di Anna Messia
Generali fa un passo indietro nell’investimento azionario in Cajamar deciso nell’estate 2015, operazione che avrebbe dovuto portare la compagnia assicurativa guidata da Philippe Donnet a rilevare il 3,85% della banca iberica con un investimento di 40 milioni. La mossa era già stata annunciata dai due partner lo scorso anno, quando a capo delle Generali c’era Mario Greco, e aveva l’obiettivo di stringere la relazione ampliando gli accordi di joint venture firmati nel 2014 con Cajamar sia nel ramo Vita (Cajamar Vita) sia nel ramo Danni (Cajamar Seguros Generales). Rinviata di mese in mese, alla fine l’operazione è stata però definitivamente congelata e anche questa decisione sembra essere stata condivisa. «L’accordo con Cajamar, peraltro molto profittevole, rimane in vigore, più focalizzato ora sulla bancassurance», hanno spiegato a MF-Milano Finanza da Generali . «In piena sintonia con il partner abbiamo ritenuto più profittevole concentrarci sull’accordo commerciale riservandoci di valutare in futuro eventuali ulteriori sviluppi».

Per ora tutto fermo, dunque. La banca di credito cooperativo spagnola, storico partner bancario di Generali , rappresenta un pilastro importante dell’attività del Leone in Spagna, la cui guida è affidata a Santiago Villa. Nel tempo l’alleanza si è rafforzata, anche perché a crescere è stata la stessa banca che negli anni ha aggregato altre casse rurali spagnole. Attualmente le polizze Generali sono collocate in tutti i 1.300 sportelli della banca e l’alleanza con Cajamar pesa per circa il 13% sul fatturato totale di Generali nel Paese, dove il gruppo distribuisce anche tramite agenti e broker. Generali Spagna è uno dei principali assicuratori del mercato spagnolo, occupando la settima posizione in termini di premi totali con una quota di mercato del 4% nel Vita e del 4,2% nel Danni. L’utile netto 2015 è stato di 226 milioni e i premi lordi Vita emessi sono stati pari a 958 milioni (contro i 984 milioni nel 2014), mentre il settore Danni con 1,358 miliardi di premi ha registrato una netta crescita rispetto agli 1,281 miliardi del 2014. Nel primo semestre di quest’anno i premi lordi Vita emessi sono stati poi di 523 milioni, con una crescita rispetto ai 474 milioni dello stesso periodo dello scorso anno, ma con una raccolta netta negativa per 30 milioni a causa delle polizze arrivate a scadenza. Mentre il risultato operativo del comparto D anni è stato di 65 milioni (dai 61 milioni di un anno prima). Nel Danni c’è stato ancora sviluppo, con 795 milioni raccolti (737 a giugno 2015), ma il risultato operativo ha frenato a 65 milioni rispetto agli 89 milioni di giugno 2015 e il combined ratio è peggiorato al 95% contro il 91,9% di un anno prima. (riproduzione riservata)

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