzo, dice ancora Ranucci Brandimarte sottolineando che si tratta di un business con buone marginalità e aggiungendo che la società potrebbe presto guardare anche allo sviluppo all’estero. “Potremmo replicare il nostro modello in 2-3 Paesi europei dove le assicurazioni hanno ancora ampi spazi di crescita, come potrebbero essere per esempio la Germania o la Turchia,”, conclude Ranucci Brandimarte, “ma vedremo, ora è il momento di far decollare il progetto in Italia”. (riproduzione riservata)
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