Allo studio imposta forfettaria per la riemersione
di Cristina Bartelli

Un’imposta forfettaria al 35% per regolarizzare il contante. È questo uno dei nodi che i tecnici del ministero dell’economia, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, dovranno sciogliere per le novità in tema di riapertura della voluntary disclosure. Nella legge di Bilancio che sarà approvata oggi pomeriggio, dunque, la riedizione dell’operazione dovrebbe arrivare con una misura più circostanziata per il contante con una imposta specifica. Nella precedente edizione infatti si poteva sì rimpatriare il contante ma non quello presente nelle cassette di sicurezza sul territorio nazionale.

Ora l’ipotesi allo studio, che supera il problema antiriciclaggio specificando a carico dei soggetti obbligati agli adempimenti tutta una serie di adempimenti connessi. Dall’adeguata verifica della clientela alla possibilità di non effettuare l’operazione se in odor di riciclaggio.

L’ipotesi di intervenire proprio sul contante all’interno dei confini nazionali è stata lanciata nelle scorse settimane per dare un nuovo appeal al programma dei rimpatri. Secondo alcune stime nelle cassette di sicurezza, nei materassi, ma anche (vedi il caso Corona) nei controsoffitti, potrebbero dormire circa 150 miliardi di euro. Che in questo modo potrebbero essere riportati nell’economia legale.

La prima edizione della voluntary disclosure ha consentito di portare nelle casse dello Stato un importo pari a circa 4 miliardi per capitali su un valore emerso di 60 miliardi.

Con la seconda edizione si attende prudenzialmente almeno la metà di quella cifra.

Per il resto la voluntary disclosure ricalcherà l’impianto ormai collaudato della prima edizione. Sarà ricompreso, per ovvie esigenze di calendario, l’anno di imposta 2014, e quindi le dichiarazioni 2015. E il periodo coperto dalla moratoria fiscale sarà quello degli anni ancora accertabili secondo le regole ordinarie fino al massimo al 2011, salvo raddoppio dei termini. Inoltre nessuna variazione sulle imposte da pagare per intero e sullo sconto sanzionatorio.

Così come nella prima voluntary corsie privilegiate avranno anche i valori che emergeranno in paesi come Svizzera, Monte Carlo, Città del Vaticano e Liechtenstein che hanno firmato accordi di scambi di informazione con l’amministrazione finanziaria, accordi che sono già entrati in vigore.

E se da un lato la macchina dell’edizione bis è pronta a ripartire nella legge di Bilancio, gli uffici dell’Agenzia delle entrate continuano il loro lavoro per chiudere tutte le pratiche sulla prima voluntary al 31 dicembre 2016. Secondo quanto risulta a ItaliaOggi, nelle bozze della legge di Bilancio non è stata prevista una contestuale proroga all’attività degli uffici. Questi continuano sì la loro attività ma in alcune regioni risultano essere ancora indietro con la tabella di marcia dell’analisi e predisposizione dell’F24 per la chiusura pratica.

Equientrate. Dall’assemblea Anci di Bari (si veda ItaliaOggi del 14/10/2016) il premier Matteo Renzi ha annunciato la deadline per Equitalia al 31 dicembre 2016.

La legge di Bilancio, però, secondo quanto risulta a ItaliaOggi non disciplinerà nel dettaglio le norme della creazione della nuova realtà della riscossione ma detterà i principi a cui dovranno seguire dei provvedimenti attuativi. Equitalia potrà essere incorporata per fusione nell’Agenzia delle entrate anche se sul punto resta da definire il trattamento economico dei dipendenti della società di riscossione, che troveranno casa nell’Agenzia delle entrate. Sempre sul fronte dell’Agenzia delle entrate, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, si è in attesa di conoscere se il governo accoglierà nella manovra la richiesta dell’amministrazione finanziaria di prorogare di un altro anno le posizioni organizzative temporanee, in scadenza al 31 dicembre assieme ad altre figure strategiche per il funzionamento degli uffici: le posizioni organizzative intermedie, direzioni territoriali e capi reparti, organismi che rivestono ruoli di responsabilità.

Il problema sorge dall’impossibilità per l’Agenzia anche solo di portare avanti due concorsi per la dirigenza, bloccati presso la giustizia amministrativa. Il tutto mentre anche la riforma della dirigenza (si veda articolo a pag. 35) detta anche per l’Agenzia nuove regole di reclutamento.

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