di Anna Messia

Chiusa una sfida se ne apre subito un’altra per Alessandro Santoliquido. Il manager, come anticipato da MF-MilanoFinanza, ieri ha annunciato di aver lasciato la guida di Sara Assicurazioni, compagnia del gruppo Aci, dopo sette anni al comando. E ora, sempre secondo indiscrezioni di mercato, sembra destinato a prendere il timone del gruppo Amissima. Si tratta delle compagnie di assicurazione controllate dal colosso di private equity Apollo, che a giugno 2015 ha acquistato dalla Cassa di risparmio di Genova, con un esborso di 350 milioni di euro, Carige Assicurazioni e Carige Vita Nuova, ribattezzate Amissima Assicurazioni e Amissima Vita. Si tratta di compagnie che a giugno avevano raggiunto premi complessivi per circa 1,31 miliardi, di cui circa 980 milioni raccolti nel ramo Vita, la gran parte intermediata dalle filiali bancarie di Carige , con le quali c’è in piedi un accordo di distribuzione di dieci anni, cui si aggiunge una rete di agenti di assicurazione composta da circa 370 persone.

Apollo sembra interessato a crescere molto in Italia, specie nel settore assicurativo. Il fondo americano, leader nell’investment management con quasi 160 miliardi di dollari di asset in gestione, negli ultimi mesi si è seduto praticamente a tutti i tavoli che riguardavano dismissioni di compagnie in Italia. Ha partecipato per esempio alle trattative per l’acquisizione di Ergo ma anche a quelle per le assicurazioni di Banca Sella, finite poi rispettivamente a Cinven e a Hdi. In questo periodo è poi tra i pretendenti (insieme a Reale Mutua, Cinven e Cattolica) per l’eventuale acquisto delle compagnie messe sul mercato dal gruppo austriaco Uniqa. Si vedrà come andrà a finire. Ma va anche ricordato che le compagnie di Amissima sono oggetto, per il tramite di Apollo, di un contenzioso legale. I nuovi vertici di Banca Carige , espressione dell’azionista di riferimento Vittorio Malacalza, a luglio hanno chiesto infatti il risarcimento dei danni per 1,25 miliardi al precedente management e ad Apollo. Il motivo del contendentere con il fondo americano (chiamato in causa per circa 400 milioni) è proprio l‘acquisto firmato nel 2015 delle compagnie di assicurazione. Ma Apollo, in più occasioni, ha detto di considerare completamente infondate le accuse. (riproduzione riservata)

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