Il primo ministro britannico Theresa May ha detto che il Regno Unito farà appello all’articolo 50 del Trattato di Lisbona per uscire dall’Unione Europea entro la fine di marzo 2017.

Viene fatta così chiarezza sui tempi delle procedure per definire l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, dopo alcuni mesi di incertezza tra la tendenza dei conservatori a prendere tempo e le pressioni europee ad avviare il prima possibile le trattative.

L’articolo 50 del Trattato di Lisbona stabilisce un limite di due anni affinché il Consiglio europeo e il paese che vuole lasciare l’Unione trovino un accordo sui trattati da approvare per regolare i loro nuovi rapporti. Ciò significa che il termine ultimo per l’uscita del Regno Unito sarà la primavera del 2019. Fino a quel momento il Paese dovrà rispettare i regolamenti europei, pur non partecipando ai processi decisionali dell’Unione.

L’articolo prevede che, al termine dei due anni, il Consiglio europeo formuli una proposta di accordo con un voto a maggioranza dei suoi membri. Il Paese che vuole uscire, a quel punto, avrà la possibilità di accettare o respingere la proposta.

I Lloyd’s continuano a fare pressione sul governo circa i benefici del mantenimento dell’accesso al mercato unico attraverso i diritti di passaporto, ma lavorano anche su come poter mantenere i propri rapporti di business con i paesi dell’Unione Europea, una volta sancita l’uscita del Regno Unito.

John Nelson, chairman dei Lloyd’s di Londra, ha accolto favorevolmente le parole del primo ministro Theresa May, circa le tempistiche indicate, aggiungendo che molti operatori dell’industria dei servizi finanziari, sia nel Regno Unito, sia nell’Unione Europea, auspicano che nei prossimi mesi il governo britannico sia in grado di garantire l’accesso al mercato unico, considerato che Londra è diventato il principale centro finanziario del mondo e una componente fondamentale per il sostegno delle economie del Regno Unito e dell’Unione Europea.

“I Lloyd’s sono e saranno sempre a Londra e non hanno alcuna intenzione di cambiare. Tuttavia, è importante per noi poter continuare a lavorare con l’Unione Europea, come desiderano anche le imprese britanniche ed europee, e spetta a noi fare in modo che il mercato dei Lloyd’s rimanga aperto alle aziende europee”.