L’attività di M&A (fusioni ed acquisizioni) ha registrato una decisa accelerata in Europa nel terzo trimestre 2016. Una tendenza che se dovesse proseguire porterebbe a fine anno a toccare la cifra record per numero di operazioni concluse, negli ultimi cinque anni. Diverso il trend negli Stati Uniti, tradizionalmente il mercato più attivo nelle operazioni di M&A (per una percentuale del 50% del totale in termini di volume d’affari) che segna invece un rallentamento del 15% rispetto allo scorso anno.

È quanto emerge dal report Quarterly Deal Performance Monitor (QDPM) realizzato da Willis Towers Watson.

L’indagine, realizzata in collaborazione con la Cass Business School, ha esaminato l’andamento del titolo delle società a seguito del completamento delle operazioni: nel trimestre gli acquirenti hanno continuato a registrare eccellenti performance finanziarie, con una serie ininterrotta di quindici trimestri consecutivi di sovraperformance, in particolare i deal-maker hanno raggiunto battuto l’indice “MSCI” attestandosi ad un livello superiore a quello dell’indice in una misura pari al 5,2%, dato leggermente inferiore rispetto al +5.8% dello scorso trimestre.

Secondo Willis Towers Watson il 2016 potrebbe vedere il maggior numero di mega-operazioni portate a termine (dal valore di oltre 10 miliardi di dollari) dal 2008, anno in cui l’indagine periodica ha avuto inizio; solo nel terzo trimestre ne sono state completate 5 ed effettuate 22 offerte per un valore corrispondente a quello dei mega-deal completati nel 2015.

 

Osservando i dati Nord Americani, si registrano 94 operazioni completate nel 3° trimestre 2016 rispetto alle 118 nel corrispondente trimestre del 2015, di fatto una contrazione nei volumi.

Le operazioni sono state di numero inferiore ma hanno registrato un netto miglioramento delle performance degli acquirenti: l’extra-performance verso l’indice di mercato passa dal +1,5% del secondo trimestre al +6.2% nel terzo trimestre 2016.

Situazione migliore per gli acquirenti europei che registrano non solo un aumento significativo nel volume degli affari (47 operazioni completate nel terzo trimestre 2016 rispetto alle 35 dei tre mesi precedenti) ma anche un miglioramento di 7,8 punti percentuali dell’indice regionale, che porta a sei il numero di performance trimestrali positive consecutive.

“Lo scorso trimestre – spiega Andrea Scaffidi, Senior Consultant di Willis Towers Watson Italia – ci siamo chiesti se le attività M&A fossero momentaneamente ferme o avessero raggiunto il loro limite massimo; l’aumento del volume d’affari in Europa, le continue sovrapermance degli acquirer e un numero sempre maggiore di mega deal che sostengono il mercato dimostrano che l’attività di M&A è ancora forte e continua a produrre valore”.

Scaffidi osserva inoltre che “la riduzione del volume di affari in Nord America potrebbe essere causata dall’incertezza dovuta alle elezioni presidenziali, ma le performance positive nel paese suggeriscono che chi sta assumendo rischi ne ottiene effettivamente benefici. L’alto numero di mega deal, che hanno una importante dimensione geografica, indica una costante fiducia nella capacità delle transazioni di trasformare le aziende portando ad un aumento del valore”.

Infine, l’indagine mostra un significativo incremento della rapidità di conclusione delle operazioni: con una notevole differenza tra le diverse aree geografiche, nel 45% dei casi – rispetto al 36% nel secondo trimestre 2016 – si sono assistite a trattative che si sono concluse in tempi contenuti. Circa la metà delle operazioni in Nord America (60%) e Europa (47%) sono durate meno di 70 giorni tra annuncio e conclusione. In Asia la percentuale è ferma al 18%.